Salve a tutti.
Una persona che conosco bene ha trovato un acquirente per una sua casa qualche mese fa. L'acquirente, tra mille reticenze, ammette di aver visionato la casa in compagnia di un mediatore immobiliare con cui il venditore era obbligato da un contratto. Tuttavia il compratore, sulla base di sue fonti, riteneva di non dovere nulla al mediatore. Per ovvia correttezza, il venditore ha chiesto al mediatore la lista delle visite alla sua casa, trovando nell'elenco il nome del compratore, con tanto di foglio firmato. Il venditore ha informato di questo il compratore, che in un primo tempo è apparso convincersi dell'ineluttabilità del versamento della provvigione. Pochi giorni fa (il preliminare è ancora da definire, viste le bizzarre richieste del compratore), il compratore afferma con chiarezza che se il mediatore vorrà la provvigione, dovrà ottenerla in tribunale, e che il suo nome quindi non dovrà apparire sul rogito. Il venditore a quel punto ha ragionato così: "ma se io firmo il preliminare dando per scontato che da parte mia la provvigione all'immobiliarista è dovuta , e se io lo pago, e se il notaio scelto dal venditore non aggiunge il nome del mediatore nel rogito nonostante io l'abbia saldato, l'agenzia delle entrate a chi si rivolgerà? Diversamente, se seguo il ragionamento del compratore e rifiuto di saldare l'immobiliarista, verrò trascinato a processo nella convinzione di essere nel torto...."
Forse il mio amico ha aggiunto altre ragioni, ma ha concluso che piuttosto di impelagarsi in simili rogne era meglio soprassedere. Quindi ha comunicato il suo ritiro dalla trattativa, non avendo nessuna urgenza di vendere. Il compratore, che a quanto sembra non vuole rinunciare alla casa (sottolineo che il venditore non ha ricevuto nemmeno una lira di anticipo, e zero gliene sono state offerte, ma soltanto richieste di documentazioni varie, per di più superflue, puntualmente soddisfatte), ha dapprima minacciato di mandare gli avvocati (nel caso il venditore volesse vendere ad altri: la qual cosa è ovvia, dovesse presentarsi qualcuno), poi ha affermato che secondo lui non c'era problema se noi pagavamo l'immobiliarista e non lo facevamo comparire nel rogito, poi che avrebbe personalmente parlato con l'immobiliarista.
Il mio amico è perplesso e piuttosto impaurito dall'arroganza del compratore. Ribadisco che non c'è stata alcuna firma né alcun versamento finora. Davvero potrebbe avere problemi a troncare definitivamente la compravendita?
Grazie a chi vorrà rispondere.
Una persona che conosco bene ha trovato un acquirente per una sua casa qualche mese fa. L'acquirente, tra mille reticenze, ammette di aver visionato la casa in compagnia di un mediatore immobiliare con cui il venditore era obbligato da un contratto. Tuttavia il compratore, sulla base di sue fonti, riteneva di non dovere nulla al mediatore. Per ovvia correttezza, il venditore ha chiesto al mediatore la lista delle visite alla sua casa, trovando nell'elenco il nome del compratore, con tanto di foglio firmato. Il venditore ha informato di questo il compratore, che in un primo tempo è apparso convincersi dell'ineluttabilità del versamento della provvigione. Pochi giorni fa (il preliminare è ancora da definire, viste le bizzarre richieste del compratore), il compratore afferma con chiarezza che se il mediatore vorrà la provvigione, dovrà ottenerla in tribunale, e che il suo nome quindi non dovrà apparire sul rogito. Il venditore a quel punto ha ragionato così: "ma se io firmo il preliminare dando per scontato che da parte mia la provvigione all'immobiliarista è dovuta , e se io lo pago, e se il notaio scelto dal venditore non aggiunge il nome del mediatore nel rogito nonostante io l'abbia saldato, l'agenzia delle entrate a chi si rivolgerà? Diversamente, se seguo il ragionamento del compratore e rifiuto di saldare l'immobiliarista, verrò trascinato a processo nella convinzione di essere nel torto...."
Forse il mio amico ha aggiunto altre ragioni, ma ha concluso che piuttosto di impelagarsi in simili rogne era meglio soprassedere. Quindi ha comunicato il suo ritiro dalla trattativa, non avendo nessuna urgenza di vendere. Il compratore, che a quanto sembra non vuole rinunciare alla casa (sottolineo che il venditore non ha ricevuto nemmeno una lira di anticipo, e zero gliene sono state offerte, ma soltanto richieste di documentazioni varie, per di più superflue, puntualmente soddisfatte), ha dapprima minacciato di mandare gli avvocati (nel caso il venditore volesse vendere ad altri: la qual cosa è ovvia, dovesse presentarsi qualcuno), poi ha affermato che secondo lui non c'era problema se noi pagavamo l'immobiliarista e non lo facevamo comparire nel rogito, poi che avrebbe personalmente parlato con l'immobiliarista.
Il mio amico è perplesso e piuttosto impaurito dall'arroganza del compratore. Ribadisco che non c'è stata alcuna firma né alcun versamento finora. Davvero potrebbe avere problemi a troncare definitivamente la compravendita?
Grazie a chi vorrà rispondere.