pinacio

Membro Attivo
Professionista
"qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuate da persona diversa dall'imputato, quest'ultimo non puo' trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto (salvo che si tratti di comproprietario e tale qualita' venga dimostrata in maniera incontrovertibile)"
la sentenza stabilisce che l'imputato può trarre vantaggio dal condono, quando eseguito da persona diversa da esso, solo se è comproprietario. Quindi ammette che sia effettuato condono anche da soggetto diverso del proprietario ma limita i benefici a questo ed ai comproprietari.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Quoto @pinacio sulla leggittimità del condono anche se presentata da soggetto diverso del proprietario ma vorrei aggiungere delle mie considerazioni personali ..

La richiesta del condono fatta dal papà e l'omissione in atto del 91 della situazione urbanistica che dopo la legge dell'85 porta la nullità dell'atto.

Rosa scusami ma quello che dici è giusto riguardo una compravendita di un immobile residenziale ma qui hanno fatto un atto di acquisto di un terreno omettendo un manufatto per il quale era stata presentata una domanda di sanatoria edilizia .....

analizzando queste differenze si può, forse e dico forse, iniziare un ragionamento per focalizzare il problema

una domanda di condono è paragonabile ad un atto unilaterale di richiesta che non è detto che possa essere accolta, quindi in nessun caso può eguagliare o sostituire una concessione edilizia (vero in realtà che il primo condono andava in deroga a tutti gli strumenti urbanistici cosa che non è avvenuta con i condoni successivi).

La domanda che viene spontanea è per quale motivo il notaio abbia optato per una compravendita di un terreno rispetto ad un immobile residenziale ...???
forse gli è stato omesso? forse in quell'epoca da una visura catastale non si poteva evincere che una particella dal catasto terreni era passata all'urbano? ...

se per l'immobile in oggetto era stata presentata regolare domanda di condono, alla stessa oltre i pagamenti dell'oblazione e gli oneri concessori e diritti di segrateria ( nell'85 potevano andare bene anche gli acconti) la cosa che non poteva mancare è l'accatastamento che inevitabilmente sarebbe dovuto emergere anche da una semplice visura ... p.lla che dal catasto terreni sarebbe dovuta passare all'urbano ...

Diciamo che l'errore del notaio ci potrebbe stare se non si è avvalso di un visurista (ora è tutto informatizzato ma prima esisteva prettamente il cartaceo) e soprattutto se al Notaio è stato omessa l'esistenza del fabbricato abusivo
Un omissione delle parti o errore nel consigliare del Notaio????

stà di fatto che le perplessità attuali del Comune sono più che leggittime e motivate ....

(lascio da parte per ora l'aspetto fiscale che è una naturale conseguenza, acquistare un terreno o un abitazione sono due cose diverse considerando anche il fatto che con riferimento al primo condono i Notai potevano stipulare anche in assenza di concessione in sanatoria allegando la semplice domanda di condono e i pagamenti ad essa riferiti) ...

Se non ricordo male uno dei requisiti per considerare valida una richiesta di concessione in sanatoria consiste nel presupposto che l'opera abusiva doveva essere conforme alle normative edilizie riferite all'epoca o meglio vigenti nel momento in cui si richiedeva la sanatoria ..... (marginale nel caso di questo 3D) ma soprattutto che elemento essenziale per l'ottenimento di una concessione in sanatoria è la perdurata presenza del manufatto abusivo non solo al momento della presentazione della domanda di condono ma anche quando si và a richiederne il relativo rilascio del certificato definitivo di concessione in sanatoria
nel momento in cui risulta il venir meno dell'opera abusiva comporta l'archiviazione del procedimento

(NB è un mio ragionamento a voce alta volto a interpretare il comportamento del Comune .. ufficio condono edilizio)

Sulla base di questo mio ragionamento e delirio interpretativo :D trovo leggittimissime le perplessità dell'Ufficio ...
elencando gli eventi:
1) domanda di condono dell'85 per un abitazione alla quale non si è dato seguito...

2) successivo atto di compravendita dove l'oggetto è un terreno e non un immobile riportato in catasto fabbricati in corso di sanatoria edilizia

(la seconda disconosce la prima) e da quì ci si può facilmente ricollegare al mio delirio precedentemente postato ....come se l'opera abusiva fosse venuta meno elemento che comporterebbe l'archiviazione della precedente domanda di condono

Spero di essere riuscito a trasmettere in maniera comprensibile la mia interpretazione a riguardo

(ho lanciato un assist per ora mi fermo altrimenti non finisco più )
 
U

Utente Cancellato 52183

Ospite
Buonasera,
il mio è un problema un pò particolare
@vivisav - Parto da questa citazione in quanto non solo è particolare ma è complessa nelle varie normative giuridiche che si sono succedute dal 1942 ai nostri giorni! Ho fatto le ricerche del caso e non approfondisco in questo momento poichè desidero farlo nel modo più esaustivo con riferimenti normativi temporali; a tal proposito ti anticipo che fu legittima la richiesta di condono presentata da tuo padre ma occorre dimostrare la titolarità, prime tra tutte le ricevute di pagamento (intestate al medesimo) dell' impresa che effettuò i lavori o le ricevute dei materiali acquistati con relative bolle di accompagnamento che indicavano la destinazione di scarico. Auspico che tuo padre, avendo avuto l' inclinazione :^^: ad intestare a se le varie incombenze relative all' immobile edificato abbia proceduto anche in tal senso, quindi: " siete in possesso delle ricevute summenzionate ? "
Ciao, a presto...
 
Ultima modifica di un moderatore:

vivisav

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Non pensavo di creare tanta confusione o ansia alla signora Rosa 1968, mi dispiace..
Il vostro ragionamente è giustissimo, l'errore è stato commesso sia dal notaio, sia dai dichiaranti anche se è logico che i 3 fratelli hanno ceduto a mio padre il terreno solamente non la casa, potevano accordarsi per dichiare anche la presenza dell'immobile ma non so perchè non l'hanno fatto.. Mio padre ha tutte le ricevute di pagamento a nome suo, bollettini, qlc fattura.. ha conservato tutto.. i casini sono tanti, perchè papà ha pagato, la casa è stata accatastata regolarmente subito dopo la costruzione cosi come regolarmente abbiamo sempre pagato ICI, IMU ecc ecc.. quindi al momento della stipula dell'atto, dalla visura, il notaio avrebbe potuto verificare l'esistenza dell'immobile ma credo, a questo punto, che la verifica non sia stata effettuata.. quindi errore del comune, errore di mio padre, errore del notaio.. vorrei provare intanto a farmi rettificare l'atto di acquisto per far includere il fabbricato nella vecchia compravendita del terreno e poi portare avanti in qualche modo la pratica di condono.. anche se la vedo nera.. Grazie tante per il tempo che mi avete dedicato, mi dispiace che questa mia faccenda sia diventata un rebus anche per voi.. Buona giornata
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Grazie tante per il tempo che mi avete dedicato, mi dispiace che questa mia faccenda sia diventata un rebus anche per voi.. Buona giornata
grazie a te
anzi tienici aggiornati e non abbandonare questo Topic
queste cose sono d'aiuto anche a noi sia per confrontarci e comunque per apprendere cose sempre nuove grazie all'intervento degli amici del forum, colleghi ed altri professionisti in genere ;)

vedrai che qualche altro intervento interessante verrà postato
buona giornata a te
 
U

Utente Cancellato 52183

Ospite
portare avanti in qualche modo la pratica di condono.. anche se la vedo nera..
@vivisav, sbagli in quanto è più chiaro di quanto non sembri stante quanto riferisci in merito alle fatture ecc ecc !! Procedi con la rettifica dell' atto (rettifica dell' atto pubblico [D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 110] contenente errori od omissioni materiali relativi a dati preesistenti alla sua redazione, provvedendovi, anche ai fini dell'esecuzione della pubblicità, mediante propria certificazione), porta dal notaio originali e copie di quanto in tuo possesso; tra l' altro lo stesso notaio potrà richiedere al comune la definizione della pratica di condono con la motivazione che l' immobile in oggetto dovrà essere(esempio)donato a te; diversamente con la rettifica dell' atto provvederete voi stessi con il comune e tutto sarà risolto !
Se dovessi avere qualche difficoltà, ci ritroviamo nel forum, e ti invio tutti i riferimenti normativi che occorrono a definire la pratica amministrativa. Ciao
 

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