Alla peggio è una caldaia a cui è stato collegato il solo impianto sanitario (mai vista ne sentita 'na cafonata del genere ma ormai non mi meraviglio più di nulla).
Non è una cafonata, ma solo una ridondanza; l'apparecchio, in quel caso, sarebbe equiparabile a mero produttore di ACS, dunque nessun libretto di impianto. E' già successo di installarne, in ottica poi di integrare in secondo tempo anche l'impianto termico. Il vero obbrobrio, a cui fui costretto da un committente a cui
"non si poteva dire di no" fu di adattare, per quanto in maniera provvisoria e assolutamente sicura, un boiler dedicato a scaldare un appartamento, nell'ottica di un imminente abbandono dei locatari.
Quello che tanto perplime il vostro collega è situazione statisticamente comune
Michela olos , questo e' un caso atipico ...
affatto, almeno il 40 per cento degli immobili del nostro Paese sono condominiacci energivori con caldaia condominiale e ACS autonoma, per boiler a gas od elettrico, posto nel singolo appartamento.
Qualsiasi dato riferibile a potenza caldaia e tipologia della stessa sono reperibili presso terzo responsabile, manutentore od, in ultima istanza, amministratore.
L'APE resta documento banale nella sua compilazione anche per tale tipologia di immobile.
Mi scuso, la "barbonata" era riferibile a APE on line, che richiede di immettere i dati dal richiedente, con comprensibili incertezze di quest'ultimo.
Un tecnico competente non avrà problemi a produrre la documentazione di cui abbisogni.