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interessante si.
premetto che ho fatto l'esempio di franchi e euro per prendere due monete "vere"; per evitare di usare lire e euro
il punto cruciale sembra essere però "cosa succede a un mutuo se il paese in cui è stato contratto passa ad altra moneta".
confesso che non è che la sappia così lunga (lex monetae è un concetto che conosco largo circa), però mi sa che quello che dice il professor bagnai mi pare un po' farla semplice.
prendiamo per buono che l'italia decida di uscire dall'euro e se la canti e se la suoni da sola dicendo 1 1 lira nuova=1 euro
3 nanosecondi dopo il mercato porta le quotazioni a 3 lire nuove=1 euro; questo è pacifico.
partirebbe una inflazione a 2 cifre (con la prima diversa da 1).
se il mutuo è a tasso fisso... figata. se è a tasso variabile però... legnata nei denti; i tassi volano via.
in generale, però quello che mi fa strano è un'altra cosa. con i tassi di cambio vale una regola generale; quale sia il fenomeno, se va bene a chi è a debito, va male a chi è a credito.
palesemente lo scenario che profila l'illustre (?) professor bagnai è una manna per chi è a debito.
e per chi è a credito? tutti i possessori di titoli di stato? anche quelli, in virtù di una scelta dello stato italiano si trovano convertiti i loro crediti emessi in euro in neolire valorizzate a un tasso farlocco?
a me suona un pochino strano.
quando si è passati da lira a euro, obblighi e obbligazioni sono stati convertiti d'emblèe, è vero; ma non a un tasso che abbiamo deciso "come ci faceva comodo".
La discussione si fa interessante: altre repliche?
che "non hai capito assolutamente nulla", lo ritengo offensivo... Magari con un "secondo me" davanti avrei anche potuto interpretare diversamente, anche se è chiaro che trattasi comunque di un tuo punto di vista, e poi, per esser così sicuro del fatto che non abbia capito, avresti comunque dovuto leggere il libro.
prendiamo per buono che l'italia decida di uscire dall'euro e se la canti e se la suoni da sola dicendo 1 1 lira nuova=1 euro
3 nanosecondi dopo il mercato porta le quotazioni a 3 lire nuove=1 euro; questo è pacifico.
partirebbe una inflazione a 2 cifre (con la prima diversa da 1).
se il mutuo è a tasso fisso... figata. se è a tasso variabile però... legnata nei denti; i tassi volano via.
in generale, però quello che mi fa strano è un'altra cosa. con i tassi di cambio vale una regola generale; quale sia il fenomeno, se va bene a chi è a debito, va male a chi è a credito.
palesemente lo scenario che profila l'illustre (?) professor bagnai è una manna per chi è a debito.
e per chi è a credito? tutti i possessori di titoli di stato? anche quelli, in virtù di una scelta dello stato italiano si trovano convertiti i loro crediti emessi in euro in neolire valorizzate a un tasso farlocco?
a me suona un pochino strano.
quando si è passati da lira a euro, obblighi e obbligazioni sono stati convertiti d'emblèe, è vero; ma non a un tasso che abbiamo deciso "come ci faceva comodo".
Scusa eldic non seguire le farneticazioni del cambio 1:1
Non siste un cambio della lira/euro.....quindi puo' essere solo un punto di riferimento nello stabilire il tasso di cambio tra un paese in uscita, con debito 140% del pil, ed il continente europeo.
.....vedi tu se la svalutazione accadrebbe solo ex post o anche ex ante.
Poi possiamo parlare dei tassi sui mutui al 20%, la svalutazione ex post della lira con aumento dei costo materie prime, disoccupazione al 30%, etc
Se c'è un concetto che ha accomunato tutti i governi in italia negli anni (dx o sx) è di stare attaccati all'euro, cosa che genera bassi tassi interesse sul debito, bassa inflazione, mercato comune senza barriere, sorveglianza comunitaria migliore della ns, etc
Il problema nasce dalla globalizzazione e non dall'euro, illudersi di risolvere il problema uscendo dall'euro significa suicidarsi.
ci fa comodo o meno, ma è il mercato che ti penalizza o ti premia... E' la legge della domanda e dell'offerta.
dicevo 1:1 per "fare i conti semplici". poi poteva essere 1:500, 1:10 o 1:1936,27-abbiamo-scherzato-per 13 anni
a me una scelta così arbitraria sembra un po' forzata, fosse anche lecita per il principio detto sopra.
come che sia è un cambio che dura lo spazio del "ding" della campanella del fixing.
quale sia lo scenario "complessivo" successivo a una scelta del genere è difficile da delineare (almeno.... per qual che mi riguarda); senz'altro qualche aspetto finirei per non valutarlo.
cercavo di valutare il solo impatto di una scelta del genere su un mutuo, tralasciando tutto il resto....[DOUBLEPOST=1412621282,1412621031][/DOUBLEPOST]
appunto.
tante più soggetti vogliono avere scorte di quella moneta (e quindi la comprano), tanto più la sua quotazione rimane alta.
tra la richiesta di moneta c'è anche (o per meglio dire: soprattutto) quella funzionale all'acquisto del debito pubblico espresso in quella valuta.
a fronte di un'uscita dall'euro non so in quanti si terrebbero in mano dei btp.
finiremmo stritolati...
Gratis per sempre!