Se non sbaglio:
Anama porta avanti gli interessi delle poche ma potentissime reti di franchising (e lo credo che sono ben messi a livello politico);
Fiaip e Fimaa portano (o dovrebbero portare) avanti gli interessi delle decine di migliaia di AI che vorrebbero avere maggior considerazione per la serietà con cui lavorano, anche richiamando ad un maggior rigore, al fine di essere professionisti "veri" e come tali essere trattati anche dalle Istituzione a dalla gente.
Il professionista (in qualunque attività) sa bene che la sua ricchezza è la reputazione: impiega anni per costruirsela. Sa anche che deve mantenere un certo tipo di condotta morale e di aggiornamento professionale per essere ben considerato dalla gente, sa che la clientela deve potersi fidare di lui. Sa quanto è importante il passaparola, per questo nel lavoro ci mette la sua faccia.
Un franchisor sa bene che la sua forza è data dalla capillarità sul mercato e dai budget pubblicitari; se i loro associati fanno delle infinite p...ate ma in televisione passa tre volte al giorno il messaggio che "loro" sono i più seri, i più preparati ed i più forti, la gente verrà formata per cercare il loro prodotto: non la faccia del professionista, ma il marchio. I marchi sono già belli e pronti: non hai bisogno di investire in serietà professionale; paghi un tot al mese ed il marchio è tuo.
Per quanto ne posso capire io Fiaip e Fimaa sono destinate a soccombere con i nostri idealismi: gli Agenti Immobiliari non saranno mai veri professionisti.
In compenso, alla faccia della terzietà (di una volta) lavoreremo solo col supero, magari quadagneremo anche di di più, ed il non avere reputazione personale da salvaguardare ci suggerirà di inventarci gabole di ogni tipo. Avranno successo non i più preparati ma i più spregiudicati.
Occhio: i più spregiudicati di oggi saranno degli angioletti rispetto alle generazioni di Agenti Immobiliari (o come cappero si chiameranno) di domani.
Prepariamoci.
Anama porta avanti gli interessi delle poche ma potentissime reti di franchising (e lo credo che sono ben messi a livello politico);
Fiaip e Fimaa portano (o dovrebbero portare) avanti gli interessi delle decine di migliaia di AI che vorrebbero avere maggior considerazione per la serietà con cui lavorano, anche richiamando ad un maggior rigore, al fine di essere professionisti "veri" e come tali essere trattati anche dalle Istituzione a dalla gente.
Il professionista (in qualunque attività) sa bene che la sua ricchezza è la reputazione: impiega anni per costruirsela. Sa anche che deve mantenere un certo tipo di condotta morale e di aggiornamento professionale per essere ben considerato dalla gente, sa che la clientela deve potersi fidare di lui. Sa quanto è importante il passaparola, per questo nel lavoro ci mette la sua faccia.
Un franchisor sa bene che la sua forza è data dalla capillarità sul mercato e dai budget pubblicitari; se i loro associati fanno delle infinite p...ate ma in televisione passa tre volte al giorno il messaggio che "loro" sono i più seri, i più preparati ed i più forti, la gente verrà formata per cercare il loro prodotto: non la faccia del professionista, ma il marchio. I marchi sono già belli e pronti: non hai bisogno di investire in serietà professionale; paghi un tot al mese ed il marchio è tuo.
Per quanto ne posso capire io Fiaip e Fimaa sono destinate a soccombere con i nostri idealismi: gli Agenti Immobiliari non saranno mai veri professionisti.
In compenso, alla faccia della terzietà (di una volta) lavoreremo solo col supero, magari quadagneremo anche di di più, ed il non avere reputazione personale da salvaguardare ci suggerirà di inventarci gabole di ogni tipo. Avranno successo non i più preparati ma i più spregiudicati.
Occhio: i più spregiudicati di oggi saranno degli angioletti rispetto alle generazioni di Agenti Immobiliari (o come cappero si chiameranno) di domani.
Prepariamoci.