A Wollonzo e ai tanti apprendisti negati dalla Legge Fornero.
Non voglio prendere le difese di alcuno, ma certamente non si può condannare il capo, che ha offerto la possibilità a un giovane di imparare un lavoro, aprire p.i. e fargli un contratto da procacciatore.
Giustamente ha preteso di intervenire nelle trattative con i clienti, non avendo il patentino non poteva concludere direttamente trattative. Capisco meno il fatto di non aver dato la possibilità di frequentare il corso per il patentino.
Non condivido assolutamente il dover accusare il capo di sfruttamento o di mascherare un attività da dipendente.
Presumo che quando ha iniziato a lavorare con lui gli avrà spiegato il tipo di rapporto che si andava ad instaurare e ha accettato in piena libertà, firmando un contratto e aprendo la p.i.
Nel frattempo ha fatto esperienza e maturato conoscenze in questa professione, presumo anche grazie all'ausilio del capo, quindi accusarlo di sfruttamento o addirittura magari, con la pulce della Fornero , parlare di rapporto di dipendenza.....
In tutto questa faccenda emerge un grosso problema per tutti:
A) non esiste una legge che da la possibilità a un giovane di avvicinarsi alla nostra professione con un rapporto lavorativo regolare.
Costa tanto approvare una legge che dia la possibilità di inserire giovani da avviare alla carriera di agente immobiliare, siano essi stage formativi, apprendistato, contratti a progetto.
Manca lavoro è invece di semplificare la vita a imprese e giovani si rende tutto sempre difficile.
B) il capo, franchising o non franchising, ha formato una persona trasferendogli le conoscenze per svolgere l'attività, ma intervenendo negli atti conclusivi preclusi a chi non ha il patentino.
E' giusto vedersi criticato per questo e normale correre il rischio di vedersi trasformato un contratto da procacciatore in un rapporto dipendente?
C) con le norme della legge Fornero Wollonzo nemmeno poteva iniziare una collaborazione, poichè senza patentino, nessun rapporto dipendente poteva instaurarsi.
Pertanto è urgentissimo che il legislatore affronti il problema di legiferare sulla possibilità di far entrare giovani nelle nostre agenzie con rapporti lavorativi regolati.
Chi ancora una volta può farsi portavoce di questa necessità sono le associazioni di categoria!
Un in bocca al lupo a Wollonzo!