La risposta mi è stata data da due avvocati che però non operano direttamente nel settore immobiliare (penalisti).
Il loro ragionamento (solo un ragionamento a titolo gratuito, magari più "esperto”) è che nel caso di un abbattimento delle barriere non viene costruito un ascensore privato (come tipo in una villa mono-proprietà) ma un servizio/miglioramento ipoteticamente per tutto lo stabile (ancora più vale a questo punto la questione che sia comunque necessaria una delibera da parte dell’assemblea con una certa quota di consenso sancito per legge) a cui, per ora, solo noi abbiamo deciso di accedere/contribuire. Il servizio non è privato nel senso stretto del termine, bensì ad uso nostro solo fintanto che qualcuno vorrà allacciarsi, suo diritto proprio in quanto l’opera di abbattimento delle barriere architettoniche risulta a servizio di tutti i condomini nel momento in cui vogliano prendervi parte.
Se anche lo spazio “orizzontale” occupato diventa invece privato, a questo punto non si tratta più di un’opera “condominiale” ma privata a tutti gli effetti.
Il loro ragionamento (solo un ragionamento a titolo gratuito, magari più "esperto”) è che nel caso di un abbattimento delle barriere non viene costruito un ascensore privato (come tipo in una villa mono-proprietà) ma un servizio/miglioramento ipoteticamente per tutto lo stabile (ancora più vale a questo punto la questione che sia comunque necessaria una delibera da parte dell’assemblea con una certa quota di consenso sancito per legge) a cui, per ora, solo noi abbiamo deciso di accedere/contribuire. Il servizio non è privato nel senso stretto del termine, bensì ad uso nostro solo fintanto che qualcuno vorrà allacciarsi, suo diritto proprio in quanto l’opera di abbattimento delle barriere architettoniche risulta a servizio di tutti i condomini nel momento in cui vogliano prendervi parte.
Se anche lo spazio “orizzontale” occupato diventa invece privato, a questo punto non si tratta più di un’opera “condominiale” ma privata a tutti gli effetti.