non è più così, almeno dalle mie parti. E' sempre il locatore che deve approvare e firmare in Comune
Non so se sia esattamente cosi. Forse su propit abiamo fatto una estesa dissertazione sull'a, rgomento, in cui interveniva un personaggio verosimilmente ex ufficiale d'anagrafe.
Anche a me è stata rivolta richiesta analoga da parte di un inquilino per la sua convivente.
So che dipende molto dai comuni e Parma era citata proprio per il fatto che sembrerebbe essere richiesto il consenso del locatore.
Generalmente però la legge stabilisce che la richiesta debba essere inoltrata ed approvata da chi ha titolo valido. Quindi anche il conduttore con regolare contratto di locazione registrato ed in corso di validità. Nel qual caso il locatore si limita a dichiarare di essere stato informato.
Sono interessanti le conseguenze: se questa "ospite" , e non credo sia il caso di una suocera, dovesse aver figli, acquisirebbe il diritto di rimanere nell'immobile anche se il titolare del contratto desse disdetta. Nel presente caso ci si potrebbe chiedere quali siano le eventuali conseguenze, nel caso la cppia si lasciasse ed il conduttore desse disdetta. Temo che la compagna ormai italiana, e la suocera conserverebbero il dirito di rimanere, con risvolti economici da chiarire.
Per finire una curiosità: si ha la abitudine di dire "chiedere la residenza". In realtà questa in sostanza si comunica e viene accertata e certificata. Ma è uno stato di fatto. Anche un senza fissa dimora ottiene la residenza in un qualunque comune che intenda eleggere a domicilio.
Con gli stranieri la cosa è più complessa.