Scusa studiopc, un dubbio.. ma se ci sono due offerte, una ovviamente migliore dell'altra , portando in accettazione quella più bassa non si rischia di essere scorretti con il ns. principale cliente , il venditore?
Da questo e dagli altri messaggi scaturisce quella diffidenza che tanto criticate degli acquirenti nei vostri confronti.
Se il tuo "principale cliente" e' il venditore, se verso l'acquirente hai dei semplici "doveri morali" mentre devi rispettare ciecamente chi "ti ha dato l'incarico", con quale diritto si possono pretendere provvigioni dall'acquirente, visto che e' palese la tutela principale del venditore, perche' piu' alta e' la cifra piu' alta e' la provvigione, perche' se non ci fosse lui non avrei case da vendere...quasi come fosse il "capo" della azienda di pentole per cui lavorate e che voi dovete vendere.
Fate i mandatari (che QUESTA e' la parola) e poi volete la provvigione da mediatori, pretendendo di avere "un occhio di riguardo" al venditore.
Guardate che se non ci fossero acquirenti, anche in tal caso di case non ne vendereste neppure una, anche con torme di prooprietari che vi sommergono di case. Perche' allora il venditore dev'essere "cliente principale"? E perche', allora, vi devo pagare se la trattativa si riduce ad arrivare al suo prezzo minimo di incarico? Per il servizio? Va bene, ma allora tutto chiaro, fin dall'inizio e in cifra fissa. So che tieni le parti del venditore, prendi provvigione da lui e fisso da me, so che tratterai nella misura in cui sarai capace di portare a termine la vendita, ma la parte del "duro" (decidere il prezzo dell'offerta, tempistiche, cercare il "punto di rottura" attraverso diversi tentativi e/o tempistiche, fare proposte alternative, tutto quello che chiedo ad un buon AI) lo devo fare e decidere io, come se parlassi con l'alter-ego del venditore (MANDATARIO).
Questo eterno dubbio (mandatario che si fa pagare da mediatore) rimane negli acquirenti dopo anni in cui il mercato ha permesso ai proprietari di tenere "il pallino" della trattativa (molti acquirenti-pochi venditori) mentre ora l'inversione dei ruoli vede gli acquirenti "specie protetta", mentre i venditori sono ormai inflazionati.
Tutti i discorsi, compreso quello delle gomme, sono ribaltabili. Cosa pensate che potrei fare al mediatore se scopro che ho comprato a 120 una cosa che il venditore sarebbe stato disposto a vendere a 100?
In un momento critico ci vuole equilibrio. Difficile da tenere, ma per chi lo ha sempre fatto non piu' di tanto. Per chi e' stato troppo partigiano, occorre un cambio di punto di vista.
Un consiglio. Se volete evitare le aste, basta fare proposte valide 2 giorni lavorativi, non a 15 o a un mese, come ho visto fare... Esistono telefoni, fax, email, telegrammi tutto per risposte veloci per chi e' intenzionato a vendere e comprare seriamente, anche se si e' "lontani" o "troppo impegnati". Tempi dilatati servono solo per snervanti tiraemolla e a fare sconvenienti aste o per proprietari indecisi.
Dimenticavo: il mandatario puo' rifiutare una proposta a nome del venditore, un mediatore no. Turbativa di mercato. Segnalazione alla CCIAA e provvedimento disciplinare. A meno che no si tratti di una ovvia presa in giro (offro 1 euro...) o ci sia una ulteriore trattativa in atto.
Come sempre, non tutto e' sempre bianco o nero.