Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
L'Agente con cui Marco ha avuto a che fare è regolarmente iscritto a Ruolo (come persona fisica, come società devo vedere .... :fico: )

Isa, la proposta non è stata accettata perchè Marco (consigliato in modo fraudolento dall'Agente) l'ha revocata prima ancora che il venditore ne fosse messo a conoscenza. Fra l'altro mi ha confermato che si trattava di una proposta sotto prezzo! :rabbia:
... certo che se quella casa non si fosse più venduta anche il venditore potrebbe aver avuto dei danni dal comportamento dell'Agente ...... :occhi_al_cielo:

;)
 
I

Isabella Tafuro

Ospite
Maurizio, ma allora, sotto l'aspetto del diritto, ( anche se ha revocato la proposta) la mediazione non spetta. Sappiamo tutti che la proposta, contratto "atipico", diventa obbligazionario solo al momento che l'accettazione è pervenuta a conoscenza del proponente. Tra l'altro , anche se la proposta e' irrevocabile, (clausola considerata vessatoria) nel periodo intercorrente tra la data di sottoscrizione dell'impegno ,all'eventuale comunicazione dell'accettazione, il proponente può recedere!!!
Custode, come faccio ad allegare un file di testo??i

La Normativa italiana sulle clausole vessatorie :
Capo XIV-bis del codice civile dei contratti del Consumatore*
* Capo aggiunto dall'art.25, Legge 6 febbraio 1996, n.52, in attuazione della direttiva 93/13/CEE Art.1469-bis. Clausole vessatorie nel contratto tra professionista e consumatore.
Nel contratto concluso tra il consumatore e il professionista, che ha per oggetto la cessione di beni o la prestazione di servizi, si considerano vessatorie le clausole che, malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto.
In relazione al contratto di cui al primo comma, il consumatore è la persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. Il professionista è la persona fisica o giuridica, pubblica o privata, che, nel quadro della sua attività imprenditoriale o professionale, utilizza il contratto di cui al primo comma.

Si presumono vessatorie fino a prova contraria le clausole che hanno per oggetto o per effetto di:
1. escludere o limitare la responsabilità del professionista in caso di morte o danno alla persona del consumatore, risultante da un fatto o da un'omissione del professionista;
2. escludere o limitare le azioni o i diritti del consumatore nei confronti del professionista o di un'altra parte in caso di inadempimento totale o parziale o di adempimento inesatto da parte del professionista;
3. escludere o limitare l'opponibilità da parte del consumatore della compensazione di un debito nei confronti del professionista con un credito vantato nei confronti di quest'ultimo;
4. prevedere un impegno definitivo del consumatore mentre l'esecuzione della prestazione del professionista è subordinata ad una condizione il cui adempimento dipende unicamente dalla sua volontà;
5. consentire al professionista di trattenere una somma di denaro versata dal consumatore se quest'ultimo non conclude il contratto o ne recede, senza prevedere il diritto del consumatore di esigere dal professionista il doppio della somma corrisposta se è quest'ultimo a non concludere il contratto oppure a recedere;
6. imporre al consumatore, in caso di inadempimento o di ritardo nell'adempimento, il pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento, clausola penale o altro titolo equivalente d'importo manifestamente eccessivo;

7. riconoscere al solo professionista e non anche al consumatore la facoltà di recedere dal contratto, nonché consentire al professionista di trattenere anche solo in parte la somma versata dal consumatore a titolo di corrispettivo per prestazioni non ancora adempiute, quando sia il professionista a recedere dal contratto;
8. consentire al professionista di recedere da contratti a tempo indeterminato senza un ragionevole preavviso, tranne nel caso di giusta causa;
9. stabilire un termine eccessivamente anticipato rispetto alla scadenza del contratto per comunicare la disdetta al fine di evitare la tacita proroga o rinnovazione;
10. prevedere l'estensione dell'adesione del consumatore a clausole che non ha avuto la possibilità di conoscere prima della conclusione del contratto;
11. consentire al professionista di modificare unilateralmente le clausole del contratto, ovvero le caratteristiche del prodotto o del servizio da fornire, senza un giustificato motivo indicato nel contratto stesso;
12. stabilire che il prezzo dei beni o dei servizi sia determinato al momento della consegna o della prestazione;
13. consentire al professionista di aumentare il prezzo del bene o del servizio senza che il consumatore possa recedere se il prezzo finale è eccessivamente elevato rispetto a quello originariamente convenuto;
14. riservare al professionista il potere di accertare la conformità del bene venduto o del servizio prestato a quello previsto nel contratto o conferirgli il diritto esclusivo d'interpretare una clausola qualsiasi del contratto;
15. limitare la responsabilità del professionista rispetto alle obbligazioni derivanti dai contratti stipulati in suo nome dai mandatari o subordinare l'adempimento delle suddette obbligazioni al rispetto di particolari formalità;
16. limitare o escludere l'opponibilità dell'eccezione d'inadempimento da parte del consumatore;
17. consentire al professionista di sostituire a sé un terzo nei rapporti derivanti dal contratto, anche nel caso di preventivo consenso del consumatore, qualora risulti diminuita la tutela dei diritti di quest'ultimo;
18. sancire a carico del consumatore decadenze, limitazioni della facoltà di opporre eccezioni, deroghe alla competenza dell'autorità giudiziaria, limitazioni all'allegazione di prove, inversioni o modificazioni dell'onere della prova, restrizioni alla libertà contrattuale nei rapporti con i terzi;
19. stabilire come sede del foro competente sulle controversie località diversa da quella di residenza o domicilio elettivo del consumatore;
20. prevedere l'alienazione di un diritto o l'assunzione di un obbligo come subordinati ad una condizione sospensiva dipendente dalla mera volontà del professionista a fronte di un'obbligazione immediatamente efficace del consumatore. E' fatto salvo il disposto dell'art. 1355 del codice civile.
Se il contratto ha ad oggetto la prestazione di servizi finanziari a tempo indeterminato il professionista può, in deroga ai punti 8) e 11) del terzo comma:
1. recedere, qualora vi sia un giustificato motivo, senza preavviso, dandone immediata comunicazione al consumatore.
2. modificare, qualora sussista un giustificato motivo, le condizioni del contratto, preavvisando entro un congruo termine il consumatore, che ha diritto di recedere dal contratto.
Se il contratto ha ad oggetto la prestazione di servizi finanziari il professionista può modificare, senza preavviso, sempreché vi sia un giustificato motivo di deroga ai numeri 12) e 13) del terzo comma, il tasso di interesse o d'importo di qualunque altro onere relativo alla prestazione finanziaria originariamente convenuti, dandone immediata comunicazione al consumatore che ha diritto di recedere dal contratto.
I numeri 8), 11), 12), e 13) del terzo comma non si applicano ai contratti aventi ad oggetto valori mobiliari, strumenti finanziari ed altri prodotti o servizi il cui prezzo è collegato alle fluttuazioni di un corso e di un indice di borsa o di tasso di mercato finanziario non controllato dal professionista, nonché la compravendita di valuta estera, di assegni di viaggio o di vaglia postali internazionali emessi in valuta estera.
I numeri 12) e 13) del terzo comma non si applicano alle clausole di indicizzazione dei prezzi, ove consentite dalla legge, a condizione che le modalità di variazione siano espressamente descritte.

1469-ter. Accertamento della vessatorietà delle clausole.
La vessatorietà di una clausola è valutata tenendo conto della natura del bene o del servizio oggetto del contratto e facendo riferimento alle circostanze esistenti al momento della sua conclusione ed alle altre clausole del contratto medesimo o di un altro collegato o da cui dipende.
La valutazione del carattere vessatorio della clausola non attiene alla determinazione dell'oggetto del contratto, né all'adeguatezza del corrispettivo dei beni e dei servizi, purché tali elementi siano individuati in modo chiaro e comprensibile.
Non sono vessatorie le clausole che riproducono disposizioni di legge ovvero che siano riproduttive di disposizioni o attuative di principi contenuti in convenzioni internazionali delle quali siano parti contraenti tutti gli Stati membri dell'Unione europea e l'Unione europea.
Non sono vessatorie le clausole o gli elementi di clausola che siano stati oggetto di trattativa individuale.
Nel contratto concluso mediante sottoscrizione di moduli o formulari predisposti per disciplinare in maniera uniforme determinati rapporti contrattuali, incombe sul professionista l'onere di provare che le clausole, o gli elementi di clausola, malgrado siano dal medesimo unilateralmente predisposti, siano stati oggetto di specifica trattativa con il consumatore.
1469-quater. Forma e interpretazione.
Nel caso di contratti di cui tutte le clausole o talune clausole siano proposte al consumatore per iscritto, tali clausole devono sempre essere redatte in modo chiaro e comprensibile. In caso di dubbio sul senso di una clausola, prevale l'interpretazione più favorevole al consumatore.

1469-quinquies. Inefficacia
Le clausole considerate vessatorie ai sensi degli articoli 1469-bis e 1469-ter del Codice Civile sono inefficaci mentre il contratto rimane efficace per il resto. Sono inefficaci le clausole che, quantunque oggetto di trattativa, abbiano per oggetto o per effetto di:
1. escludere o limitare la responsabilità del professionista in caso di morte o danno alla persona del consumatore, risultante da un fatto o da un'omissione del professionista;
2. escludere o limitare le azioni del consumatore nei confronti del professionista o di un'altra parte in caso di inadempimento totale o parziale, o di inadempimento inesatto da parte del professionista;
3. prevedere l'adesione del consumatore come estesa a clausole che non ha avuto, di fatto, la possibilità di conoscere prima della conclusione del contratto.
L'inefficacia opera soltanto a vantaggio del consumatore e può essere rilevata d'ufficio dal giudice.
Il venditore ha diritto di regresso nei confronti del fornitore per i danni che ha subìto in conseguenza della declaratoria d'inefficacia delle clausole dichiarate abusive.
E' inefficace ogni clausola contrattuale che, prevedendo l'applicabilità al contratto di una legislazione di un Paese extracomunitario, abbia l'effetto di privare il consumatore della protezione assicurata dal presente articolo, laddove il contratto presenti un collegamento più stretto con il territorio di uno Stato membro dell'Unione europea.

1469-sexies. Azione inibitoria
Le associazioni rappresentative dei consumatori e dei professionisti e le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, possono convenire in giudizio il professionista o l'associazione di professionisti che utilizzano condizioni generali di contratto e richiedere al giudice competente che inibisca l'uso delle condizioni di cui sia accertata l'abusività ai sensi del presente capo.
L'inibitoria può essere concessa, quando ricorrono giusti motivi di urgenza, ai sensi degli articoli 669-bis e seguenti del codice di procedura civile.
Il giudice può ordinare che il provvedimento sia pubblicato in uno o più giornali, di cui uno almeno a diffusione nazionale.

Con questi presupposti io tenterei, che dite? ;)
 

caviapp

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Manlio ha scritto:

caviapp ha scritto:Formalmente con la sottoscrizione ed accettazione della proposta d'acquisto l'agente immobiliare ha già svolto parte del proprio lavoro.

ehm non l'ho scritto io - anche perchè se la proposta fosse stata accettata la mediazione sarebbe di fatto conclusa.

Ho ben presente che il cliente si è ritirato prima della scadenza dell'irrevocabilità della proposta..

@ Isabella
ma se l'irrevocabilità è vessatoria perchè l'art. 1329 c.c. non è stato abrogato?

e se nella proposta il proponente sottoscrive anche che approva specificatamente, con seconda firma ai sensi degli art. 1341 e 132 c.c, le clausole riportate (tra cui quella dell'irrevocabilità della proposta) le stesse possono essere considerate comunque vessatorie?

perchè se ciò fosse occorerebbe modificare i formulari consigliati dalla cciaa della mia provincia e pubblicati sul loro sito.
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Vorrei ringraziare tutti per i contributi che sono arrivati (Isa, ma tu non dormi mai? :shock: :^^: ), e per quelli che arriveranno! :ok: :D
Li analizzerò attentamente e con essi valuterò, insieme a Marco, la strategia da seguire. Mi avete comunque alquanto rassicurato sulla possibilità di "spuntare le unghie" a quel pessimo esempio di Agente Immobiliare! :rabbia:
Vi terrò informati .... W W W immobilio!! :stretta_di_mano: :stretta_di_mano:

;)
 
I

Isabella Tafuro

Ospite
caviapp ha scritto:
Manlio ha scritto:

@ Isabella
ma se l'irrevocabilità è vessatoria perchè l'art. 1329 c.c. non è stato abrogato?

e se nella proposta il proponente sottoscrive anche che approva specificatamente, con seconda firma ai sensi degli art. 1341 e 132 c.c, le clausole riportate (tra cui quella dell'irrevocabilità della proposta) le stesse possono essere considerate comunque vessatorie?
/quote]
se le clausole vessatorie sono state oggetto di specifica sottoscrizione,queste si considerano valide.
Ritengo il modo e l'operato dell'AI scorretto,e avrei comunque consigliato il Proponente di chiedere il parere di un legale.
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
secondo me ribadisco è di sicuro vessatoria la clausola che prevede che l'assegno in deposito al'l AI diventi parte o totale provvigione se il proponente recede dal contratto.
 

caviapp

Membro Attivo
Agente Immobiliare
secondo me ribadisco è di sicuro vessatoria la clausola che prevede che l'assegno in deposito al'l AI diventi parte o totale provvigione se il proponente recede dal contratto.


Su questo perfettamente d'accordo.

Ma la mia domanda era sull'irrevocabilità. perchè se viene meno questo principio possiamo andare a fare altro:
Quando arrivi alla proposta il 70% del lavoro è fatto e se il cliente ha la possibilità di ripensarci potendo andarsene all'inglese prima che materialmente si possa farla accettare dalla controparte siamo messi male.
Ed ancora peggio quando la stessa è formalmente accettata: il venditore si tiene l'assegno e noi?

E questo ci è capitato ben tre volte nell'arco di un'anno e vi assicuro che non è proprio piacevole..


Ora non sò come si comportino gli altri ma continuare a fare l'asino che porta il vino e beve l'acqua...........
 

Manlio

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Manlio ha scritto:
caviapp ha scritto:
però sarebbe bello ed utile trovare il modo perchè il lavoro che abbiamo fatto per arrivare alla proposta fosse cmq. compensato

Semplice. Si può inserire una clausula che preveda che in caso di accettazione il proponente ed il venditore corrispondano euro 250(esempio)oltre IVA cadauno per l'attività svolta dall'genzia sino a quel momento. Il proponente nel momento in cui firma la proposta rilascerà due titoli, uno per il venditore e l'altro per l'agenzia.
Formalmente con la sottoscrizione ed accettazione della proposta d'acquisto l'agente immobiliare ha già svolto parte del proprio lavoro.

:shock: Ragazzi, la mia affermazione era in riferimento ad altro argomento e rispondevo a Caviap.
 

Giuseppe Fox

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Ho finalmente ritrovato una pubblicazione della Camera di Commercio di Roma con riferimenti alla vessatorietà nella modulistica. Non è recentissima ma è ricca di contenuti.
Vedi allegato :affermazione: :affermazione: :affermazione: :affermazione: :affermazione:
 

Allegati

  • Parere_Mediatori Modulistica Cam Com Roma.pdf
    116,2 KB · Visite: 50

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