ho riletto dall'inizio e vorrei approfondire un po' di più la situazione per intenderci bene, e ciò anche a scanso di scrivere troppe stupidaggini poichè ignoro tutte le variabili di questa vicenda
riassumo come la interpreto io:
una società è proprietaria di un immobile attualmente adibito ad affitti/locazioni per turisti, che tu con la tua società (s.r.l.) vorresti assumere in locazione per svolgervi la medesima attività a favore, però, di studenti universitari
ora, se l'oggetto sociale della tua società è un po'ampio, nel senso che rientrano nelle attività previste quelle relative alle locazioni senza limitazioni di sorta (e, quindi, non hai posto alcun limite circa le locazioni ad uso solo abitativo o solo commerciale), secondo me tu con la tua società potresti assumere in locazione l'immobile e farci quello che ritieni, ivi compresa un'attività di cui all'art. 27 legge 392/78,rispettando ovviamente la destinazione edilizio/catastale delle singole unità
le attività previste e consentite dall'art. 27 legge 392/78 riguardano ,sì, quelle industriali, commerciali, artigianali (n.1), quelle di interesse turistico (n.2), come pure quelle di lavoro professionale/autonomo, ma anche quelle ALBERGHIERE (cfr. art. 27,comma 3°,legge 392/78)
sembra che la giurisprudenza escluda l'applicabilità della disciplina cd. alberghiera agli alloggi in residences, qualora al godimento dell'immobile si accompagni la fornitura di servizi di natura genericamente alberghiera, trattandosi in questo caso di un contratto atipico; ma questo non sarebbe un problema trattandosi di un'attività pur sempre "commerciale"
vedi, comunque, a favore della natura cd. alberghiera dell'attività, parte della dottrina: Lazzaro-Preden, i quali evidenziano come dall'individuazione dell'attività del titolare del residences come industrial-alberghiera discende che il contratto con cui è concesso in locazione l'immobile da destinare a casa -albergo rientri nella previsione del precitato art.27
ed inoltre tale disciplina dell'art. 27 legge 392/78,3°comma (natura dell'attività alberghiera), si ritiene applicabile nell'ipotesi di immobile adibito a locanda o all'attività di affittacamere, che si differenzia da quella alberghiera solo per le sue modeste dimensioni
tutta 'sta sbrodolata per dire che - fatte tutte le ulteriori e migliori verifiche ed approfondimenti del caso con i tuoi avvocati e commercialisti - non vedrei grosse difficoltà a che tu con la tua società possa prendere in locazione ad uso non abitativo l'immobile da adibire all'uso che hai previsto, per esercitarvi cioè un'attività di tipo alberghiero-commercial-residenziale
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in via alternativa, ma in subordine al contratto di locazione di cui sopra, ti consiglio di verificare l'altra ipotesi dell'associazione in partecipazione di cui agli artt. 2549 cod. civ. e segg. e, magari, anche la cointeressenza di cui all'art. 2554 cod. civ.
si tratta naturalmente di una semplice idea, senza ulteriori approfondimenti, da sviscerare solo nell'ipotesi in cui la prima non dovesse potersi concretizzare
ciò in quanto dovresti far sempre i conti con il proprietario dell'immobile e non avresti le mani completamente libere