Evidentemente la prassi è quella che dite: ma ho letto le sentenze postate al secondo o terzo post, e vanno in direzione diversa: è vero che i regolamenti contrattuali bancari probabilmente prevedono le clausole del blocco in occasione del decesso di un cofirmatario ed opposizione di qualche erede. Ma se questo contratto non viene fatto firmare esplicitamente e non viene più rintracciato ed esibito, pare che la banca sia stata condannata a provvedere al versamento al cointestatario del 50% (e nel 2° caso del 100% !!! ) del saldo sul conto o sul libretto di risparmio.
Per il c.c. in caso di contestazione con firma disgiunta ognuno sarebbe libero di agire, anche dopo il decesso di uno dei cointestatari, anche sul totale presente sul conto.
Solo gli eredi devono agire congiuntamente.
Mi pare un caso di diritto che rasenta il "rovescio":
E' una conclusione abbastanza singolare: mi sa che è un modo per spostare il contenzioso dalle banche ai potenziali eredi .
Nel caso che uno degli eredi abbia comunicata un' opposizione, anche solo con raccomandata, la banca deve pretendere che ogni richiesta sia presentata da tutti i cointestatari, compresi gli eredi.
L’istituto di credito ha infatti l’obbligo di custodire il denaro depositato e l’obbligo della consegna solo alle persone con autorizzazione di legge, secondo le norme sulla successione.
In assenza di opposizioni da parte degli eredi la banca può lasciare libertà di agire sul conto al cointestatario rimasto.
La banca dovrebbe bloccare il conto in ogni caso, questo può avvenire solo se l’istituto di credito è stato tempestivamente informato del decesso del titolare del conto corrente dagli eredi che devono presentare il certificato di morte (ecco perchè si cointesta...)
La banca richiede inoltre che gli eredi depositino la dichiarazione di successione, o nel caso non sia obbligatoria, un atto notorio o di un certificato sostitutivo di atto notorio.
Quindi la persona avrà quanto gli spetta con l'atto notorio ma poi... ci saranno altri problemi ad esempio l'appropriazione indebita...
Che esula dalla banca... cioè lei blocca ma sblocca quando ha in mano le carte che la sollevano dalle responsabilità...
A quel punto uno fa come preferisce... poi ne risponde (per fortuna a seconda dei casi...) in altra sede...