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Zagor è un personaggio dei fumetti creato nel 1961 da Sergio Bonelli, con lo pseudonimo di Guido Nolitta, e dalle matite di Gallieno Ferri.

Il vero nome di Zagor è Patrick Wilding[2]. Suo padre, Mike Wilding, è stato un ex ufficiale dell'esercito e Zagor lo ha visto morire, insieme alla madre Betty, per mano degli indiani Abenaki. È stato allora raccolto da uno strano vagabondo di nome Nathaniel Fitgeraldson (detto Wandering Fitzy), che da quel momento gli ha fatto da padre. Ha giurato vendetta per la sorte dei suoi genitori ma, nel vendicarsi, ha scoperto che anche suo padre uccise molti indiani innocenti. Zagor prova un forte risentimento verso il padre, da lui ritenuto "un militarista e un massacratore di indiani" (n. 400). Un certo "chiarimento" tra i due si avrà nelle ultime pagine del numero 400 di "Zagor" corrispondente al 451 "Zenith", dal titolo "Il ponte dell'arcobaleno" e pubblicato a colori come ogni centesimo numero di casa Bonelli.

E questa scoperta gli ha fatto capire che il bene e il male non stanno mai da una parte sola. Per questo si è poi trasformato in Za-gor-te-nay, lo Spirito con la Scure e da allora si schiera sempre con i deboli e gli innocenti, di qualunque colore sia la loro pelle. Per un errore di stampa, nella prima striscia di Zagor, "La foresta degli agguati", Zagor dice a Cico che i pellerossa lo chiamano "ZA-GOR-TEHAL".

Suo inseparabile compagno è il messicano Cico (il cui nome completo è don Cico Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales y Rodriguez y Ramirez), grassoccio, basso, perennemente alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti, un po' tonto, pauroso, ingenuo ed egoista, e protagonista di siparietti comici, spesso causati dalla sua imperizia. Nonostante questo talvolta le qualità "nascoste" del personaggio sono in grado di stupire positivamente. A Cico ogni anno è dedicato un albo fuori serie, sempre disegnato da Francesco Gamba (tranne i primi cinque, dal 1979 al 1983, disegnati da Gallieno Ferri) nel quale è elevato al ruolo di protagonista.

 

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Tex è un personaggio dei fumetti creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini nel 1948, tuttora pubblicato da Sergio Bonelli Editore.

Tex è i primo luogo un rappresentante della legge in quanto Ranger del Texas; in realtà la sua non è un'attività continuativa, non essendo inquadrato formalmente, ma nel corso delle missioni che svolge, sia su richiesta esplicita del Comando che spontaneamente, si qualifica frequentemente come tale esibendo, se occorre, la stella simbolo del corpo. Ma Tex è anche il capo supremo di tutte le tribù Navajos, da questi ultimi chiamato Aquila della Notte; inoltre assume su di sé anche l'incarico governativo di agente indiano della stessa nazione pellerossa. È spesso accompagnato nelle sue avventure dai suoi tre pards: Kit Carson (probabilmente ispirato all'omonimo personaggio del Far West, anche se non vengono affatto citati avvenimenti reali a lui accaduti), ranger al pari dell'amico; Kit Willer, figlio di Tex; Tiger Jack, guerriero Navajo e fratello di sangue dell'eroe.
Insieme viaggiano per le praterie a protezione degli onesti cittadini, qualsiasi sia il colore della loro pelle, contro gli assalti dei fuorilegge: secondo la loro opinione Tex e la sua banda sono puro veleno, dei veri satanassi e dei tizzoni d'inferno con la morte che li accompagna.
Classico esempio di eroe positivo senza macchia e senza paura, pur di far trionfare la giustizia è disposto anche a violare la legge, cosa molto frequente specie nei racconti del cosiddetto periodo d'oro (all'incirca fino al n. 200 della serie regolare). Anche i suoi rapporti con i tutori dell'ordine (es: sceriffi) e le autorità costituite sono tutt'altro che idilliaci. Tex ha dalla sua una caratteristica precipua: nervi d'acciaio che gli consentono in ogni circostanza e in ogni pericolo di valutare la situazione e trovare una via di uscita. Questa particolare capacità gli permette in diverse situazioni di mettere in inferiorità psicologica l'avversario di turno tanto da indurlo a sbagliare mira o, a volte, ad abbandonare la partita; memorabile a questo proposito la roulette russa da lui ingaggiata in un saloon con il cattivo di turno Oswald Brenton.
 

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Alan Ford è un albo a fumetti pubblicato dal maggio 1969, che racconta le avventure di uno squinternato gruppo di agenti segreti, il Gruppo TNT; il titolo dell'albo deriva dal nome di uno dei protagonisti del gruppo, il "bello e ingenuo" Alan Ford. I personaggi sono il frutto di una lunga gestazione, durata circa tre anni, partorita dalla mente di Max Bunker (Luciano Secchi) e dalla matita di Magnus (Roberto Raviola).

Il Gruppo T.N.T.:
Alan Ford: è un giovane grafico pubblicitario, povero in canna, cresciuto in un orfanotrofio dove serviva come manovalante, che entra a far parte del gruppo nel primo numero della serie grazie ad un equivoco. Non è certo un coraggioso ma è saggio, leale ed intelligente, e di un'ingenuità a tratti disarmante;

Bob Rock: al personaggio di Bob Rock è affidato da sempre il ruolo più comico. È uno degli agenti più attivi del gruppo T.N.T. . Alto appena 1 metro e 50 centimetri, nasuto (autocaricatura di Magnus) e iracondo, è da sempre vestito con una mantellina da cacciatore di cervi alla Sherlock Holmes, decorata con motivi scozzesi;

La Cariatide: il suo vero nome è Gervasius De' Statuis. È, in origine, il "capo" ufficiale, fungendo da tramite tra il gruppo e il Numero Uno, ma poi perde gradualmente importanza nelle missioni. Finisce così per passare il tempo a dormire e a viziare la piccola cavietta Squitty, meritandosi appieno il soprannome;

Geremia: nome completo, Geremia Lettiga; è un degno compare della Cariatide, almeno nel praticare lo sport del sonnecchio;

Grunf (vero nome Grunt von Grunt; Otto Grunf, tedesco di Germania nella sigla del cartone animato; viene chiamato Grunt nei primi numeri) è il genio ingegneristico del Gruppo TNT. Le sue invenzioni sono creative, geniali, innovative e soprattutto economiche. Peccato che siano anche fallimentari. Prima di entrare nel gruppo ricevette un encomio dall'esercito americano per aver sabotato (accidentalmente) l'aviazione tedesca compreso l'aereo del Barone Rosso;

Il Conte Oliver: nobile inglese decaduto e cleptomane, approfitta della sua licenza da agente segreto più che altro per rubare un po' di tutto e rivenderlo al suo ricettatore di fiducia, il mitico Bing, che è omonimo del famoso Samuel Bing mercante d'arte. Per il resto il Conte è un vero gentleman inglese, ma non ama tornare in patria, dov'è – ovviamente – ricercato;

Il Numero Uno: alle volte usa lo pseudonimo Stravecchio de Vecchionis ed è il "grande vecchio", l'entità misteriosa che ha voluto e creato il gruppo. Ha un'età indefinibile, racconta di aver incontrato i personaggi più importanti della storia, da Omero a Robespierre. È paralitico (da sempre), ricchissimo (pur vivendo in una stamberga), avido e dai modi molto spicci e bruschi. Viene chiamato dai componenti del gruppo "barba bianca" o il "vegliardo" o più frequentemente "rimba" o "infernale/dannato vecchiaccio", a seconda degli umori, ma reclama l'appellativo di Sua Eccellenza;

Squitty: la cavietta mascotte della Cariatide; si limita a squittire e a dormire nella sciarpa del suo padrone;

Cirano: è il bracco italiano che accompagna il gruppo nel primo periodo;

Clodoveo: il pappagallo parlante e intelligente, in eterno contraddittorio con il Numero Uno;

Xeres: è il serpente texano del defunto zio Tobia Quantrill;

Minuette Macon: dopo l'imprevisto incidente nel n. 429 "Un giorno nuovo" compare una brillante e magica ragazza che diviene, insieme ad Alan, la nuova "Agenzia Investigativa T.N.T.

 

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Mister No è un personaggio dei fumetti, protagonista dell'omonima serie pubblicata in Italia da Sergio Bonelli Editore. Nasce nel 1975 dalla fantasia di Guido Nolitta (pseudonimo dietro al quale si nascondeva lo stesso Sergio Bonelli). In un'epoca in cui il western andava di moda sia al cinema che nei fumetti (basti pensare a Tex e Zagor, e all'abbondare dell'offerta di spaghetti-western in quel periodo), Nolitta scelse di scrivere il primo fumetto della Bonelli non ambientato nel mondo del West, ma negli anni cinquanta nella remota Amazzonia, per la precisione a Manaus.

Mister No è un ex soldato statunitense il cui vero nome è Jerry Drake. Si rifugia in Amazzonia perché disgustato dagli orrori della seconda guerra mondiale. A metà tra eroe e antieroe, combatte contro l'arroganza dei potenti e anche per la tranquillità che sperava di trovare in quell'ultimo paradiso terrestre, la foresta amazzonica, che sempre di più si trasforma in un vero e proprio inferno verde.

Sergio Bonelli il "papà" di Mister No, Il suo lavoro è quello di pilota d'aereo e guida turistica: porta a spasso i passeggeri col suo scassato Piper. Il suo migliore amico è Otto Kruger, più famoso come Esse-Esse per il suo passato nelle truppe tedesche, anche se nella Wehrmacht e nell'Afrika Korps, non nelle famigerate SS naziste, come viene più volte spiegato nella serie (il soprannome di Esse-Esse lo deve agli amici brasiliani). Jerry, come Esse-Esse, è un pigro, un uomo che ama starsene tranquillo al bar di Paulo Adolfo a bere una buona cachaça, fare risse e spassarsela con le ragazze.

Nonostante l'ambientazione principale della serie sia l'Amazzonia, Mister No ha un animo vagabondo: nel corso delle proprie avventure viaggia per tutto il Sud America, e visita anche l'Isola di Pasqua, ma particolarmente importanti saranno anche le trasferte al di fuori del continente.

 

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attendo con ansia una tua recensione di nathan never

Nathan Never è stato il primo fumetto della Bonelli di genere fantascientifico. Ideato da Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna, ha esordito in edicola nel 1991 con un albo intitolato Agente Speciale Alfa che aveva per tema le tre leggi della robotica di Asimov.

Il personaggio di Nathan Never è ispirato a Rick Deckard, il protagonista del film Blade Runner, del quale il fumetto condivide, almeno in un primo tempo, la visione di futuro cinica e pessimista e il cupo scenario urbano. Personaggi ricorrenti della serie sono il genio dei computer polacco Sigmund Baginov e la prima agente Alfa, Legs Weaver, quest'ultima ispirata all'attrice Sigourney Weaver, protagonista della saga di Alien.

Nathan è raffigurato come un piacente uomo di 40-45 anni dal fisico scolpito, basette appuntite (dal n.110 tagliate), barba di tre giorni e capelli bianchi (questi ultimi causati dallo shock per aver visto la moglie trucidata dal criminale psicopatico Ned Mace).

Aristotele Skotos è il primo nemico, in ordine cronologico, che incontra Nathan Never, infatti Aristotele e suo figlio Kal hanno a che fare con Never fin dal primo numero. Inoltre, Skotos è anche il nemico più longevo in quanto esce completamente di scena solo nel numero 158.

Il tema della libertà e della personalità degli androidi fa capolino diverse volte in diversi numeri della serie. Già dal numero uno con C09 (un androide, appunto), viene posta questione dell'eticità delle tre leggi della robotica e della loro utilità: esse infatti impediscono sì ai robot di recare danno ad esseri umani, ma negano loro una qualunque capacità decisionale di base, quindi una personalità. Sia C09 che Link (che comparirà in seguito) ottengono, grazie ai procedimenti di Sigmund, la cancellazione delle leggi dal proprio cervello, sviluppando così personalità vere e proprie (C09 finirà addirittura per innamorarsi di un'umana). Link diverrà poi un personaggio chiave del fumetto, presente al fianco di Nathan nel presente, ed ancora attivo e fondamentale per le storie ambientate nel futuro.

Questa associazione fa la sua apparizione fin dai primi numeri della serie. La Fratellanza Ombra è formata da esseri umani il cui corpo è posseduto da anime aliene che passano da contenitori biologici simili alle uova di Alien ai corpi umani, dei quali prendono completamente possesso "cancellando" l'anima originale di quel corpo. Durante gli albi si scopre che in realtà queste anime aliene sono le essenze vitali di uomini del futuro, gli Ultra Sapiens (esseri umani più evoluti degli attuale essere umani e che hanno la particolarità di avere sei dita per mano: il dito in più è un altro pollice opponibile cresciuto di fianco al mignolo): questi esseri umani abitavano una città spaziale che devono abbandonare a causa della formazione di un'anomalia spazio-temporale proprio all'interno del generatore della città stessa: unica speranza, trasfondere le essenze dentro dei contenitori che vanno ad assemblare una astronave biologica, inviata verso la Terra.

Si tratta di una razza senziente che ha abitato sulla terra prima che la razza umana si evolvesse. Sono dei rettili bipedi alti circa 3 metri. Avevano una fiorente civiltà (che dominava la terra al tempo dei dinosauri) e che aveva raggiunto anche altri mondi tramite porte di teletrasporto. Purtroppo una devastante guerra ha causato la scomparsa della razza. Pochi superstiti di entrambi i fronti sono sopravvissuti in una specie di ibernazione fino ai giorni nostri. Una setta umana appoggia in segreto "i venerabili", la cui fonte di energia è l'anima delle creature viventi; assorbendola, i venerabili si caricano di energia ma con lo sgradevole l'effetto collaterale di causare la morte del donatore. La setta "ruba" clandestinamente tramite un apparato che può inscatolare temporaneamente le anime di moribondi ricoverati in ospedali per poter rifornire i venerabili di forza vitale.

Una anomalia spazio-temporale (chiamata "stringa di energia") sita vicino a Giove è sottoposta a studi scientifici da parte di astronavi terrestri. In realtà la "stringa di energia" è un wormhole da cui era precedentemente emersa un'astronave con a bordo una creatura aliena, uno dei pochi sopravvissuti ad una guerra dall'altra parte della stringa di energia. L'alieno, dopo che all'interno del wormhole precipita l'asteroide Argo con a bordo Jack O'Ryan, sfrutta le sue conoscenze scientifiche per far collassare la stringa di energia, impedendo così che i suoi nemici dall'altra parte riescano ad inseguirlo. L'astronave è soccorsa dall'esercito che trova a bordo l'alieno e lo salva. L'alieno, chiamato "La Creatura" stringe un accordo con settori deviati dell'esercito e con "I Pretoriani". Il vero scopo della creatura è quello di prendere il potere sulla Terra e ricostruire la sua razza: a tale scopo inizia a riprodursi, depositando centinaia di uova.

Il padre di Mister Alfa era un criminale dotato della capacità di leggere nella mente: grazie a questa caratteristica, divenne il capo di una potentissima organizzazione mafiosa orientale (sul modello della Yakuza) che si è espansa in tutto il mondo: col tempo, tutte le attività criminali vennero convertite in attività ed imprese legali. Mister Alfa si trova così erede di uno sterminato impero economico, inserito in tutti i gangli vitali: economia, politica, industria, università centri di ricerca ecc. Mister Alfa usa le sue sterminate risorse economiche per finanziare ricerche scientifiche che poi usa a suo vantaggio (clonazione accelerata, teletrasporto, etc). Il fine ultimo di Mister Alfa può essere però visto come una enorme ricerca sociologica: infatti, il più grande interesse di mister alfa sembra quello di innescare meccanismi ed osservarne l'evoluzione. Infatti, è Mister Alfa che fornisce mezzi e truppe alle stazioni orbitanti, è lui che crea i Mutati, è lui che inizialmente finanzia Aristotele Skotos, ecc.

La "saga" dell'uomo Quantico nasce in un "Nathan Never Gigante" per poi essere integrato negli albi ufficiali della collana di Nathan Never. William Campbell, uomo d'affari che già aveva incontrato Nathan Never, per sfuggire alla malattia che lo porterebbe alla tomba in un paio d'anni, da il via ad un progetto estremo: finanzia una ricerca che apre un portale nel Multiverso: in questo modo, potrà essere catturata ed integrata una versione sana del malato, garantendone così la guarigione. Una esplosione causata da un attacco di commando dell'Agenzia Alfa (che cercava una base di spacciatori di droga) fa collassare il portale: tutte le infinite copie dell'uomo si concentrano così in un unico corpo. Dall'esplosione sorge una nuova figura, alta circa due metri e mezzo: L'uomo quantico. Il suo corpo "vibra" sulle frequenze di tutti gli universi paralleli: questa caratteristica gli permette di essere letteralmente in qualunque universo egli voglia visitare: può prendere un oggetto da un altro universo "aprendo" una frattura tra il nostro e un altro universo, può leggere nella mente delle persone, il suo corpo non può essere distrutto.
 

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Diabolik è un personaggio dei fumetti creato da Angela e Luciana Giussani nel 1962, pubblicato dalla Astorina.
Diabolik nacque da un'idea di Angela Giussani, che osservando tutti i giorni i pendolari che transitavano per la Stazione di Milano Cadorna (vicino alla quale viveva) ebbe l'intuizione di realizzare un fumetto con un formato "tascabile", cioè che si potesse facilmente leggere aspettando il treno e poi in viaggio, per riporlo infine comodamente "in tasca". Per capire i gusti dei suoi potenziali clienti, Angela condusse un'indagine di mercato da cui scaturì che molti in viaggio leggevano romanzi gialli (secondo un'altra versione, l'intuizione le venne per caso dopo aver trovato su un treno un romanzo di Fantomas). Nasce così il "formato Diabolik" (12 x 17 cm)[1][2], poi ripreso da molte altre pubblicazioni del genere, formato che contribuirà al successo nel tempo di questo personaggio dei fumetti.

Il primo numero, uscito il 1º novembre 1962 portava il titolo Il re del terrore. Diabolik è un ladro spietato e quasi sempre vincente. Fidanzato inizialmente con Elisabeth Gay, nel terzo numero della serie incontra la bellissima Eva Kant, che diventerà la sua compagna di vita; il loro costante scopo è rubare denaro e gioielli. Non si fanno scrupoli morali, in quanto spesso le vittime sono ricche famiglie, banche o altri personaggi criminalmente arricchiti. Agiscono sempre con estrema sicurezza e freddezza. Il ricavato serve per vivere una vita agiata e per finanziare i nuovi e sofisticati metodi per le future rapine, spesso tecnologicamente al limite dell'irreale ma di grande impatto emotivo.

Essendo un criminale, ed avendo vissuto sempre con altri malviventi più o meno pericolosi, Diabolik è un personaggio che non opera nel rispetto della legge e dell'ordine. Per lui il furto di grande valore è accettabile. il rapimento e (ma solo in casi eccezzionali)l'omicidio sono mezzi che possono essere utili o necessari per finalizzare i suoi grandi colpi o anche per difendersi .Infatti se mai uccide lo fa spesso per legittima difesa o per eliminare gente più'avida di lui. Anche se ciò accade più raramente, Diabolik tradisce (a volte manipola intere bande criminali per raggiungere i propri scopi e infine tradirle), ricatta (il caso più famoso riguarda i gioielli della corona del Beglait), compie attività di spionaggio (ad esempio di piani militari o di marchingegni per la purificazione delle pietre preziose). In sostanza Diabolik è veramente il "Re del Terrore":non perche'sia molto crudele o cattivo, ma per infondersi un aura di rispetto difffondendo il mito dell'inafferrabile ladro, chiunque tenti di ucciderlo, ricattarlo, fare male alle persone a lui care è destinato a morire.

Diabolik inoltre ha un ferreo codice d'onore. Odia la malavita, con cui spesso si è trovato contro.

È attento a contraccambiare aiuti o favori ricevuti, o quanto meno a non danneggiare chi ha verso di lui un atteggiamento volontariamente amichevole.

È disposto a qualunque sacrificio per Eva.

Diabolik non ama le armi da fuoco: se ne avesse bisogno non si farebbe scrupoli ad impiegarle, ma quelle poche volte che impugna una pistola o un fucile difficilmente poi ne fa uso, nonostante questo quando usa pistole e fucili (generalmente non caricate con proiettili ma con aghi narcotizzanti) dimostra in più occasioni una mira infallibile. Le sue armi preferite sono altre, da sua stessa ammissione, e in generale le armi bianche, predilette dal Re del Terrore per la loro efficacia, precisione e silenziosità.

Un capitolo a parte meritano le maschere di cui Diabolik ed Eva si servono spesso e che sono un elemento essenziale delle vicende narrate.

Aggiunto dopo 14 minuti :

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