Thiago Bellon

Membro Junior
Agente Immobiliare
A che punto scusa? O aspetti chi finisca le modifichi e poi chiedi il doppio della caparra oppure agisci immediatamente nel modo giusto per tutelarti il più possibile. Non vedo altre alternative in una situazione del genere.
Hai ragione , è che per esperienza personale haimè , preferisco sempre starne fuori da cause, se possibile…
Ho chiesto consiglio nel forum, proprio per muovermi nel modo più giusto possibile, visto che sicuramente voi avete molta più esperienza di me...
 

-csltp-

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Hai ragione , è che per esperienza personale haimè , preferisco sempre starne fuori da cause, se possibile…
Ho chiesto consiglio nel forum, proprio per muovermi nel modo più giusto possibile, visto che sicuramente voi avete molta più esperienza di me...

Un avvertimento tramite un legale competente non fa partire nessuna causa ma riesce a tutelare i diritti della parte acquirente mettendo il venditore di fronte a due possibilità:
1 - Andare avanti nella trattativa come prevede il preliminare
2 - Fare ciò che vuole e restituire il doppio della caparra versata dall'acquirente

Nella prima ipotesi siete tutti contenti. Nella seconda dovreste comunque avvalervi di un legale, tanto vale portarsi avanti.
 

paolocucurnia

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ciao, a mio parere, prima di ricorrere all'avvocato, occorre valutare bene quello che è stato sottoscritto nel preliminare, in genere si usano formule del tipo: "La società promittente venditrice si riserva di apportare anche su richiesta della direzione lavori, varianti al progetto di costruzione per una migliore funzionalità pratica ed estetica dell’edificio. Da parte sua la parte promittente acquirente si riserva di apportare varianti alla suddivisione interna dell’unità immobiliare in oggetto, purché ciò sia fatto nei tempi utili previsti, non rechi pregiudizio alle altre unità immobiliari, sia in armonia con le caratteristiche tecniche ed estetiche dell’edificio e riceva l’approvazione della Autorità Competente", oppure: " In fase esecutiva e/o qualora ritenuto indispensabile, la società proprietaria ed il Direttore dei Lavori si riservano, eventualmente, di apportare alla presente descrizione ed ai disegni di progetto quelle variazioni o modifiche che ritenessero necessarie per motivi tecnici, funzionali, estetici o connessi alle procedure urbanistiche, purché le stesse non comportino la riduzione del valore tecnico e/o economico delle unità immobiliari. Considera se le varianti apportate dal costruttore rientrano nei casi di cui sopra.
 

Thiago Bellon

Membro Junior
Agente Immobiliare
Ciao, a mio parere, prima di ricorrere all'avvocato, occorre valutare bene quello che è stato sottoscritto nel preliminare, in genere si usano formule del tipo: "La società promittente venditrice si riserva di apportare anche su richiesta della direzione lavori, varianti al progetto di costruzione per una migliore funzionalità pratica ed estetica dell’edificio. Da parte sua la parte promittente acquirente si riserva di apportare varianti alla suddivisione interna dell’unità immobiliare in oggetto, purché ciò sia fatto nei tempi utili previsti, non rechi pregiudizio alle altre unità immobiliari, sia in armonia con le caratteristiche tecniche ed estetiche dell’edificio e riceva l’approvazione della Autorità Competente", oppure: " In fase esecutiva e/o qualora ritenuto indispensabile, la società proprietaria ed il Direttore dei Lavori si riservano, eventualmente, di apportare alla presente descrizione ed ai disegni di progetto quelle variazioni o modifiche che ritenessero necessarie per motivi tecnici, funzionali, estetici o connessi alle procedure urbanistiche, purché le stesse non comportino la riduzione del valore tecnico e/o economico delle unità immobiliari. Considera se le varianti apportate dal costruttore rientrano nei casi di cui sopra.
Grazie per la risposta, credo che comunque ci debba essere il consenso anche da parte dell’acquirente, Comunque farò esaminare la cosa ad un avvocato
 

Thiago Bellon

Membro Junior
Agente Immobiliare
Ciao, a mio parere, prima di ricorrere all'avvocato, occorre valutare bene quello che è stato sottoscritto nel preliminare, in genere si usano formule del tipo: "La società promittente venditrice si riserva di apportare anche su richiesta della direzione lavori, varianti al progetto di costruzione per una migliore funzionalità pratica ed estetica dell’edificio. Da parte sua la parte promittente acquirente si riserva di apportare varianti alla suddivisione interna dell’unità immobiliare in oggetto, purché ciò sia fatto nei tempi utili previsti, non rechi pregiudizio alle altre unità immobiliari, sia in armonia con le caratteristiche tecniche ed estetiche dell’edificio e riceva l’approvazione della Autorità Competente", oppure: " In fase esecutiva e/o qualora ritenuto indispensabile, la società proprietaria ed il Direttore dei Lavori si riservano, eventualmente, di apportare alla presente descrizione ed ai disegni di progetto quelle variazioni o modifiche che ritenessero necessarie per motivi tecnici, funzionali, estetici o connessi alle procedure urbanistiche, purché le stesse non comportino la riduzione del valore tecnico e/o economico delle unità immobiliari. Considera se le varianti apportate dal costruttore rientrano nei casi di cui sopra.

Come immaginavo. Rileggendo il preliminare .... il costruttore credo sia in torto.... voi che dite ?

L’ impresa si riserva fin d’ ora la possibilità di apportare quelle modifiche ai materiali e alle strutture portanti elencate in base a quelle che saranno le necessità statiche e le indicazioni della D.L., sostituendoli comunque con materiali di pari valore commerciale e qualitativo, in accordo anche con i clienti interessati all’acquisto dell’ immobile .
 

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