Finalmente sono riuscita ad ottenere l'ok dell'istruttoria per un mutuo prima casa. Ho scelto il tasso fisso con una banca online. Al momento del contratto (Aprile) era stato stabilito un tasso fisso del 4,71. A distanza di un mese è stato modificato per una serie di ragioni...e il tasso fisso è passato a 4,88. Sul contratto c'è scritto che l'ultimo tasso è quello calcolato il giorno prima del rogito, a Luglio, sinceramente mi spaventa il pensiero che possa crescere ulteriormente. Forse era meglio fare un variabile con cap dal momento che il mutuo richiesto non è una grande cifra (da estinguere in 18 anni.)
Cosa ne pensate?
Grazie
Roberta
Cerco di rispondere alla tua domanda, ma prima occorre fare una premessa.
Sono un consulente finanziario indipendente attivo sia nel campo degli investimenti che in quello dei mutui. Da sempre appassionato di finanza, ho dedicato gli ultimi 2 anni ad approfondire la tematica dei tassi d'interesse, in quanto non si può comprendere il funzionamento dell'economia e della finanza se non si comprende la dinamica dei tassi d'interesse intorno ai quali tutto ruota. I miei approfondimenti mi hanno portato ad elaborare un modello di gestione mutui, e delle posizioni finanziarie debitorie in generale, che fa leva sui differenziali tra tassi a lungo termine, IRS decennale, e tassi a breve termine, EURIBOR a 3 mesi. Il risultato è un indice da me elaborato che suggerisce che tipo di tasso adottare al momento dell'accensione del mutuo, e soprattutto i cambiamenti di tasso che l'evoluzione degli stessi tassi dovesse rendere opportuni durante la vita dello stesso mutuo. Non voglio portarla tanto per le lunghe, il discorso è molto complesso. Cerco di riassumere il succo di quanto fatto dicendo che in via generale le simulazioni effettuate nell'arco degli ultimi 40 anni dimostrano la convenienza del tasso variabile rispetto al tasso fisso, tranne alcuni casi. In questo momento siamo in una situazione che richiederebbe, in generale, perchè poi ogni situazione va affrontata caso per caso, un tasso protetto, in quanto:
- il tasso variabile conserva ancora un buon margine di risparmio rispetto al tasso fisso; il differenziale si aggira oggi intorno a 190 punti base;
- il rischio di un aumento futuro dei tassi è elevato, per cui il cap garantirebbe il blocco del tasso.
Ora posso rispondere alla tua domanda.
1) è normale che il tasso definitivo venga fissato al momento della stipula. E' quello il momento in cui parte l' obbligazione della banca a darti il denaro e tua a pagare gli interessi, e di conseguenza è quello il riferimento per i tassi di mercato applicati. Non fidatevi fai di chi vi dice che il tasso fisso proposto non cambierà fino alla stipula del mutuo;
2) la scelta tra tasso fisso e tasso variabile con cap dipende ovviamente dalle condizioni proposte dalla banca per uno e per l'altro; io posso solo dirti che oggi esistono dei variabili con cap come soluzione migliore rispetto al tasso fisso;
3) ma soprattutto mi preme dirti che la convenienza di un mutuo non si costruisce solo al momento della sua accensione, ma soprattutto attraverso la sua gestione nel corso della sua esistenza. A proposito io uso dire che il mutuo è un investimento al rovescio. L'investimento viene continuamente monitorato per cercare di tirare fuori il massimo guadagno, il mutuo deve essere continuamente monitorato per cercare di tirare fuori il massimo risparmio.
Spero di essere stato chiaro. Nel caso contrario sono pronto ad ulteriori approfondimenti.