Uso sempre il copia e incolla nel caso di discorsi lunghi....
Catasto italiano
Il catasto vigente in Italia è, come recita il primo articolo della sua legge istitutiva, "geometrico", particellare e non "probatorio": sebbene fra le sue registrazioni vi siano cenni relativi alle mutazioni di proprietà dei beni censiti, queste non hanno valore di piena prova della proprietà. Il passaggio di proprietà di un terreno o immobile (per acquisto o successione) viene registrato immediatamente alla locale conservatoria e dopo alcuni mesi o più anche al catasto.
Nel 1901 nasce nell'ambito del Ministero delle Finanze la Direzione Generale del Catasto e dei Servizi Tecnici. Con la legge n. 321/1901 fu introdotto il "tipo di frazionamento". A partire dal 1938 (con il R.D. 8 dicembre 1938, n. 2153, regolamento per la conservazione del Catasto Terreni) furono via via introdotte modifiche che avrebbero condotto alla separazione effettiva fra il catasto terreni ed il nuovo catasto edilizio urbano.
Il catasto fabbricati, istituito con la legge 11 settembre 1939, modificata dal D.L. 8 aprile 1948, n. 514, è entrato in vigenza con il regolamento attuativo di cui al D.P.R. n. 1142/49 - il Nuovo Catasto Edilizio Urbano (NCEU) ed in conservazione il 1º gennaio 1962). Occorrerà un trentennio per gettare le basi, a seguito di un lavoro preliminare di accertamento, per procedere alle successive operazioni di qualificazione, classificazione e formazione delle tariffe.
Nel 1940 fu adottato il sistema di rappresentazione Gauss-Boaga inizialmente per alcune registrazioni geodetiche locali, poi a fini cartografici generali.
La legge 2 febbraio 1960, n. 68 ammette l’amministrazione del catasto negli organi cartografici dello Stato.
Con la legge 1º ottobre 1969, n. 679 fu introdotto il "tipo mappale".
Negli anni '80 tutto il materiale cartaceo del vecchio catasto venne informatizzato e digitalizzato. Le mappe catastali esistenti su fogli enormi spesso sciupati, vennero scannerizzate da appositi scanner di formato ultragrande e ripulite dalle macchie, dalle righe dovute alle pieghe e dallo sporco.
Il progetto che durò alcuni anni, a cura della Sogei che aveva vinto la gara, portò alla installazione sul territorio nazionale di 93 centri di elaborazione dati, (uno per ogni capoluogo di provincia) contenenti le mappe e le informazione relative alla provincia.
Con gli anni 2000 l'accesso alle informazioni è stato reso possibile anche via internet, sia per soggetti istituzionali (geometri, enti) che per i privati.
Oggi il "catasto" è gestito dall'Agenzia del territorio e dai comuni che hanno scelto di esercitare le funzioni catastali loro attribuite da apposite convenzioni.