Per questo ci sono dei mediatori che si sono già premuniti:
L'agente immobiliare che smarrì la sua ombra
Il venticinquenne geometra Luigi Verdone, era da pochi giorni entrato, in pianta stabile, come acquisitore, nell’importantissimo franchising del dott. Verdesca, titolare di ben 250 avviatissimi studi immobiliari, sparsi in tutto il territorio italiano, che si accorse, ad un certo punto, con sua somma sorpresa, di non avere più dietro, avanti o accanto a sé la propria ombra.
L’ombra, la sola cosa che possa sparire al buio, mentre noi restiamo senza sole.
L’unica cosa che resta buia quando il nostro corpo splende sotto il sole canicolare.
Niente, l'ombra del geom. Luigi Verdone era proprio sparita, eclissata, evaporata.
Come se fosse scappata via....
Il nostro geometra nonchè agente immobiliare, elegantissimo nella sua giacca e cravatta, aveva incominciato a camminare, benché fosse giugno inoltrato, rigorosamente, nella zona della strada dove batteva ferocemente il sole ma, con sua grande inquietudine e preoccupazione, il corpo non proiettava, sebbene colpito dai suoi raggi, nessuna ombra, nessuna parte oscura, sul cemento del marciapiede.
Nonostante girasse e rigirasse, a scatti, la testa a destra e sinistra , davanti e dietro, nonostante roteasse le palle degli occhi in modo vertiginoso e, a volte, piroettasse il suo corpo all’intorno come se fosse capitato dentro un turbine di vento, non riusciva più a cogliere la sua ombra personale, a sorprendere la zona buia che ogni uomo si porta dietro, inscindibilmente, dalla nascita alla morte, in ricchezza e povertà, in salute e malattia, come l’amico più fedele che ci sia. Ormai, più fedele della propria moglie o del proprio marito.
La cosa paradossale è che l’agente immobiliare Luigi Verdone si accorse dell’esistenza della sua ombra solo dopo averla persa, solo nel momento in cui divenne cosciente di non averla più lì accanto a sé, nell’attimo in cui si rese conto d’aver venduto la sua coscienza a al franchising per vile denaro.
Lui ce l’aveva ancora, ne era sicurissimo, quando decise di sposare apertamente la filosofia aziendale del franchising del dott. Verdesca che aggressiva è voler dire poco e che dichiararla prepotente ed arrogante significa spiegarla usando solo dei pallidi eufemismi.
La guerra è guerra, incalzava il dott. Verdesca, battendo, con forza, il pugno sulla scrivania, e alla guerra ci si va con lo spirito del guerriero.
Guai a perdere, maledetto chi soccombe, disonore a chi diserta.
Mai fare prigionieri ma occorre rendere cadaveri
( commercialmente parlando) i propri nemici.
Seppellendoli sotto una gragnola di bombe di markentig operativo.
Solo così si vince e si raggiunge gli agognati obbiettivi di vendita.
Solo così si conquista la palma della vittoria!
Il mediatore geom. Verdone si sentiva pronto per la guerra degli immobili, sicuro di volere calpestare con i suoi piedi le facce di tanti suoi colleghi, certo di volerli eliminare dal campo di battaglia ( alla guerra come alla guerra...), ma si sentiva, nello stesso tempo, come smarrito, lontano da se stesso, in esilio, come un uomo che ha perso la sua patria, la cittadinanza, la sua identità, il suo stesso corpo…
E LA SUA OMBRA.