Vabviv

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La condizione mutuo può essere anche a favore del venditore, se non è specificato diversamente: ad esempio se il mutuo non venisse concesso per un abuso dell’immobile non sanabile , il venditore non sarebbe inadempiente, non dovrebbe rendere il doppio della caparra e risparmierebbe le provvigioni.
Se poi tu sapessi che schifezza di condizioni sospensive vengono predisposte e accettata spesso (tipo “la proposta è vincolata al mutuo”) , capiresti che le parti si possono appigliare a tutto, compreso il fatto di avere la luna storta e i calli al
mignolo …
Sappiamo che tecnicamente non è corretto, ma “la proposta è vincolata al mutuo”, alla fine vuol dire “no mutuo, no vendita”, a prescindere dal perché o percome.
Noi abbiamo perso 4 mesi...
 

matusalemme

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Scusa

se la condizione è "no mutuo, no vendita", io credo che la buona fede di cui all'art. 1358 cod. civ. ed il disposto dell'art.1359 cod. civ. impongano di andare a verificare a chi è imputabile il mancato avveramento della condizione

e se la condizione non si è verificata per un evento futuro ed incerto, indipendente dalle parti, ok, va bene, io aspirante venditore, che l'ho accettata, devo mettermela via

ma se la condizione non si è avverata per causa imputabile all'aspirante acquirente (che non si è attivato con diligenza nel fornire la necessaria documentazione in banca, ha fatto delle dichiarazioni false, non è andato a firmare alcuni documenti essenziali per la concessione del mutuo, etc. etc.), ai sensi dell'art. 1359 cod civ. la condizione ha da considerarsi per avverata, ed il contratto chiuso

naturalmente, se il caso fosse questo, si tratterà di riuscire a fornire le prove che le cose son andate così
 

Vabviv

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Privato Cittadino
se vuole e lo desidera, Valbiv dica come stanno le cose e si valuterà

la condizione sospensiva impone comunque alle parti di un rapporto contrattuale di comportarsi con correttezza e buona fede nella fase di pendenza della condizione (cfr. art.1358 cod. civ.)

quindi, anche tramite l'agente, che ha in qualche modo collaborato alla costruzione di tale situazione, il venditore ha diritto di capire come son andate veramente le cose e sapere se il mancato avveramento della condizione è stata utilizzata ad arte per nascondere altro

non è che, forte della condizione sospensiva a suo favore, l'aspirante acquirente può buttare all'aria l'affare perchè... ha cambiato idea
Infatti questo è quello che penso anche io.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
naturalmente, se il caso fosse questo, si tratterà di riuscire a fornire le prove che le cose son andate così
In teoria posso essere d’accordo che non sarebbe corretto: in pratica, se anche si considerasse il contratto efficace, per l’avveramento della condizione (cioè per aver disatteso la necessaria buona fede in pendenza della condizione stessa), il primo effetto sarebbe quello di dover pagare le provvigioni, magari ricevendo una caparra inferiore a quanto dovuto all’agente, e dovendo aspettare fino alla data prevista per il rogito, prima di poter mettere in mora l’acquirente e considerarlo inadempiente.
Pensi valga la pena , in termini di tempo e soldi, anche ammesso che “la proposta è vincolata al mutuo”, sia interpretabile come avveramento, se l’acquirente cambia
idea ?
In questo caso, potrebbe essere che l’acquirente abbia semplicemente cambiato idea, come potrebbe essere che abbia avuto davvero problemi di lavoro, con un reddito inferiore al previsto: la sostanza resta che la banca non ha erogato il mutuo, come da condizione.

Possiamo dire che l’acquirente ha approfittato della condizione scritta male ? Forse si.
Ma la sostanza non cambia.

Le condizioni sospensive sono armi a doppio taglio: perché possano realmente tutelare le parti, servirebbe che fossero scritte in modo chiaro, e che ne fossero comprese le implicazioni, cioè che tutti gli agenti le sapessero formulare bene e spiegare meglio.
Cosa che non avviene spesso, purtroppo.
Quindi meglio passare oltre, ed evitare di incaponirsi con acquirenti scadenti, e pensare a vendere ad altri seriamente.
 
Ultima modifica:

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
però, allora, gli aspiranti acquirenti non mi vengano a chiedere in restituzione i soldini della caparra

me li tengo, e certamente... andiamo avanti

Circostanza da puri dilettanti.

Il preliminare e la caparra ritualmente incassata vincolano le parti reciprocamente.

I termini non perentori, l'iscrizione del contratto nei pubblici registri, la reale possibilità di trovare il minimo cavillo tecnico, per allungare, procrastinare i termini, se non addirittura annullare l'obbligazione ribaltando la responsabilità dell'inadempienza, resta sempre più che concreta.

Senza una liberatoria, il venditore non può azzardarsi a trovare un nuovo acquirente, perche ciò potrebbe farlo risultare inadempiente due volte, rischiando addirittura di sconfinare in ambito penale.

Quindi non vai avanti.
Sei fermo oppure vai indietro.

Nella compravendita è inutile forzare le cose assumendo l'atteggiamento della fidanzata offesa perché è stata lasciata.

Se le cose non vanno meglio restituire i soldi e ciascuno per la sua strada.

Andare in giro a testa alta non ha prezzo.

Mentre contese e litigi, che spesso non valgono neppure i soldi impiegati per le spese legali, identificano quei soggetti per quello che sono:

Per quattro soldi capaci di diventare delle bestie.
 

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