Lettera aperta alle agenzie immobiliari
Siracusa, 15.10.2013
“Il nostro settore e' bloccato. Ma non lo è perche le vendite immobiliari sono crollate, rispetto al 2006, né perchè la tassazione immobiliare deprime le trattative. La mediazione immobiliare è bloccata nel limbo tra un’identità di attività professionale e un’altra di attività imprenditoriale
E tale stasi si concretizza atrocemente nel segmento lavoro.
Infatti, nella mediazione immobiliare o si è agenti immobiliari o si è lavoratori subordinati. Ma questa dicotomia cancella completamente una figura che ancora stenta ad avere I suoi riconoscimenti pur essendo presente, nascosta ma imperitura: il segnalatore o venditore (se preferiamo).
E questo è il punto!
Il nostro settore ha bisogno di una figura che sia subordinata (in tutte le sue prerogative) ma, contestualmente, che possa essere completamente remunerata a completamente a provvigioni.
In tal modo, si risolve sia il problema dei livelli professionalità (un subordinato opera in nome per conto dell’agente che resta il responsabile) sia dei livelli occupazionali (un contratto stabile a tempo indeterminato ma con una remunerazione flessibile sostenibile per l’azienda) sia degli incentivi al lavoro (un giovane che non deve aprire la partita IVA, può scegliere di scommettere su di se non avendo costi di start up).
Tutto perfettamente adatto ad un azienda commerciale, un’azienda che deve garantire il permanere dell’equilibrio di costi e ricavi. Un sistema flessibile e stabile contestualmente
Suggerisco dei Calcoli:
Se ipotizziamo che le agenzie immobiliari pienamente operative siano 40.000 (stima per difetto da immofranchising) e ipotizziamo che, per effetto di questa nuova figura, ogni agenzia assuma una nuova risorsa avremo: 40.000 nuovi assunti a tempo indeterminato (scontiamo già il turn over). Inoltre, nel nostro settore la curva dei ricavi provvigionali di una nuova risorsa possono essere stimati, in fatti avremo:
5.000 euro al primo anno, 10.000 euro al secondo anno, 20.000 euro al terzo anno, 30.000 euro medio dal quarto anno.
Il settore genererà redditi per
Primo anno – 200.000.000 eu
Secondo anno – 400.000.000 eu
Terzo anno – 800.000.000
Quarto anno in poi 1.200.000.000 eu
Il gettito fiscale medio (ipotizziamo il 20% forfettario) sarebbe di 4Mln al primo anno per poi salire a 8Mln, 16Mln e 24Mln. Anche il sistema contributivo dovrebbe avere caratteri di flessibilità.
Ovviamente il settore ne beneficerebbe perché nuove risorse nel settore permetterebbero di diffondere la cultura della casa di questa nuova epoca, ben lontana dal 2006.
Non sarebbe il caso di riflettere su queste possibilità?
Pino Sesto, un titolare di un’agenzia immobiliare”
Siracusa, 15.10.2013
“Il nostro settore e' bloccato. Ma non lo è perche le vendite immobiliari sono crollate, rispetto al 2006, né perchè la tassazione immobiliare deprime le trattative. La mediazione immobiliare è bloccata nel limbo tra un’identità di attività professionale e un’altra di attività imprenditoriale
E tale stasi si concretizza atrocemente nel segmento lavoro.
Infatti, nella mediazione immobiliare o si è agenti immobiliari o si è lavoratori subordinati. Ma questa dicotomia cancella completamente una figura che ancora stenta ad avere I suoi riconoscimenti pur essendo presente, nascosta ma imperitura: il segnalatore o venditore (se preferiamo).
E questo è il punto!
Il nostro settore ha bisogno di una figura che sia subordinata (in tutte le sue prerogative) ma, contestualmente, che possa essere completamente remunerata a completamente a provvigioni.
In tal modo, si risolve sia il problema dei livelli professionalità (un subordinato opera in nome per conto dell’agente che resta il responsabile) sia dei livelli occupazionali (un contratto stabile a tempo indeterminato ma con una remunerazione flessibile sostenibile per l’azienda) sia degli incentivi al lavoro (un giovane che non deve aprire la partita IVA, può scegliere di scommettere su di se non avendo costi di start up).
Tutto perfettamente adatto ad un azienda commerciale, un’azienda che deve garantire il permanere dell’equilibrio di costi e ricavi. Un sistema flessibile e stabile contestualmente
Suggerisco dei Calcoli:
Se ipotizziamo che le agenzie immobiliari pienamente operative siano 40.000 (stima per difetto da immofranchising) e ipotizziamo che, per effetto di questa nuova figura, ogni agenzia assuma una nuova risorsa avremo: 40.000 nuovi assunti a tempo indeterminato (scontiamo già il turn over). Inoltre, nel nostro settore la curva dei ricavi provvigionali di una nuova risorsa possono essere stimati, in fatti avremo:
5.000 euro al primo anno, 10.000 euro al secondo anno, 20.000 euro al terzo anno, 30.000 euro medio dal quarto anno.
Il settore genererà redditi per
Primo anno – 200.000.000 eu
Secondo anno – 400.000.000 eu
Terzo anno – 800.000.000
Quarto anno in poi 1.200.000.000 eu
Il gettito fiscale medio (ipotizziamo il 20% forfettario) sarebbe di 4Mln al primo anno per poi salire a 8Mln, 16Mln e 24Mln. Anche il sistema contributivo dovrebbe avere caratteri di flessibilità.
Ovviamente il settore ne beneficerebbe perché nuove risorse nel settore permetterebbero di diffondere la cultura della casa di questa nuova epoca, ben lontana dal 2006.
Non sarebbe il caso di riflettere su queste possibilità?
Pino Sesto, un titolare di un’agenzia immobiliare”