Antonio Troise

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Agente Immobiliare


Ah se ti potessi dire

Ah se ti potessi dire
quello che il cuore dice
quanto sarei felice
se te lo sapessi dire

e se potessi sentire
quello che il cuore sente
diresti eternamente
Voglio restar con te.

Ma il cuore sa scrivere?
il cuore è analfabeta.
è come un poeta
che non sa cantare.
Si imbroglia sposta le virgole
un punto esclamativo
mette un congiuntivo
dove non ci deve stare
E tu che lo ascolti
Ti imbrogli assieme a lui!
E addio felicità!!
 

Graf

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Alcune poesie di Giuseppe Ungaretti hanno una capacità stupefacente di liberare la forza tellurica che è "imprigionata" nelle stesse parole. Ecco un esempio:

CANTO BEDUINO


Una donna s'alza e canta
La segue il vento e l’incanta
E sulla terra la stende
E il sogno vero la prende.



Questa terra è nuda
Questa donna è druda
Questo vento è forte
Questo sogno è morte.

Giuseppe Ungaretti.


PS: La stessa capacita di liberare la forza tellurica nascosta ed imprigionata, questa volta, nella pietra, nella materia, ce l'aveva, in architettura, il grandissimo Antoni Gaudì.
 

Antonio Troise

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Agente Immobiliare

Brucia la terra

Brucia la luna in cielo
Ed io brucio d'amore
Il fuoco che si consuma
Come il mio cuore

L'anima piange
Addolorata

Non si da pace
Ma che mala notte

Il tempo passa
Ma non diventa mai giorno
Non c'è mai il sole
Se lei non torna mai

Brucia la mia terra
E brucia il mio cuore
Lei con sete d'acqua
Ed io sete d'amore

A chi la canto
La mia canzone

Se non c'è nessuno
Che affaccia
Al balcone

Brucia la luna nel cielo
Ed io brucio d'amore
Il fuoco che si consuma
Come il mio cuore"
 

Limpida

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ma quella soglia,
bisogna trovare il coraggio di varcarla,
inutile riempire i nostri vuoti
con il primo che passa,
riempire la stanza,
e chiuderci dentro,
per paura che ci sfugga qualcosa,
che ci sfugga il ricordo del dolore,
lasciamolo uscire,
apriamo le porte,
non aspettiamo nessuno,
andiamo incontro al mondo!
 

Limpida

Membro Senior
Agente Immobiliare
Strano il mio destino
che mi porta qui
a un passo dal tuo cuore
senza arrivare mai
chiusa nel silenzio
sono andata via
via dagli occhi,
dalle mani,
da te.

Che donna sarò
Se non sei con me
e se ti amerò
ancora e di più

Strano il mio destino
mi sorprende qui
qui ferma a non capire
dove voglio andare
se tutto quell'amore
io l'ho soffiato via
ma fa male non pensare a te.

Che donna sarò
se non sei con me
e se ti amerò
ancora e di più
io non ti perderò
oltre il tempo e le distanze andrò
più vicino a te
volando al cuore
gli parlerò di me
e resterò
per non lasciarti più,
per non lasciarti più.

E' chiaro il mio destino
mi riporta qui
a un passo dal tuo amore
io ti raggiungerò
proverò a gridare
e forse sentirai
la mia voce
che ti chiama
se vuoi.

Che donna sarò
se non sei con me
e se ti amerò
ancora e di più
io non ti perderò
oltre il tempo e le distanze andrò
più vicino a te
volando al cuore
gli parlerò di me
e resterò
per non lasciarti più,
per non lasciarti più

Giorgia
 

Graf

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Comare Coletta

« Saltella e balletta
comare Coletta !
Saltella e balletta ! »

Smagrita, ricurva, la piccola vecchia
girando le strade saltella e balletta.
Si ferma la gente a guardarla,
di rado taluno le getta denaro;
saltella più lesta la vecchia al tintinno,
ringrazia provandosi ancora
di reggere alla piroetta.
Talvolta ella cade fra il lazzo e le risa:
nessuno le porge la mano.

« Saltella e balletta
comare Coletta !
Saltella e balletta ! »

– La tua parrucchina, comare Coletta,
ti perde il capecchio !
– E il bel mazzolino, comare Coletta,
di fiori assai freschi !
– Ancora non hanno lasciato cadere
il vivo scarlatto.
– Ricordan quei fiori, comare Coletta,
gli antichi splendori ?
– Danzavi nel mezzo ai ripalchi,
n’è vero, comare Coletta ?
Danzavi vestita di luci, cosparsa di gemme,
E solo coperta di sguardi malefici, vero ?
– Ricordi le luci, le gemme ?
– Le vesti smaglianti ?
– Ricordi gli sguardi ?
– Ricordi il tuo sozzo peccato ?
– Vecchiaccia d’inferno,
tu sei maledetta.

« Saltella e balletta
comare Coletta !
Saltella e balletta ! »

Ricurva, sciancata,
provandosi ancora di reggere alla piroetta,
s’aggira per fame la vecchia fangosa;
trascina la logora veste pendente a brandelli,
le cade a pennecchi di capo il capecchio
fra il lazzo e le risa,
la rabbia le serra la bocca
di rughe ormai fossa bavosa.
E ancora un mazzetto
di fiori scarlatti
le ride sul petto.

« Saltella e balletta
comare Coletta !
Saltella e balletta »


Aldo Palazzeschi.


Il fascino di questa poesia non scaturisce dalla ripetizione dei versi: « Saltella e balletta comare Coletta!
Saltella e balletta ", a mo' di forzato ritornello gioioso, ma dalla RETICENZA con la quale l'autore circonda la vera identità di Comare Coletta.
Non sapremo mai esattamente chi sia questo curioso personaggio. E questo mistero ne aumenta il fascino.
 

Graf

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A ben pensarci, una donna che saltella e balletta tutto il santo giorno non può che fare...
l'agente immobiliare :D

Ecco chi era Comare Coletta!
 

leonard

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Professionista
stanti

Se potessi vivere nuovamente la mia vita
nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere tanto perfetto,
mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto lo sono stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienico.

Correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.

Andrei in più posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.

Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e proficuamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia.

Ma se potessi tornare indietro cercherei
di avere soltanto buoni momenti.
Che se non lo sapete, di quello è fatta la vita,
solo di momenti; non ti perdere l'oggi.

Io ero uno di quelli che non
andava mai da nessuna parte senza un termometro,
una borsa d'acqua calda,
un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.

Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri in calesse,
contemplerei più albe
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.

borges
 

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