Sofocle

Membro Junior
Privato Cittadino
Salve,
Sono interessata a un immobile in vendita con alcune parti condonate (?)
L'interrogativo riguarda il fatto che il condono richiesto nel 1985 e 'stato acquisito in silenzio-assenso in area sottoposta a vincolo paesaggistico e l'unico titolo edilizio, risalente agli anni '70 , riferito all' immobile, mostra confrontato con la realtà, svariate difformità...., motivo per cui, evidentemente, nell''85 fu fatta domanda di condono...

Nessuno all'oggi era consapevole, che trattasi di area sottoposta a vincolo non so' se in buona fede o meno...; esistono precedenti passaggi di proprietà dove semplicemente è detto erroneamente "area non sottoposta a..." Oppure non v'è neanche citazione....

La mia domanda è:
mi potreste confermare o smentire, che il vincolo esclude la formazione del silenzio-assenso per tale condono?Quale normativa di riferimento?

In mano al venditore non c'è alcun documento riguardante il condono solo in atti precedenti di trasferimento di proprietà, un numero di protocollo e il riferimento all'oblazione pagata;
Il comune dal canto suo, in accesso agli atti, nn dispone della pratica.

Come se ne esce?Se è possibile uscirne?

Grazie a tutti, anticipatamente, per gli spunti.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Quella in atto è una dichiarazione di parte, l'altra parte (il Comune) non è in accordo, si deve capire il motivo prima di non considerare il condono.
Il condono non risulta? Non si trova? È stato smarrito? A quel protocollo cosa corrisponde?

Il vostro tecnico si dovrà interfacciare con quello comunale, meglio se col dirigente, e chiarire la situazione.
Resta il fatto che almeno la variazione catastale del 1986 deve risultare con planimetria, altrimenti è difficile pensare che sia stato davvero presentata un 'istanza di condono si quel fabbricato
 

elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare
Recente giurisprudenza ha sancito che anche dorato di condono rilasciato, l'abitabilità non è con esso automatica....ma l'immobile dovrà rispettare le disposizioni di norma affinché sua anche rilasciata abitabilità
è per questo che ho chiesto se c'era. Condono e abitabilità sono 2 pratiche distinte. Se manca il condono e pure l'abitabilità, meglio lasciare perdere
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
La parte venditrice dichiara che ...... è stata presentata domanda di sanatoria in data..."x" 1986 n. di protocollo... "y" per cui è stata pagata l'intera oblazione di... "z".;nulla più è dovuto per oblazione e oneri, tutto quanto doveva esser fatto è stato fatto sono trascorsi 24mesi dalla data senza che il comune abbia opposto rifiuto o richiesto integrazione o documentazione onde per il principio del silenzio-assenso, la concessione in sanatoria si ha per ottenuta....."
È stato già indicato.
È una dichiarazione unilaterale di parte (venditore) che dovrebbe essere suffragata da prove documentali.
"Carta parla "

Io da acquirente non accetterei la sola dichiarazione
 

Sofocle

Membro Junior
Privato Cittadino
È stato già indicato.
È una dichiarazione unilaterale (venditore) che dovrebbe essere suffragata da prove documentali.
"Carta parla "

Io da acquirente non accetterei la sola dichiarazione
Certo, hai ragione e' per questo che sto facendo tutti i controlli del caso.
Il punto è che vaglielo a spiegare al venditore..., che mi dirà..."... ma lì è scritto così...l'ho fatto dal notaio..."
Non è così semplice!

L'idea generale è che il notaio garantisca anche urbanisticamente, ma così non è....e questo però lo impari solo con l'esperienza diretta...

Ci vorrebbe davvero poco per rendere più semplice la cosa e cioè tanto per inizio non lasciare che possa essere allegato a un atto una prova catastale, visto che poi lascia il tempo che trova..., ma esigere per legge solo una prova urbanistica....

Invece bisogna sempre interpretare, confrontare....diventa un vero incubo.

Per inciso: condono in silenzio- assenso credimi, non è "passaparola"... è scritto in atti....e più d'uno, da più professionisti.... purtroppo
 

happysmileone

Membro Attivo
Privato Cittadino
Si può evitare di pagare il conguaglio dell'oblazione se non è stato richiesto entro tre anni dalla presentazione dell'istanza.
Comune di Roma condono effettuato regolarmente il 6/12/2004 con pagamento dell'oblazione ma mai pervenuta concessione in sanatoria "veranda su balcone con tre lati inseriti in facciata". Effettuata l'anno scorso pratica di "silenzio-assenso" da un professionista il Comune ha inviato il conguaglio dell'oblazione che purtroppo ho pagato e non credo possa richiederne la restituzione non sapevo ne io ne purtroppo il professionista che ha effettuato la pratica che non fosse dovuto.
Terminata la pratica ho richiesto al Comune il documento di concessione in sanatoria . Mi e' stato risposto per email che in caso di effettuazione della pratica di silenzio-assenso il documento non viene rilasciato ma conservando le copie di tutta le pratica ed il versamento fatto si e' in regola cosi !! La Repubblica .. pardon il Comune dello stato di Bananas !!
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
La risposta citata è riferita al primo condono, il terzo del 2003 aveva una forte influenza regionale, così che le regole possano essere anche stravolte dalle Regioni. Quindi non è detto che il conguaglio non fosse dovuto, anzi è probabile il contrario.

Sulla chiusura non mi esprimo, ma sarebbe doveroso da parte degli enti il rilascio almeno di un'attestazione previo pagamento della marca da bollo. Alcuni comuni lo fanno, molti altri no!
 

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