Una volta ho letto sullo Job-act ( ma parla come magni) che gli Italiani possono fare quello che vogliono, senza chiedere niente ed il comune autonomamente provvede ad aggiornare le planimetrie
Mi capita spesso di redigere dei certificati di conformità basandomi su alcune certezze accumulate strada facendo, ora mi accorgo di poter fare delle attestazioni false, controllo l' esistenza di un titolo abilitativo nelle sue variegate mutazioni, non controllo la rispondenza di questo agli strumenti urbanistici dell' epoca, controllo la rispondenza dell' immobile al progetto licenziato ma non la rispondenza di questo agli standard dell' epoca, contento se trovo il certificato di agibilità che magari è illegale.
Ad un mio collega un avvocato ha opinato la legittimità di un condono sulla 47/85: il condono produce la sanatoria amministrativa ma non quella fisica, si trattava di un appartamento con l' altezza di 2,40.
Un giovane notaio ha rifiutato di rogitare un appartamento privo di agibilità, un' altro, più anziano, non si è neanche scomposto.
Un notaio di Reggio Emilia scrive " il notaio non ha la possibilità e la competenza per verificare la situazione urbanistica degli immobili, il rogito non costituisce attestazione di rispondenza"
E' sempre possibile richiedere l' agibilità di un immobile, il caso è ampiamente contemplato anche dalla 15/13, chi va ad attestare la rispondenza degli impianti installati magari 40 anni fa.
Chi ricorda il clima in cui si operava in epoca ante 47/85 dove si curava la consistenza, la durabilità, la fruibilità degli immobili penso che come me si troverà spiazzato ad operare oggi dove gli immobili non sopportano il peso della carta necessaria per renderli legali.
Non avremo mai la certezza di cosa abbiamo fatto.