Mil

Membro Senior
si dimentica spesso che il mercato non ha mai avuto tanta attenzione alle quote e alle stime, chi fa il mestiere e lo conosce davvero da tempo sa che in passato le differenze di quotazioni tra immobili erano cosa normale e nemmeno troppo considerata. Quindi secondo me anche questo sostenere che il mercato si astato drogato dalle quotazioni è basata sul sentito dire. ;)

Tu dici? Io dico semplicemente che quando i soldi li mettevano le banche e senza troppi pensieri la quotazione aumentava anzi più era alta meglio era.Quando si è ricominciato a ragionare nell'ottica che ti compri casa se hai i denari allora pfuff...ecco che improvvisamente ci si è accorti che a quotazione presunta non corrispondeva mediamente reddito disponibile nè risparmio. E il castello è crollato.

Le case si vendono quando offerta e domanda si incontrano, tale punto di incontro è spesso differente da qualsasi criterio, il valore poi, si sa, non è il prezzo. aggiungete che si vendono case "fuori prezzo" ( al prezzo giusto, non a quello richiesto)e quello che è a prezzo rimane spesso li a marcire e vedrete come i luoghi comuni perdono consistenza. Un mondo difficile

Domanda e offerta si incontrano bene se c'è una reale corrispondenza tra ciò che viene offerto e il suo prezzo rispetto a ciò che è la disponibilità dell'acquirente. Il meccanismo si è inceppato perchè la speculazione sui mutui ha stravolto il normale corso delle cose. E' una variabile che mai era entrata nella storia dei mutui a sconvolgere di così tanto la realtà. Inoltre non credo che il punto di incontro sia così differente da qualsiasi criterio: le boiate sono rimaste invendute anche quando i mutui andavano fortissimi. Quindi una certa logica intrinseca tanto nel prezzo quanto nella qualità il consumatore la mantiene, anche se i soldi fossero quelli del monopoli.
 

Tobia

Membro Senior
Agente Immobiliare
mutui, APE, fidejussioni etc sono espressamente vietate per legge.
non devi vendere ma far trovare la soluzione.
L'importante è che la gente venga a trovarti per avere una soluzione ai loro problemi.

Ma tu sai quanti professionisti ruotano attorno al mondo della casa?
Sai com'è difficile trovarli quando hai bisogno?

Non bisogna vendere per forza qualcos'altro per aumentare il giro di potenziali clienti
 

topcasa

Membro Storico
non devi vendere ma far trovare la soluzione.
L'importante è che la gente venga a trovarti per avere una soluzione ai loro problemi.

Ma tu sai quanti professionisti ruotano attorno al mondo della casa?
Sai com'è difficile trovarli quando hai bisogno?

Non bisogna vendere per forza qualcosa per aumentare il giro di potenziali clienti
Ma certo Tobia, i contatti bene o male li abbiamo tutti e dalla mia parte do sempre consigli gratuiti con lo scopo di avere ritorno di almeno un passaparola.
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Tu dici? Io dico semplicemente che quando i soldi li mettevano le banche e senza troppi pensieri la quotazione aumentava anzi più era alta meglio era.Quando si è ricominciato a ragionare nell'ottica che ti compri casa se hai i denari allora pfuff...ecco che improvvisamente ci si è accorti che a quotazione presunta non corrispondeva mediamente reddito disponibile nè risparmio. E il castello è crollato.



Domanda e offerta si incontrano bene se c'è una reale corrispondenza tra ciò che viene offerto e il suo prezzo rispetto a ciò che è la disponibilità dell'acquirente. Il meccanismo si è inceppato perchè la speculazione sui mutui ha stravolto il normale corso delle cose. E' una variabile che mai era entrata nella storia dei mutui a sconvolgere di così tanto la realtà. Inoltre non credo che il punto di incontro sia così differente da qualsiasi criterio: le boiate sono rimaste invendute anche quando i mutui andavano fortissimi. Quindi una certa logica intrinseca tanto nel prezzo quanto nella qualità il consumatore la mantiene, anche se i soldi fossero quelli del monopoli.

None... il meccanismo si è inceppato perchè non ci sono soldi a giro, se ci fossero soldi a giro e ci fosse stato il credit crunch sui mutui i prezzi sarebbero comunque calati ecc. il deleveraging non sarebbe stato comunque evitato.

Il concetto di chi enuncia come condizione drogante del mercato le richieste di prezzo è totalmente infondato, o almeno, non comprovabile perchè non c'è mai stata, in passato, una attenzione alla questione e comunque ci sono stati alti e bassi.
INOLTRE: anche nei mercati trasparenti (leggi usa?) le bolle non si sono evitate...
QUINDI?

Quindi le semplificazioni, come quella dei prezzi, è dovuta a chi pensa a un mondo perfetto (per se) dove le persone non hanno più bisogno di mediatori, di dottori, di poliziotti ne di combattere guerre :p

Poi ci sono i colleghi che cavalcano le tesi della "gente" per apparirvi in linea... ;)

Non si potrà mai negare a nessuno la libertà di chiedere quanto vuole per un bene di suo possesso e considerando che spesso si vendono immobili fuori prezzo (a differenza di quelli che dicono il contrario), naturalmente a "prezzo di incontro", a cosa ti serve un mediatore che vende qualcosa che venderesti anche da solo, se il concetto di prezzo giusto è fondato? ;)

Se fosse fondato, mettere una casa a prezzo giusto significa venderla, invece significa sicuramente avere più possibilità di trovare interessati (e quindi è assolutamente consigliabile) ma il mediatore, l'agente, serve anche per risolvere questioni complicate, altrimenti perché lo paghi?

Un agente fa ragionare un proprietario con un interessato davanti e ha molti più argomenti di un privato che va da solo, perché monitora il mercato esporta la sua esperienza quotidiani.. quindi con una proposta in mano di uno "solvibile" io un proprietario lo faccio ragionare... e concludo.

Prezzo richiesto in linea o no.

Chiaro che mi conviene averli tutti il più in linea possibile.... ma ripeto, io do un servizio, a entrambi, perché dovrei pensare solo al mio comodo e alla mia convenienza?

Inoltre, se fosse vero che a prezzo "giusto" si vende, chi lo definisce il prezzo giusto se non al trattativa?

L'utopia del prezzo di listino, che controllo e metto in giro valido per tutti è una cassata colossale.

La stessa idea di chi definisce il marcato immobiliare un SUK, come fosse dispregiativa, è una idea che nega di per sé la libertà del mercato: si vorrebbe che il mercato avesse dei listini univoci per oggetti che bene o male, sono spesso unici, a volte per questioni indipendenti dalle qualità del fabbricato o perfino dalla posizione ma da altri fattori (la mamma sopra è un chiaro esempio).

Chiaramente ciò non significa che non si deve portare la gente che vende a capire come ve il mercato... ;)

In passato i mediatori erano pochi, la burocrazia poco invadente, il lavoro sovrabbondante (anche nella crisi il lavoro nero sosteneva le famiglie, oggi non trovi nemmeno a nero :D).

Le quotazioni saltavano di palo in frasca anche nella stessa via, il mediatore di allora spessso era solo un praticone che conosceva gente.

Non esistevano monitoraggi seri (infatti che fa vedere grafici del tempo in pratica si affida a stregoni tipo Otelma).

Internet ha permesso a molti luoghi comuni di affermarsi e a molti di coloro che poco sanno del nostro mondo di farsi passare per esperti.

Su una cosa però avevano ragione coloro che indicavano nel credito facile il problema dell'economia, ma ciò è legato all'immobiliare per pura "coincidenza".

Se invece di vivere in edifici l'umanità vivesse all'aperto probabilmente ci sarebbe stato la bolla dei terreni, sempre perchè chi vende denaro, cioè chi vive di finanza di carta, abbisogna di forzare alcune dinamiche economiche per arricchirsi, socializzando le perdite.

Nel caso, la colpa sarebbe stata del creatore? Troppi terreni? :p
 

Mil

Membro Senior
None... il meccanismo si è inceppato perchè non ci sono soldi a giro, se ci fossero soldi a giro e ci fosse stato il credit crunch sui mutui i prezzi sarebbero comunque calati ecc. il deleveraging non sarebbe stato comunque evitato.
non condivido, almeno non del tutto. è discutere se viene prima l'uovo o la gallina.
che non ci siano soldi in giro è evidente, anche perchè i mutui NON passano per deliberata scelta delle banche, che non concedono credito nè per l'immobiliare nè per altro settore produttivo perchè non ne hanno nessun interesse.Ma occorre interrogarsi anche sui danni prodotti dall'indebitamento. E secondo me qui la bolla c'entra. Può essere che se non ci fosse stata in ogni caso ci sarebbe stato un blocco delle erogazioni a prescindere, ma io tendo a propendere per mettere in dubbio questa tesi. I comportamenti illegali le banche li hanno sempre avuti, semplicemente questa volta è andata veramente peggio con i giochetti e quindi non c'è più stata trippa per gatti.



Nel caso, la colpa sarebbe stata del creatore? Troppi terreni? :p
no, la colpa sarebbe di chi ne avesse permesso la speculazione incontrollata.
 

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