Re: I Doveri dell'Agenzia Immobiliare dopo la proposta di acquis
Parlando da agente in buona fede, che da 21 anni cerca di fare del suo meglio per offrire assistenza di buon livello ai Clienti, le dico sinceramente che pur capendo il suo punto di vista, è necessario tener conto del fatto che il venditore conferisce all'agente un incarico ad un prezzo che l'agente stesso si impegna a fargli realizzare, con tutti i mezzi pubblicitari, banche dati, clienti fidelizzati, ecc. che possiede. E' chiaro che, se passato un certo periodo, ciò non accade. l'agente comincia a prendere in considerazione le migliori proposte possibili, sempre in rispetto del mercato vigente. Ritirata una proposta, non conforme al prezzo richiesto, le assicuro (parlo per me) che si cerca di ottenere una risposta dal venditore il prima possibile (considerando che -parlo sempre per me- se l'agente ha deciso di ritirare una proposta più bassa, ciò vuol dire che era l'unica possibilità reale, almeno fino a quel momento, per vendere la casa in oggetto), proprio perché il venditore, nel 90% dei casi, non gradisce la sospensione delle visite, in quanto spera fino all'ultimo di trovare una persona che gli paghi meglio la sua casa: è un desiderio lecito ed innegabile.
La possibile asta di cui lei parla dipende dall'onestà intellettuale dell'agente... è purtroppo vero che esistono agenti che "ci marciano" e ritirano più di una proposta utilizzando i 7-15 giorni a loro disposizione e lasciando così qualcuno scontento, magari per spuntare una provvigione maggiore... questo è vero i troppi casi, purtroppo (ed è uno dei motivi per cui gli agenti onesti devono lavorare il triplo per espiare le colpe dei truffaldini).
Tornando all'onestà professionale ed alla buona fede, credo che sia comprensibile la voglia del venditore a non bloccare le visite mentre decide se accettare o meno una controproposta (anche la legge è dalla sua parte). L'unica cosa che mi viene in mente è chiedere all'agenzia di poter apporre nelle note della proposta un impegno a non accompagnare visite all'immobile fin quando il venditore non si sia espresso in merito al prezzo offerto, dichiarandosi disponibili a ridurre il tempo di validità della proposta stessa (5 giorni, ad esempio...).
Parlando di correttezza, con tutto il rispetto, le dico che la qui correttezza non c'entra nulla: da quando il baratto è cessato ed esiste il danaro come mezzo di scambio, chi vende vuole sempre guadagnare di più e chi compra pagare sempre di meno... il venditore che non accetta di bloccare le visite non è biasimabile.
Le auguro che la sua offerta vada in porto e tutto si concluda per il meglio
