salvomc78

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Lettera aperta alle agenzie immobiliari

Siracusa, 15.10.2013

“Il nostro settore e' bloccato. Ma non lo è perche le vendite immobiliari sono crollate, rispetto al 2006, né perchè la tassazione immobiliare deprime le trattative. La mediazione immobiliare è bloccata nel limbo tra un’identità di attività professionale e un’altra di attività imprenditoriale

E tale stasi si concretizza atrocemente nel segmento lavoro.

Infatti, nella mediazione immobiliare o si è agenti immobiliari o si è lavoratori subordinati. Ma questa dicotomia cancella completamente una figura che ancora stenta ad avere I suoi riconoscimenti pur essendo presente, nascosta ma imperitura: il segnalatore o venditore (se preferiamo).

E questo è il punto!

Il nostro settore ha bisogno di una figura che sia subordinata (in tutte le sue prerogative) ma, contestualmente, che possa essere completamente remunerata a completamente a provvigioni.

In tal modo, si risolve sia il problema dei livelli professionalità (un subordinato opera in nome per conto dell’agente che resta il responsabile) sia dei livelli occupazionali (un contratto stabile a tempo indeterminato ma con una remunerazione flessibile sostenibile per l’azienda) sia degli incentivi al lavoro (un giovane che non deve aprire la partita IVA, può scegliere di scommettere su di se non avendo costi di start up).

Tutto perfettamente adatto ad un azienda commerciale, un’azienda che deve garantire il permanere dell’equilibrio di costi e ricavi. Un sistema flessibile e stabile contestualmente

Suggerisco dei Calcoli:

Se ipotizziamo che le agenzie immobiliari pienamente operative siano 40.000 (stima per difetto da immofranchising) e ipotizziamo che, per effetto di questa nuova figura, ogni agenzia assuma una nuova risorsa avremo: 40.000 nuovi assunti a tempo indeterminato (scontiamo già il turn over). Inoltre, nel nostro settore la curva dei ricavi provvigionali di una nuova risorsa possono essere stimati, in fatti avremo:

5.000 euro al primo anno, 10.000 euro al secondo anno, 20.000 euro al terzo anno, 30.000 euro medio dal quarto anno.

Il settore genererà redditi per

Primo anno – 200.000.000 eu

Secondo anno – 400.000.000 eu

Terzo anno – 800.000.000

Quarto anno in poi 1.200.000.000 eu

Il gettito fiscale medio (ipotizziamo il 20% forfettario) sarebbe di 4Mln al primo anno per poi salire a 8Mln, 16Mln e 24Mln. Anche il sistema contributivo dovrebbe avere caratteri di flessibilità.

Ovviamente il settore ne beneficerebbe perché nuove risorse nel settore permetterebbero di diffondere la cultura della casa di questa nuova epoca, ben lontana dal 2006.

Non sarebbe il caso di riflettere su queste possibilità?

Pino Sesto, un titolare di un’agenzia immobiliare”
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
Alla ricerca continua di un collaboratore per provare ad ampliare il giro d'affari ho sempre proposto buone provvigioni, allettanti provvigioni, senza chiedere indietro nulla se non un buon lavoro. Nessuno ha mai accettato se oltre le provvigioni non aggiungevo almeno 800 euro al mese di fisso.
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
Il metodo remax è buono per chi vuole mettersi in gioco, proprio come proponevi tu. Le provvigioni possono essere anche del 70% se partecipi alle spese della struttura. Ci stavo facendo un pensierino prima che mi proponessero di gestire del tutto una agenzia.
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
L'importante è che con la scusa di scommettere su se stessi non si passi a sfruttare i giovani facendolo passare come crescita e formazione.

Non va bene il fisso + provvigione (non si dice di quanto sto fisso, macchina gasolio, naturalmente mette tutto lui immagino...)
E gli dai il 30%... nella speranza futura che dopo mesi di inserimento sarai adeguatamente inserito e formato... come si chiama?

Perchè se è vero che un AI giovane non ha esperienza e ci vogliono mesi su cui lui deve investire e scommettere... allora è anche vero che ci apre un agenzia in proprio da qualche mese dopo aver conseguito il patentino non ha esperienza e va evitato, a maggior ragione perchè gli manca un "mentore" che per mesi e mesi lo guidi e si occupi della sua formazione = è come ammettere che c'è un buco formativo.

E non è che un giovane e un diversamente giovane fanno l'esame contemporaneamente e non hanno esperienza.... il diversamente giovane risulta + formato.

Quindi finché non si arriva alla pensione... non è solo il giovane che deve scommettere su se stesso... soprattutto perchè comincia in un periodo di crisi e non ha potuto farsi forza suoi periodi da maggior grassa come invece poteva fare il diversamente giovane...

E' un affronto per il giovane il fisso?... Lui non mangia... è fortunato che vive d'aria? Anche lui deve poter avere una sua vita e farsi o sperare in una famiglia che il diversamente giovane si è già fatto... Il giovane è esentato dal mutuo?

E non sentirsi preso in giro con la storiella dell'investire su se stessi... o puoi dare veramente una valore aggiunto perché mi fai imparare e mi segui... se invece lo scopo è quello di far fare il galoppino...mentre tu in poltrona... beh che nessuno si senta offeso se arriva un bel NO, grazie da tanti giovani.
 

topcasa

Membro Storico
L'importante è che con la scusa di scommettere su se stessi non si passi a sfruttare i giovani facendolo passare come crescita e formazione.

Non va bene il fisso + provvigione (non si dice di quanto sto fisso, macchina gasolio, naturalmente mette tutto lui immagino...)
E gli dai il 30%... nella speranza futura che dopo mesi di inserimento sarai adeguatamente inserito e formato... come si chiama?

Perchè se è vero che un AI giovane non ha esperienza e ci vogliono mesi su cui lui deve investire e scommettere... allora è anche vero che ci apre un agenzia in proprio da qualche mese dopo aver conseguito il patentino non ha esperienza e va evitato, a maggior ragione perchè gli manca un "mentore" che per mesi e mesi lo guidi e si occupi della sua formazione = è come ammettere che c'è un buco formativo.

E non è che un giovane e un diversamente giovane fanno l'esame contemporaneamente e non hanno esperienza.... il diversamente giovane risulta + formato.

Quindi finché non si arriva alla pensione... non è solo il giovane che deve scommettere su se stesso... soprattutto perchè comincia in un periodo di crisi e non ha potuto farsi forza suoi periodi da maggior grassa come invece poteva fare il diversamente giovane...

E' un affronto per il giovane il fisso?... Lui non mangia... è fortunato che vive d'aria? Anche lui deve poter avere una sua vita e farsi o sperare in una famiglia che il diversamente giovane si è già fatto... Il giovane è esentato dal mutuo?

E non sentirsi preso in giro con la storiella dell'investire su se stessi... o puoi dare veramente una valore aggiunto perché mi fai imparare e mi segui... se invece lo scopo è quello di far fare il galoppino...mentre tu in poltrona... beh che nessuno si senta offeso se arriva un bel NO, grazie da tanti giovani.
Ognuno dice la sua e quelli fuori, dicono anche la loro senza neanche magari sapere di cosa si parla, ma alla fine le parti interessata se riescono a mettere su una forma di collaborazione, devono capire bene loro le convenienze o meno. Per me pagare un 30% senza partecipare alle spese è troppo. Poi ognuno, fuori dal mio piatto fare come crede.
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
L'importante è il piatto, perché se è un regime minimo non può sostenere spese per beni strumentali superiori ai 15.000 euro (cioè necessari alla professione, come affitti di locali, acquisto di attrezzi da lavoro, computer ecc.) e non può avere dipendenti o collaboratori (a progetto o occasionali), cioè non è "sostituto d'imposta" significa che il giovane AI che investe su se stesso (alias galoppino) ha la partita IVA lavora per il 30% con tutte le spese a suo carico... e non solo magari deve contribuire anche alle altre spese...
Se è così... non mi è chiaro per chi sia l'investimento...
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
La mia proposta prevede uno storno del 30% sugli affari procacciati dal collaboratore, chiusi da lui stesso o meno, e il 10% sui miei affari se li chiude lui. Gli passo il telefono aziendale. Non deve partecipare ad alcuna spesa, dopotutto credo che il 70% dei suoi affari che tengo io coprirebbero bene ogni forma di spesa dell'agenzia riguardo agli affari in questione. Poi qualche rimborso spese capita, soprattutto se vedo la buona volontà.
Io iniziai peggio, non mi sono fatto sfruttare, ho stretto i denti.
 

topcasa

Membro Storico
L'importante è il piatto, perché se è un regime minimo non può sostenere spese per beni strumentali superiori ai 15.000 euro (cioè necessari alla professione, come affitti di locali, acquisto di attrezzi da lavoro, computer ecc.) e non può avere dipendenti o collaboratori (a progetto o occasionali), cioè non è "sostituto d'imposta" significa che il giovane AI che investe su se stesso (alias galoppino) ha la partita IVA lavora per il 30% con tutte le spese a suo carico... e non solo magari deve contribuire anche alle altre spese...
Se è così... non mi è chiaro per chi sia l'investimento...
Se si vuole imparare occorre anche soffrire, oppure farsi le ossa a proprie spese.[DOUBLEPOST=1381933700,1381933669][/DOUBLEPOST]
La mia proposta prevede uno storno del 30% sugli affari procacciati dal collaboratore, chiusi da lui stesso o meno, e il 10% sui miei affari se li chiude lui. Gli passo il telefono aziendale. Non deve partecipare ad alcuna spesa, dopotutto credo che il 70% dei suoi affari che tengo io coprirebbero bene ogni forma di spesa dell'agenzia riguardo agli affari in questione. Poi qualche rimborso spese capita, soprattutto se vedo la buona volontà.
Io iniziai peggio, non mi sono fatto sfruttare, ho stretto i denti.
Io ti farei santo
 

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