Vorrei chiedere a qualche rappresentante delle associazioni degli agenti immobiliari, se negli accordi locali,fra inquilini e proprietari su canoni concordati, siano stati chiamati anche loro a stilare le tabelle di valutazione,perché ritengo che oggi giorno, almeno per quanto riguarda la città di Bologna, siano nettamente superiori alle quotazioni del mercato libero.
Quando l'Amministrazione Comunale mise mano al piano commercio invitò la Confcommercio e la Confesercenti per delineare le zona commerciali.
Zona A=centro storico, zona B=semicentro, zona C=semiperiferia, zona D=periferia e zona E=agro.
Chiesi, allora iscritto FIMAAA di partecipare alla tavola rotonda in quanto uno dei pochi AI che trattavano la cessione e l'affitto delle aziende.
Non fui invitato..........fecero loro.......tutto quello che gli è piaciuto.........anche estendendo la zona A (città storica e murata) fuori le mura......in agro..............e portarono una zona della città antica in zona B.
All'inizio non si capiva il perchè..............poi si capì tutto...........fu accontentato un grande imprenditore dell'agro che potè aprire dove nessuno poteva...mentre quello che stava in zona naturale A è stato degradato in zona B.......non piaceva all'allora amministrazione.
Il fatto di stare in zona A o in altra zona era solo per un fattore economico in caso di cessione di azienda.
Zona A valore 100....zona B...valore 60......
Il Bersani ha messo tutti a posto con le liberalizzazioni o lenzuolate che dir si voglia.
Mi sono sempre domandato: che cosa capivano e capiscono i signori su menzionati di mercato immobiliare se fanno gli scribacchini per gli agenti immobiliari?