Ma le mie domande non riguardano i periti, ma gli imprenditori che comprerebbero a cifre più alte. I primi per guadagnarci, per ignoranza o per qualsiasi altro motivo comunque fanno una cosa a loro vantaggio. I secondi, invece, da quanto detto, andrebbero in perdita prima ancora di iniziare. Demenziale. O irreale.
no, infatti, lo credo anch'io. Allo stato attuale è una follia.
Piuttosto ci saranno persone che fanno un'offerta comunque molto bassa per evitare semplicemente l'asta, che è una procedura burocratica lunga e incerta e senz'altro non comoda né per le banche né per il proprietario escutato. Questi comprano a “sconto” quegli stessi immobili compravenduti da acquirenti che sono ricorsi ad un alto tasso di indebitamento con mutui, finanziamenti... con percentuali fino al 90% o addirittura al 100% per comprare case a valore iperbolico, che ad oggi hanno perso il loro valore.
un meccanismo che fa comodo tanto ai proprietari quanto credo alle banche, che sanno che all'asta l'immobile finirà per svalutarsi comunque molto di più del 50% offerto su case per es. del 2006-2007...
Se questi investitori vanno in perdita non credo sia sempre facile stabilirlo: certo se si basano sulle perizie delle aste ci possono seriamente andare, anche con offerte in forte ribasso. C'è il rischio concreto di acquisire un immobile per poi scoprire di non aver transato altro che il prezzo ante bolla, un qualcosa che reimmesso sul mercato non solo non ti da un guadagno, ma una perdita, perchè l'hai acquisito al prezzo scontato magari al 50% sì, ma senza tener conto che prima era comunque gonfiato del 200%...Però evidentemente con uno studio sensato delle zone, del mercato etc. riescono ad ottenere dei profitti.