Io mi domando e dico: chi avrebbe dovuto informarmi che sarebbe meglio redigere una relazione tecnico-urbanistica?
Ho sborsato 10.000 euro tra notai ed agenzie e nessuno mi ha detto nulla. Da quello che ho avuto modo di capire a Roma non si usa, a Torino e Milano nemmeno (c'è un intervento sul questa disc). E' una "usanza" in alcune provincie italiane.
Possibile che siamo di fronte ad intere categorie professionali non all'altezza?
So che su questo forum ci sono molti operatori del settore. Mi piacerebbe sapere quanti suggerisco ad acquirente o venditore di stilare un simile documento.
Perchè i notai chiedono solo la documentazione catastale se poi non ha valore? Solo per i dati di foglio, particella etc?
In tutta sincerità qualcosa non mi quadra. Allora c'è qualcosa di grosso da riformare...
Comunque gentilmente vorrei chiedervi un altro parere: il mio avvocato sostiene che, anche se la controparte avesse ragione, la richiesta non è comunque ammissibile perchè sul rogito c'è la classica clausola "l'acquirente ha visionato l'immobile e l'ha trovato di suo gradimento". Questo secondo lui è una forte garanzia per il venditore: l'acquirente certifica che i suoi controlli li ha fatti e va bene così. La richiesta della mia controparte sarebbe stata ammissibile nella fase tra compromesso e rogito, se avesse scoperto una cosa importante che gli era stata nascosta, e avesse detto "voglio tirarmi indietro ma ridatemi i miei soldi".
L'avvocato mi ha fatto il seguente esempio: io ti vendo una 500 ma dico che è una Ferrari. Se la vendo senza darti adeguata possibilità di provarla allora anche dopo la vendita puoi dirmi "ridammi i soldi mi hai ingannato". Ma se io ti ho dato la possibilità di provare e verificare l'auto e tu solo dopo il passaggio di proprietà ti accorgi che non è una Ferrari ma un 500, come si dice a Roma, t'attacchi.
Nel mio caso l'acquirente ha avuto quasi 4 mesi tra compromesso e rogito, aveva tutto il tempo per verificare. Ormai è troppo tardi.
Vi torna questo discorso?
Ciao e grazie a tutti
Ho sborsato 10.000 euro tra notai ed agenzie e nessuno mi ha detto nulla. Da quello che ho avuto modo di capire a Roma non si usa, a Torino e Milano nemmeno (c'è un intervento sul questa disc). E' una "usanza" in alcune provincie italiane.
Possibile che siamo di fronte ad intere categorie professionali non all'altezza?
So che su questo forum ci sono molti operatori del settore. Mi piacerebbe sapere quanti suggerisco ad acquirente o venditore di stilare un simile documento.
Perchè i notai chiedono solo la documentazione catastale se poi non ha valore? Solo per i dati di foglio, particella etc?
In tutta sincerità qualcosa non mi quadra. Allora c'è qualcosa di grosso da riformare...
Comunque gentilmente vorrei chiedervi un altro parere: il mio avvocato sostiene che, anche se la controparte avesse ragione, la richiesta non è comunque ammissibile perchè sul rogito c'è la classica clausola "l'acquirente ha visionato l'immobile e l'ha trovato di suo gradimento". Questo secondo lui è una forte garanzia per il venditore: l'acquirente certifica che i suoi controlli li ha fatti e va bene così. La richiesta della mia controparte sarebbe stata ammissibile nella fase tra compromesso e rogito, se avesse scoperto una cosa importante che gli era stata nascosta, e avesse detto "voglio tirarmi indietro ma ridatemi i miei soldi".
L'avvocato mi ha fatto il seguente esempio: io ti vendo una 500 ma dico che è una Ferrari. Se la vendo senza darti adeguata possibilità di provarla allora anche dopo la vendita puoi dirmi "ridammi i soldi mi hai ingannato". Ma se io ti ho dato la possibilità di provare e verificare l'auto e tu solo dopo il passaggio di proprietà ti accorgi che non è una Ferrari ma un 500, come si dice a Roma, t'attacchi.
Nel mio caso l'acquirente ha avuto quasi 4 mesi tra compromesso e rogito, aveva tutto il tempo per verificare. Ormai è troppo tardi.
Vi torna questo discorso?
Ciao e grazie a tutti