Ciao a tutti,
sono Alessandro uno dei fondatori di CoContest, tramite twitter ho trovato questa discussione che parla di noi.
Intervengo solo per chiarire alcuni punti che sono emersi e che rischiano di creare confusione sul nostro servizio:
Innanzitutto mi preme chiarire che i nostri clienti pagano al momento del lancio del concorso, dunque il premio in palio è garantito per il professionista vincitore. Il vincitore viene scelto dal cliente che valuta e vota tutti i progetti ricevuti e sceglie quello che più si avvicina alle sue aspettative ed esigenze. Quindi tutti i vincitori dei concorsi che abbiamo ospitato sulla nostra piattaforma hanno ricevuto il premio in palio.
In secondo luogo mi preme sottolineare che noi non vendiamo preventivi online, i nostri clienti lanciano dei concorsi di architettura e ottengono progetti comprensivi di planimetrie, render 3d e altre tavole.
Il nostro obbiettivo è quello di rendere i servizi di interior design accessibili a tutti, allargando il mercato a tutti coloro che sino ad ora non si sono rivolti ad un architetto professionista.
La nostra è una piattaforma internazionale con più di 14.000 architetti ed interior designer iscritti da ogni parte del mondo, tutti possono partecipare ai concorsi e trovare nuovi clienti abbattendo le barriere geografiche che sino ad oggi hanno caratterizzato l'esercizio della professione. Inoltre i nostri concorsi sono assolutamente anonimi, dunque il cliente sceglie il vincitore solo sulla base della qualità della progettazione e delle idee proposte. Un sistema che mi sembra profondamente più meritocratico di quello relazionale che caratterizza il funzionamento attuale del mercato, e che sicuramente permette ai giovani talenti di emergere più facilmente ed esclusivamente per loro valore di progettisti!
Noi stiamo cercando di innovare rivoluzionando, seppur parzialmente, il mercato del interior design; chiaramente l'innovazione precede sempre i cambiamenti regolatori e non esisterebbe mai se non si cercasse di forzare lo status quo. Spero si possa anche in Italia veicolare innovazione, per farlo però credo sia necessario mettere da parte i pregiudizi e cercare tutti insieme nuove strade e nuove soluzioni.