Claudia92

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A 26 anni benché studente il suo ragazzo è adulto a tutti gli effetti e se l'immobile non era suo ( il fattp che la madre l'abbia ricevuto e non pagato è irrilevante) non può avanzare pretese. Per la legge ha l'età per lavorare e mantenersi.
Quindi secondo il suo ragionamento, se al posto di un 26enne ci fosse stata la madre ottantenne, magari che guadagna 300 euro scarsi di pensione ( che di sicuro non bastano per pagare un mutuo o un affitto), la signora in questione l'avrebbe potuta sbattere fuori di casa senza battere ciglio?
Le ricordo che non stiamo parlando di un ragazzo che pretende che la madre lo mantenga ma di una persona che viene sfrattata da una casa che di fatto è anche sua, dove lui spesso, e non la madre, pagava le bollette e le tasse.
E comunque così come ha detto l'avvocato in realtà non essendo il ragazzo indipendente la madre è obbligata, dato lo sfratto, a passare una quota di soldi al figlio, cosa che non ha mai preteso ma vista la situazione ha intenzione di pretendere.
 

Claudia92

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Claudia92, non serve discutere se sia giusto o meno.
La stessa legge e gli stessi giudici non lo sanno, una soluzione oggettiva non c'è.
Ci sono i principi generali, quelli che ti ho indicato.
Quello l'ho capito avvocato, mi chiedevo semplicemente perchè la legge italiana non ci tutelasse in tal senso. La ringrazio comunque per l'interesse.
 

CheCasa!

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Il proprietario di un bene, in uno stato liberare, deve poterne gestire la vendita in piena libertà.
La casa in questione è a tutti gli effetti della madre ed è solo la madre che deve prendere una decisione in merito alla vendita ma...

Il figlio, abitando nella casa e pur non potendo impedire la cessione del bene può ben definirsi occupante della medesima ed, in quanto tale, rifiutarsi di abbandonarla seduta stante.
Non trattandosi di un inquilino l'azione giuridiziale necessaria per ottenere il rilascio dell'immobile risulta decisamente più lunga di quanto non si possa immaginare.

Quindi, come potrebbe la madre cedere la proprietà di un bene non essendo in grado di assicurarne la consegna al rogito? Anzi, non essendo proprio in grado di assicurare una consegna del bene?

In merito al compagno di tua madre... l'ingresso nell'appartamento non può definirsi certamente un reato. Io sono un agente immobiliare ed entro in casa di altri previo consenso del proprietario che, di fatto, consegnandomi copia delle chiavi mi autorizza ad entrare.

Stessa cosa nel vostro caso. Mentre l'appropriarsi delle cose di un altro può certamente rientrare in un comportamento illecito... (sicuramente il tentativo è quello di cercare di far sloggiare il ragazzo il prima possibile).

Condivido l'indicazione secondo la quale un ragazzo di 26 anni che studia all'università non debba pensare necessariamente al proprio mantenimento. Non solo esistono norme che tutelano il suo diritto all'istruzione ed il conseguente diritto al mantenimento. Nel tempo si sono susseguite tutte una serie di leggi che, nei fatti, hanno allontanato i "giovanissimi" dal mondo del lavoro, anche stagionale, ed innalzato i limiti dell'obbligo scolastico...

Non possiamo essere ipocriti: un paese dove la disoccupazione giovanile supera il 50% non può essere paragonato alla Germania o agli Stati Uniti... e la nostra università non è minimamente strutturata per favorire lo studente-lavoratore...

In bocca al lupo per tutto...
 

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