Intanto grazie a tutti!
provo a rispondere nell'ordine ai punti più rilevanti.
1) Illegittimità dell'aumento canone da 1000 a 1200 nel secondo esennio (si dice così?): direi dipende dalla motivazione. Se il canone base fosse stato stabilito in 1200€, ridotto nel primo periodo a 1000€ per tener conto delle difficoltà di avviamento dell'attività, questa formulazione sarebeb stata lecita.
il discorso fatto fu questo, non credo traspaia molto dal contratto, ma in ogni caso di parla di un aumento avvenuto 6 anni fa.
2) la disdetta automatica viola il principio normato che richiede il tacito rinnovo salvo preavviso di 12 mesi: qui la risposta potrebbe essere varia.
L'art. 79 dichiara nulla ogni pattuizione diretta a limitare la durata legale del contratto (e non è qui il caso),
Oppure quando attribuisce al locatore un canone maggiore rispetto a quello previsto (neanche questo applicabile) ,
ovvero gli attribuisce altro vantaggio in contrasto con le disposizioni della legge: qui potrebbero forse esserci gli estremi, ma è piuttosto soggettiva l'interpretazione. In fondo si potrebbe affermare che il mancato rinnovo è stato comunicato con 12 anni di anticipo.... altro che 12 mesi.
Già, per questo stesso dubbio ho deciso di postare.
4) Condizioni di rinnovo e 18 mensilità: la risposta è condizionata a quanto consegue rispetto ai punti 1 e 2.
Certo sarebbe stato meglio fosse stato scritto che il canone base assunto era 1200: su questo sarebbe stato applicato L'ISTAT, e su questa base fatta la proroga. In ogni caso nemmeno il conduttore ha comunicato la risoluzione per la fine dei 12 anni: se il contratto è scritto correttamente il locatore dovrebbe prorogare, se lo vuole, a 1200: ma certamente se comunque accetta 1100 o 1040 o 1000, non ha alcun obbligo di corrispondere le 18 mensilità: mi pare che l'inquilino ci stia provando.....
l'inquilino in questione ci sta provando da 12 anni, addirittura proponendomi il nero sempre da me categoricamente rifiutato.
p.s.: Dimenticavo: l'importo del canone per la prossima eventuale proroga dipende anch'esso dalla formulazione del contratto di riduzione fatto in precedenza; se era per un periodo determinato, con scadenza esplicita (es la fine del contratto naturale), non ci piove che si riparte con il canone base del contratto originario: più dubbio se la riduzione a 1040 era a tempo indeterminato.
sì, la riduzione del canone diceva esplicitamente che sarebbe terminata (con data).
l'aumento Istat non lo pagano in moltissimi quindi è una cosa direi...usuale. il contratto dopo il secondo sessennio di è risolto per scadenza naturale quindi ti deve riconsegnare le chiavi e ti la cauzione e ognuno per strada sua.
Se poi volete prorogare ben venga. Guarda in questo momento di cogiuntura economica trovare ancora qcn che paga queste cifre....bacia x terra e tieni a reddito il locale.
A me basta non dovergli dare 18k.
La clausola della disdetta automatica viola il principio normato che richiede il tacito rinnovo salvo preavviso di 12 mesi. Essendo contraria alla norma ritengo che non sia valida e che il contratto debba essere considerato rinnovato.
É altresì possibile che anche l'aumento da 1.000 a 1.200 euro possa considerarsi illegittimo prevedendo la legge per i contratti commerciali il solo aumento Istat nella misura del 75%.
Per non saper nè leggere nè scrivere ti darei pienamente ragione, ma mi rivolsi a professionista, quindi presumo che la clausola sia stata messa in quei termini.
L'aggiornamento Istat, se stabilito in automatico, non necessiterebbe di richiesta specifica per iscritto. Se invece nulla prevedesse il contratto, l'aumento Istat dovrebbe essere calcolato e comunicato al conduttore dal locatore.
già, e glil'ho fatto notare più volte ma per il quieto vivere non ho mai proceduto a scioglimenti.
non è che si capisce tutto bene, ma a tal proposito valgono queste regole =
1)non sei tenuto a fargli riduzioni del canone ultimo, quindi se il conduttore non accetta di continuare il contratto alla stessa cifra con solo aumento istat annuale se ne deve andare senza 18 mensilità di indennità
2)il conduttore non è obbligato ad accettare aumenti del canone, a parte l'istat annuale........quindi, se chiedi un aumento, e se il conduttore non accetta, lui se ne va, ma gli sono dovute le 18 mensilità
quindi le 18 mensilità si evitano non chiedendo aumenti, e allo stesso tempo non sei obbligato a concedere riduzioni
il tuo post è esattamente come il buon senso detterebbe , ma rogne legali possono sempre emergere.
Perchè credeva di essersi messo al riparo da una proroga del contratto.
In realtà non ricordo minimamente il perchè ci sia questa clausola, il professionista che mi scrisse il contratto probabilmente me l'ha venduta come clausola standard.