Stamattina mi è stato conferito un incarico di vendita.
Oggetto di vendita è un alloggio su due livelli provvisto di box e cantina.
Detto alloggio è stato acquistato dal mio neo cliente nell'ottobre del 2011, con atto soggetto ad IVA e sull'atto è riportato che le dotazioni dei requisiti necessari per l'abitabilità sono stati richiesti alla fine di marzo dello stesso 2011.
L'alloggio è stato acquistato come seconda casa e all'impresa costruttrice è stato corrisposto un prezzo di euro 190K in assenza di mutuo.
Allo stato attuale l'edifico è sprovvisto dei requisiti di agibilità, poichè l'impresa costruttrice non ha ultimato i lavori e per queste inadempienze è in corso una causa tra il condominio e l'impresa, la quale ha già pure rifiutato un'offerta di conciliazione, oltre al fatto che vi sono 13k di spese condominiali insolute a carico dell'impresa costruttrice.
In questo quadro fattuale, il cliente che ora versa in uno stato di grave necessità, mi ha conferito un mandato di vendita "sottoprezzo".
Nel mandato si è convenuto infatti un prezzo di 120K.
Ciò per la reale ed oggettiva difficoltà a reperire un "cliente normale" che si vedrebbe impossibilita la concessione di mutuo per via della mancanza dei requisiti suddetti.
Quindi si dovrà reperire un cliente che ,informato preventivamente di tutto quanto, intervenga con capitali propri all'acquisto dell'alloggio e lo detenga per quel tempo necessario (magari mettendolo a reddito) affinchè il condominio risolva la questione.
Per questa ricerca mi sono già rivolto ad alcuni dei miei partner abituali con cui collaboro e la maggior parte di loro sostiene che in queste condizioni, l'immobile non sia rogitabile,
Ciò perchè ritengono che qualsiasi notaio, perfino quello precedentemente rogante, si rifiuti di rogitare.
Io non ne sono convinto.
Se ciò fosse vero allora l'atto precedente dovrebbe essere ritenuto nullo... ...?
Giovedì mi recherò dal notaio dicendogli che voglio rogitare personalmente...
Frattanto se avete modo di esprimere i vs pareri....
Oggetto di vendita è un alloggio su due livelli provvisto di box e cantina.
Detto alloggio è stato acquistato dal mio neo cliente nell'ottobre del 2011, con atto soggetto ad IVA e sull'atto è riportato che le dotazioni dei requisiti necessari per l'abitabilità sono stati richiesti alla fine di marzo dello stesso 2011.
L'alloggio è stato acquistato come seconda casa e all'impresa costruttrice è stato corrisposto un prezzo di euro 190K in assenza di mutuo.
Allo stato attuale l'edifico è sprovvisto dei requisiti di agibilità, poichè l'impresa costruttrice non ha ultimato i lavori e per queste inadempienze è in corso una causa tra il condominio e l'impresa, la quale ha già pure rifiutato un'offerta di conciliazione, oltre al fatto che vi sono 13k di spese condominiali insolute a carico dell'impresa costruttrice.
In questo quadro fattuale, il cliente che ora versa in uno stato di grave necessità, mi ha conferito un mandato di vendita "sottoprezzo".
Nel mandato si è convenuto infatti un prezzo di 120K.
Ciò per la reale ed oggettiva difficoltà a reperire un "cliente normale" che si vedrebbe impossibilita la concessione di mutuo per via della mancanza dei requisiti suddetti.
Quindi si dovrà reperire un cliente che ,informato preventivamente di tutto quanto, intervenga con capitali propri all'acquisto dell'alloggio e lo detenga per quel tempo necessario (magari mettendolo a reddito) affinchè il condominio risolva la questione.
Per questa ricerca mi sono già rivolto ad alcuni dei miei partner abituali con cui collaboro e la maggior parte di loro sostiene che in queste condizioni, l'immobile non sia rogitabile,
Ciò perchè ritengono che qualsiasi notaio, perfino quello precedentemente rogante, si rifiuti di rogitare.
Io non ne sono convinto.
Se ciò fosse vero allora l'atto precedente dovrebbe essere ritenuto nullo... ...?
Giovedì mi recherò dal notaio dicendogli che voglio rogitare personalmente...
Frattanto se avete modo di esprimere i vs pareri....