""-il prezzo d'offerta al pubblico (ok)
-il prezzo minimo, cioè quel prezzo al quale scatta la penale per l'agente immobiliare in caso il venditore non accetti. Spesso accanto a questo prezzo minimo (o patto d'onore), c'è perfino dettate delle condizioni di pagamento (es. 30k al preliminare, rogito entro 6 mesi).
Dire che questo tipo di patti (parlo del secondo) NON incida sulla libertà del potenziale acquirente è semplice IPOCRISIA.""
Concordo, il caso limite a questa procedura è quella di un immobile con più intestatari, non si sa mai quale potrebbe essere il feeling tra loro.
Il cliente che acquista deve essere messo al riparo da un' asta al rialzo perchè chi vende non ha paletti.
""Altra cosa è quando il mediatore è TIPICO, con incarico dove il prezzo minimo non esista. Nel caso, l'agente immobiliare non avrà minimi di performance da raggiungere ed ecco che il mercato e le offerte ritornano padrone, lasciando pieno campo alla trattativa.
Quindi il prezzo sull'incarico NON dovrebbe esserci, se non inteso come "indicazione di richiesta del proprietario" assolutamente non vincolante, in alcun modo, per l'agente, se non per il prezzo che deve esser affisso in pubblicità, l'agente deve aver la libertà perfino di non pubblicizzarlo, secondo me, se lo ritiene negativo per l'immobile stesso...
Quindi ecco che se il prezzo sull'incarico, per il mediatore, è puramente indicativo della volontà del proprietario di come deve esser PROMOSSO (e non venduto) il suo immobile, come si fa a dire che il prezzo sull'incarico lo fissa il mercato?
Semmai, correttamente, il prezzo di VENDITA lo fissa il mercato, e anzi, fissa anche quando un immobile venga venduto o meno, a prescindere dal prezzo d'incarico"
UIo preferisco parlare di valore di mercato, per me il prezzo è quello che alla fine l'acquirente consegna nelle mani del venditore.