Salve,
ho trovato questo forum che mi pare il più adatto per esporre il mio caso.
Ad Aprile dello scorso anno acquisto un immobile da impresa di costruzioni che, dopo circa 18 mesi di ritardo, termina, dopo varie vicissitudini, il mio appartamento.
Mi viene proposto di andare a rogitare presso un notaio, partner abituale dell'impresa, a fronte di un sensibile sconto sulla parcella.
Mi ero avvalso della mediazione di una Agenzia Immobiliare in fase di preliminare, che per alcune esclusive di vendita date dal costruttore, mi veniva riferito "preferisce non apparire nel rogito". Di conseguenza il costruttore mi avverte che non sarà presente il giorno della compravendita.
Saldo l'immobile senza mutuo (avevo appena venduto un altro appartamento).
Dopo qualche mese, quando mi arriva l'atto a casa via posta, noto che è riportata una clausola che dice che l'immobile è privo di gravami, eccezion fatta per una ipoteca <<seguono dati tecnici>> che il costruttore si impegna a cancellare escludendomi da qualsiasi spesa e onere entro e non oltre il mese di Maggio 2012.
Eseguo subito una visura ipotecaria sui dati catastali del mio acquisto, e la casa risulta libera.
Ora passato un anno, vengo contattato dalla Banca che ha erogato il mutuo cantiere, che mi avverte che l'ipoteca non è stata cancellata, e la cifra che mi viene richiesta per la cancellazione dell'ipoteca è esorbitante (circa metà del valore dell'immobile).
Con la banca notiamo che l'ipoteca è su un subalterno soppresso, che è diventato il giorno prima del rogito il subalterno che io ho acquistato. La piantina comunque corrisponde.
Da comunicazioni col costruttore, deduco che è completamente inaffidabile, in mala fede (ha sostenuto verso la banca che io mi sono sottratto alla compravendita per oltre un anno) e in difficoltà economiche, probabilmente a causa di alcuni importi "distratti" dalla contabilità aziendale a beneficio dei soci.
Il notaio telefonicamente si fa avanti per mediare (è molto vicino alla controparte costruttrice), ma a fronte di comunicazioni scritte, non risponde.
Sentito un legale stiamo procedendo con un sequestro conservativo (il costruttore sta completando la costruzione di altre 20 unità immobiliari in zona), per costringerlo a saldare la banca, solo che eseguendo delle visure ipotecarie, ci sono vari creditori che hanno già ottenuto pignoramenti vari.
Se fallisce mi dicono che non mi resta altro da fare che saldare la banca e iscrivermi al fallimento (resterebbe ben poco).
Morale della storia: non rogitate dal notaio del costruttore. Rileggete sempre l'atto che firmate (anche se ve lo hanno letto prima di uscire a fare la "bella copia").
Mi sento truffato, solo che è tutto legale.
Saluti a tutti.
ho trovato questo forum che mi pare il più adatto per esporre il mio caso.
Ad Aprile dello scorso anno acquisto un immobile da impresa di costruzioni che, dopo circa 18 mesi di ritardo, termina, dopo varie vicissitudini, il mio appartamento.
Mi viene proposto di andare a rogitare presso un notaio, partner abituale dell'impresa, a fronte di un sensibile sconto sulla parcella.
Mi ero avvalso della mediazione di una Agenzia Immobiliare in fase di preliminare, che per alcune esclusive di vendita date dal costruttore, mi veniva riferito "preferisce non apparire nel rogito". Di conseguenza il costruttore mi avverte che non sarà presente il giorno della compravendita.
Saldo l'immobile senza mutuo (avevo appena venduto un altro appartamento).
Dopo qualche mese, quando mi arriva l'atto a casa via posta, noto che è riportata una clausola che dice che l'immobile è privo di gravami, eccezion fatta per una ipoteca <<seguono dati tecnici>> che il costruttore si impegna a cancellare escludendomi da qualsiasi spesa e onere entro e non oltre il mese di Maggio 2012.
Eseguo subito una visura ipotecaria sui dati catastali del mio acquisto, e la casa risulta libera.
Ora passato un anno, vengo contattato dalla Banca che ha erogato il mutuo cantiere, che mi avverte che l'ipoteca non è stata cancellata, e la cifra che mi viene richiesta per la cancellazione dell'ipoteca è esorbitante (circa metà del valore dell'immobile).
Con la banca notiamo che l'ipoteca è su un subalterno soppresso, che è diventato il giorno prima del rogito il subalterno che io ho acquistato. La piantina comunque corrisponde.
Da comunicazioni col costruttore, deduco che è completamente inaffidabile, in mala fede (ha sostenuto verso la banca che io mi sono sottratto alla compravendita per oltre un anno) e in difficoltà economiche, probabilmente a causa di alcuni importi "distratti" dalla contabilità aziendale a beneficio dei soci.
Il notaio telefonicamente si fa avanti per mediare (è molto vicino alla controparte costruttrice), ma a fronte di comunicazioni scritte, non risponde.
Sentito un legale stiamo procedendo con un sequestro conservativo (il costruttore sta completando la costruzione di altre 20 unità immobiliari in zona), per costringerlo a saldare la banca, solo che eseguendo delle visure ipotecarie, ci sono vari creditori che hanno già ottenuto pignoramenti vari.
Se fallisce mi dicono che non mi resta altro da fare che saldare la banca e iscrivermi al fallimento (resterebbe ben poco).
Morale della storia: non rogitate dal notaio del costruttore. Rileggete sempre l'atto che firmate (anche se ve lo hanno letto prima di uscire a fare la "bella copia").
Mi sento truffato, solo che è tutto legale.
Saluti a tutti.