Gentili Colleghi,
cme noto ogi si sono concluse le consultazioni pubbliche della Bozza di rforma presso il MEF, di sguito Vi riporto il documento presentato dalla CIMEC:
La scrivente associazione di categoria, presa visione della bozza del decreto legislativo concernente la riforma delle professioni degli agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi, nella riunione del consiglio confederale tenutasi in data 22 aprile 2010, pone particolare attenzione sulle seguenti considerazioni, allo scopo di poter suggerire interventi migliorativi ed integrativi.
In un momento storico come quello attuale, dove la crisi economica ha accentuato la difficoltà di accesso al credito da parte di famiglie ed imprese, la figura del mediatore creditizio, indipendente da qualsiasi struttura bancaria e finanziaria, si pone come unico interlocutore sociale e professionale delle categorie sopra citate.
La peculiarità del professionista ditta individuale, largamente diffuso sul territorio nazionale e fortemente inserito nel tessuto sociale, permette di abbattere le barriere relazionali che si vengono a creare tra cliente e grande struttura, questo conferisce un aspetto umano non più riscontrabile altrove, basato sul rapporto fiduciario e di stima professionale.
Ad oggi il mediatore creditizio costituisce l’ultimo baluardo per il cliente prima dell’usura, ponendosi come diga tra il mondo del credito e l’illegalità’.
L’eventuale entrata in vigore della bozza esaminata, comporterebbe di fatto la chiusura dell’attivita’ finora svolta da ben 84.000 ditte individuali con un indotto stimato di oltre 350.000 occupati, un dato certamente all’armante e pregnante dal punto di vista sociale ed economico.
Nel dettaglio si concorda nella ratio di fondo della citata bozza nel voler elevare la professionalità delle categorie prese in considerazione.
Non e’ certamente facendo leva sugli aspetti patrimoniali che si riesce a garantire tale risultato in quanto il denaro non costituisce preparazione e professionalità.
E’ lo svolgimento giornaliero dell’attivita’ ed il continuo sforzo di aggiornamento che assicurano il livello qualitativo ottimale.
Si ritengono conseguentemente inadeguati i limiti patrimoniali proposti e di nessuna efficacia al fine del conseguimento dello scopo sopra citato.
Ben vengano l’esame di accesso ed i corsi di aggiornamento.
Appare perlomeno contraddittorio l’art. 2 comma 2 quando prevede che non si possa configurare attività di mediazione creditizia quella svolta da soggetti inseriti in albi, elenchi o ruoli e da fornitori di beni e servizi che non posseggono le professionalità richieste.
La bozza, all’art. 5 comma 1, prevede la sottoscrizione di una polizza assicurativa R.C. professionale con massimale almeno pari ad € 1.120.200,00 per ciascun sinistro ed almeno pari ad € 1.680.300,00 all’anno globalmente per tutti i sinistri.
E’ arduo immaginare la possibilità che si verifichi un sinistro comportante un danno economico per il cliente di così elevata entità, quando l’attivita’ del mediatore creditizio e’ : “……raccogliere le richieste di finanziamento sottoscritte dai clienti, svolgere una prima istruttoria per conto dell’intermediario erogante ed inoltrare tali richieste a quest’ultimo……” inoltre “…..e’ vietato concludere contratti non ché effettuare, per conto di banche o di intermediari finanziari, le erogazione di finanziamenti e ogni forma di pagamento o di incasso di denaro contante, di altri mezzi di pagamento o di titoli di credito.
Di fatto l’unico danno ché il mediatore creditizio può causare alla clientela e’ lo smarrimento di documentazione.
Quale documento può valere tanto?!
Riteniamo opportuno quindi rivedere i massimali così enormemente sovradimensionati.
In merito al art.6 comma 1, dove si prevede l’incompatibilità’ tra mediatore creditizio ed agente in attività finanziaria, pur essendo d’accordo nella distinzione delle professioni, sarebbe opportuno prevedere la possibilità per l’agente in attività finanziaria di sottoscrivere incarichi mono mandatari per singole tipologie di prodotti creditizi.
A titolo semplificativo prevedere la possibilità che l’agente in attività finanziaria sottoscriva un mono mandato per le cessioni del quinto dello stipendio con un intermediario “a” e contemporaneamente altro mono mandato per mutui ipotecari con istituto “b” e così via per tutti i prodotti creditizi.
Consapevoli dell’importanza rivestita dalle figure professionali che rappresentiamo nel tessuto socio economico italiano, forti del quotidiano riscontro ricevuto, si richiede l’attenta valutazione del presente documento non ché una audizione a qualsiasi livello, da voi ritenuto opportuno, per meglio specificare quanto sopra.