specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Se ti riferisci che io non venda perché chieda un prezzo fuori mercato, sei fuori strada. Se invece possa avere qualche perplessità sul mercato attuale non proprio favorele alla vendita è un altro discorso.
Chi vuole (o deve) vendere veramente non si pone troppi quesiti e procede nel più breve tempo possibile, consapevole ed a costo di dover concedere sconti anche del 20-25%.
Affermi che il mercato attuale non è favorevole alla vendita; ok, e cosa ti fa pensare che tra uno/due anni la situazione non sia ancora più sfavorevole?
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
La gestione dei tempi è facile da immaginare nella nostra mente: proposta d'acquisto della mia casa accettata, percepisco la caparra e fisso il rogito a 4 mesi ( e qui già mi sono allargato...). Nel frattempo, ho già individuata la casa da comprare, faccio la proposta d'acquisto, accettazione della stessa, giro al venditore la caparra incassata precedentemente, fissiamo la data del rogito a cinque mesi...Intanto, qualche mese prima, ho incassato la somma della mia vendita immobiliare e sono coperto...
Beh sì, al cinema funziona così...E se la banca non concede il mutuo all'acquirente della mia casa?
Riscriviamo la sceneggiatura:
proposta d'acquisto della mia casa accettata, percepisco la caparra e fisso il rogito a 4 mesi. Nel frattempo, ho già individuata la casa da comprare, faccio la proposta d'acquisto dopo che la banca ha concesso il mutuo all'acquirente della mia casa, accettazione della stessa, giro al venditore la caparra incassata precedentemente, fissiamo la data del rogito a cinque mesi...Intanto, qualche mese prima, ho incassato la somma della mia vendita immobiliare e sono coperto...
Un momento, un momento.... torniamo indietro nella storia: "Nel frattempo, ho già individuata la casa da comprare, faccio la proposta d'acquisto dopo che la banca ha concesso il mutuo all'acquirente della mia casa...ma, nelle more di questa attesa, la casa che tanto mi piaceva ha trovato un altro compratore...."
Va beh, ci rinuncio; meno male che non debbo vendere e riacquistare.
Tra il dire e il fare c'è di mezzo...l'affittare.

(Ma voi, benemeriti operatori di Immobilio, come fate a risolvere tutti questi impicci viventi senza farvi venire un'epatomegalia?)

Semplice.

Stipulando il preliminare di compravendita non appena il mutuo viene deliberato.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Leggi bene: ho scritto a "decidersi" a comprare (tipo gmp) e non a comprare dopo aver venduto o se ti hanno sbattuto fuori di casa i genitori, la moglie, lo sfratto, etc.
Comunque in ogni caso rimangono sempre l'affitto, l'albergo, genitori, parenti, amante, amici, etc., sempre meglio che acquistare inavvedutamente.

Il vecchio detto vale sempre:

vendi, pentiti, ma incassa.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
In ogni fase del ciclo economico della casa, si vende e si compra tranquillamente; la casa che ha il "giusto" prezzo trova il suo acquirente prima o poi; la sola unica differenza, non da poco, è che in una fase di bassa marea chi acquista ha maggiore capacità di decisione e di intervento nel processo di negoziazione...
 

Lunaesole

Membro Attivo
Privato Cittadino
Chi vuole (o deve) vendere veramente non si pone troppi quesiti e procede nel più breve tempo possibile, consapevole ed a costo di dover concedere sconti anche del 20-25%.
Affermi che il mercato attuale non è favorevole alla vendita; ok, e cosa ti fa pensare che tra uno/due anni la situazione non sia ancora più sfavorevole?
È ovvio che una volta messo in vendita, i quesiti dell'aver fatto bene o male non hanno più senso.
Vendere al giusto prezzo di mercato ( non ai valori di 7 anni fa) ma vendere e non svendere.
Poi avrò fatto bene, avrò fatto male si saprà solo dopo, così come se i prezzi sono saliti o scesi.
Ad avere la palla di vetro..
 

gmp

Membro Storico
Privato Cittadino
Ad avere la palla di vetro..
Beh se posso umilmente provare ad usare la mia, a Roma i prezzi sono cresciuti a inizio anni 2000 piu che altrove in termini percentuali (+200/400% secondo le zone contro un 100% medio nazionale) per la concomitanza di fattori globali come il crollo dei tassi di interesse e il boom del turismo di massa e fattori locali, come il fiume di denaro pubblico e mafioso riversato sulla città. Oggi solo i tassi rimangono favorevoli per il resto il turismo è saturo (vedi flop del giubileo), lo stato ha finito i soldi da un lustro e le mafie sono in parte in galera e in parte internazionalizzate. A questo punto i valori tendono a parametrarsi sui redditi e la strada da fare e' ancora lunga...
 

Lunaesole

Membro Attivo
Privato Cittadino
Beh se posso umilmente provare ad usare la mia, a Roma i prezzi sono cresciuti a inizio anni 2000 piu che altrove in termini percentuali (+200/400% secondo le zone contro un 100% medio nazionale) per la concomitanza di fattori globali come il crollo dei tassi di interesse e il boom del turismo di massa e fattori locali, come il fiume di denaro pubblico e mafioso riversato sulla città. Oggi solo i tassi rimangono favorevoli per il resto il turismo è saturo (vedi flop del giubileo), lo stato ha finito i soldi da un lustro e le mafie sono in parte in galera e in parte internazionalizzate. A questo punto i valori tendono a parametrarsi sui redditi e la strada da fare e' ancora lunga...
La tua analisi è vera, ma è un po' troppo generica. Ci sono zone che si sono svalutate di più e altre meno. Stesso discorso vale per i redditi tra l'altro
 

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