Buonasera a tutti.
Forse ho frainteso oppure mi è sfuggito qualcosa... ma è davvero singolare leggere di un proprietario disposto a cedere la quota di proprietà dell'immobile senza richiedere alcun corrispettivo in cambio.
Perfettamente d'accordo sulla opportunità di addivenire ad una soluzione bonaria (sia per ragioni di carattere economico che non), ma gli aspetti rilevanti (da un punto di vista giuridico) sono numerosi:
1) valore economico della quota di comproprietà (con ogni considerazione in merito al valore complessivo del bene ed all'ammontare del mutuo residuo);
2) onere affrontato dalla convivente nel sostenere le spese del mutuo in via esclusiva;
3) beneficio ottenuto dalla convivente che, anche a seguito della interruzione della relazione, ha potuto abitare l'immobile senza corrispondere alcunché.
Non ho compreso se il bimbo è figlio di entrambi (in caso affermativo si aprono ulteriori scenari circa le modalità di partecipazione dei genitori al suo mantenimento, che ben possono essere risolti con la cessione della proprietà dell'immobile).
Tutto sta nel capire quale risultato vuole ottenere il compagno di nikkidoo; se è davvero disposto a trasferire la propria quota senza pretendere alcuna somma a titolo di prezzo, anche lo strumento donativo può essere preso in considerazione: in primo luogo perché di donazione si tratterebbe effettivamente; in secondo luogo perché la comproprietaria acquisirebbe il cespite in virtù di un titolo potenzialmente "caduco".... ma a costo zero.
In caso contrario, se il compagno di nikkidoo vuole avanzare pretese diverse, sarà compito delle parti cercare una soluzione bonaria con l'opportuna assistenza dei professionisti di fiducia.