pazzesco.............ottobre 2012 quando anche i muri sanno che i prezzi stanno scendendo e questa zona si vende a circa 5k euro per gli immobile in ottimo stato..........5.500 per quelli super magari con giardino condominiale, abbastanza recenti.......anche se non nuovi, facciate ristrutturate ......... etc etc
sono cosi' arrabbiato che lo diro' alla mia agenzia.
Ma perché saresti arrabbiato? Credo sia ancora una libera scelta richiedere un certa cifra per un immobile. Il mercato deciderà se ne vale oppure no. Se il prezzo richiesto è più alto dell'effettivo valore attuale è probabile che non lo venderanno mai. Ma può darsi anche che quell'immobile abbia una particolare caratteristica che piace ad un particolare acquirente. E' la vita. Non c'è nessuna regola! E non è colpa dell'AI se il tuo immobile non si vende, perché in giro non c'è molta gente disposta a pagare cash, senza mutuo. Chi lo fa, vuole sconti sensibili. A meno che il bene in vendita non sia richiesto perché con certe particolarità. In sintesi, decide il mercato, nel bene e nel male.
Non è che non condividiamo quella che sembra una ossessione per qualcuno, semplicemente siamo agenti immobiliari che soprattutto in questo momento ,ma anche nei momenti floridi,ritengono che queste valutazioni trasparenti servano a ben poco
In generale, ad un venditore può non fregare nulla della valutazione, così come ad un acquirente. In molti casi invece una valutazione di terze parti è richiesta e necessaria. Quindi, onde evitare le solite polemiche, ribadisco che sono favorevole agli IVS. Ma non c'entrano nulla con il fatto che si venda o meno il bene valutato.
Proprio giorni fa un importante imprenditore padovano nel settore della ristorazione mi raccontava che anni fa vendette il suo primo ristorante, che andava comunque molto bene, ad una cifra spropositata, perché l'acquirente lo voleva a tutti i costi. Il prezzo risultò alla fine così esagerato perché inizialmente lui non voleva venderlo, e pur di togliersi il petulante cliente dalle scatole, sparò una cifra che non stava né in cielo né in terra. E l'acquirente accettò! A prescindere dal fatto che era un altro momento storico, in cui i soldi circolavano (oggi le trattative si fanno al ribasso, al contrario, ma il concetto non cambia), secondo voi, la compravendita dell'attività (assolutamente paragonabile a quella di un immobile sotto moltissimi aspetti) non è equa perché non è stata fatto una corretta due diligence? La trattativa risulta per qualcuno non trasparente? C'è una sola parola che sintetizza tutto ciò: libero mercato.
Ovviamente qualcuno avrà fatto l'affare, qualcun altro no. O magari entrambi. E una questione di valutazioni soggettive, non oggettive.
Potrebbe essere anche questo il motivo per cui non si vedono interventi di moderazione, mah! ... pazienza.
Meglio il pensiero unico, no?
Ma perché pensi sempre che tutti vogliano offenderti e ne fai sempre una questione personale?