Con riferimento al tag, vorrei avere dei pareri da parte vostra.
Dunque,
In seguito allo scontro professionale con un socio con il quale controllavo e gestivamo una srl, circa un paio di anni fà, reciprocamente ci vedemmo costretti a dividere le nostre strade.
Nello scontro feroce e senza esclusioni di colpi, si riuscì a trovare un accordo contrattuale, sottoscritto da ambo le parti, per una equa "divisione dei pani e dei pesci" e abbiamo sciolto la società di intermediazione immobiliare con la quale insieme operavamo sugli stessi territori.
Eliminata questa società quindi, entrambi siamo rimasti con le nostre società "storiche".
Nella stipula degli accordi abbiamo convenuto il mio mantenimento in possesso di un locale commerciale che usavamo come "vetrina" immobiliare.
Questo locale commerciale è di proprietà del mio vecchio socio, con il quale ho stipulato un regolare contratto di locazione sei + sei intestato a me persona fisica, con la possibilità di sublocazione ad una nuova srl che ho provveduto a costituire dopo la divisione.
Come detto sopra quasi due anni sono passati
Per la peculiarità di questo immobile, la posizione e per l'utilizzo/vetrina per cui ne dispongo, il canone di affitto è contenuto. (.."l'amico" è stato "costretto")
Quindi è mia intenzione tenere duro e liberare i locali solo alla fine naturale del contratto.
Ora:
Attraverso i miei canali d'informazione mi è giunta notizia che il mio vecchio "amico", ha intenzione di comunicarmi disdetta alla prima scadenza (quindi tra 4 anni), per conseguire la disponibilità del locale affidandolo (presumo) al figlio o al coniuge, ignoro per ora se ciò per la stessa attività.
Posto che quelle motivazioni trovino la loro autenticità e verifica vorrei cominciare ad "arroccarmi" e mi spiego:
A quanto ne sò, indennità per la perdita di avviamento, non spettano ad un soggetto che esercita attività professionali, quindi l'attività di intermediazione immobiliare (..?..)
Se ciò è vero, allora non mi precluderei neppure di costituire pure un nuovo soggetto, magari a responsabilità limitata semplificata (costerebbe appena un euro di capitale sociale ) fittizio, per lì operare e per richiedere eventualmente "all'amico" un'indennità di avviamento e o al fine di avere in mio possesso strumenti "dissuasivi" a manovre ostili.
In questo caso la domanda che mi pongo e che vi "giro" sorge spontanea:
Con quale criterio potrei richiedere un'indennità e sulla base di quali bilanci..?
O se, spiegato il quadro fattuale della vicenda, avete soluzioni da proporre..
Dunque,
In seguito allo scontro professionale con un socio con il quale controllavo e gestivamo una srl, circa un paio di anni fà, reciprocamente ci vedemmo costretti a dividere le nostre strade.
Nello scontro feroce e senza esclusioni di colpi, si riuscì a trovare un accordo contrattuale, sottoscritto da ambo le parti, per una equa "divisione dei pani e dei pesci" e abbiamo sciolto la società di intermediazione immobiliare con la quale insieme operavamo sugli stessi territori.
Eliminata questa società quindi, entrambi siamo rimasti con le nostre società "storiche".
Nella stipula degli accordi abbiamo convenuto il mio mantenimento in possesso di un locale commerciale che usavamo come "vetrina" immobiliare.
Questo locale commerciale è di proprietà del mio vecchio socio, con il quale ho stipulato un regolare contratto di locazione sei + sei intestato a me persona fisica, con la possibilità di sublocazione ad una nuova srl che ho provveduto a costituire dopo la divisione.
Come detto sopra quasi due anni sono passati
Per la peculiarità di questo immobile, la posizione e per l'utilizzo/vetrina per cui ne dispongo, il canone di affitto è contenuto. (.."l'amico" è stato "costretto")
Quindi è mia intenzione tenere duro e liberare i locali solo alla fine naturale del contratto.
Ora:
Attraverso i miei canali d'informazione mi è giunta notizia che il mio vecchio "amico", ha intenzione di comunicarmi disdetta alla prima scadenza (quindi tra 4 anni), per conseguire la disponibilità del locale affidandolo (presumo) al figlio o al coniuge, ignoro per ora se ciò per la stessa attività.
Posto che quelle motivazioni trovino la loro autenticità e verifica vorrei cominciare ad "arroccarmi" e mi spiego:
A quanto ne sò, indennità per la perdita di avviamento, non spettano ad un soggetto che esercita attività professionali, quindi l'attività di intermediazione immobiliare (..?..)
Se ciò è vero, allora non mi precluderei neppure di costituire pure un nuovo soggetto, magari a responsabilità limitata semplificata (costerebbe appena un euro di capitale sociale ) fittizio, per lì operare e per richiedere eventualmente "all'amico" un'indennità di avviamento e o al fine di avere in mio possesso strumenti "dissuasivi" a manovre ostili.
In questo caso la domanda che mi pongo e che vi "giro" sorge spontanea:
Con quale criterio potrei richiedere un'indennità e sulla base di quali bilanci..?
O se, spiegato il quadro fattuale della vicenda, avete soluzioni da proporre..