Paenutella

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Salve,

Ho partecipato ad una vendita senza incanto presentando regolare domanda. Alla vendita ha partecipato anche l'aggiudicatario finale che però ha presentato domanda con un vizio di forma che il notaio non ha invalidato.
In pratica la domanda conteneva il prezzo offerto incongruente tra quello in cifre e lettere ,inferiore (quello in lettere) alla base d'asta anche se l'assegno di cauzione aveva cifra esatta.
Premetto che le regole del suddetto tribunale prevedono l'esclusione e l'inefficacia della domanda se presentanta con prezzo offerto inferiore alla base d'asta e la prevalenza dell'offerta a lettere in caso di difformitá.
Il notaio, uscito dall'aula e sentito verbalmente il giudice, ha ritenuto valida la domanda e asserito che il giudice emettera un provvedimento scritto a riguardo.

Ora a questo punto sto aspettando che il giudice mi fornisca il provvedimento autorizzativo alla domanda con vizio di forma e la copia della domanda dell'aggiudicatario.

È possibile secondo voi fare opposizione e chiedere l'annullamento dell'aggiudicazione e/o l'annullamento della efficacia della domanda con vizio?
Nel caso faccia opposizione, il giudice deve annullare la vendita o aggiudicarla a chi ha fatto la penultima offerta?

Scusate la lunghezza della domanda ma è la prima volta che mi capita una tale situazione.

Grazie!,
 

Paenutella

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Sicuramente,anzi molto probabilmente sarà lo stesso GE a giudicare in primo grado.ma se l'irregolarità è palese possibile che nn mi possa opporre?
Le regole di partecipazione che le scrivono a fare se poi il giudice ammette eccezioni a suo piacere?
Il vizio di forma è sostanziale,l'offerta aveva prezzo scritto a lettere inferiore alla base d'asta.

Il mio dubbio è se ne valga la pena, se ho diritto a tre gradi di giudizio e se alla fine potró ottenere l'aggiudicazione o semplicemente l'annullamento della vendita.
 

Paenutella

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capisco e sono con te nella scarsa probabilita' di successo. Mi sembra comunque una ingiustizia, bella e buona.

Valutero' bene con il mio legale cosa e come mi conviene muovermi. Il dubbio che ho e' che la decisione di non invalidare l'offerta (confermata verbalmente dal notaio delegato dopo consultazione verbale, a detta sua, col giudice E' uscito dall'aula ma non sappiamo con chi ha parlato) non sia stata presa dal giudice. Non ho ancora ne il verbale ne il provvedimento del giudice ne la copia della domanda dell'aggiudicatario, ne tantomeno il notaio ci ha fatto vedere l'originale della domanda con l'errore nel prezzo offerto.

ti ringrazio intanto per i suggerimenti.
 

marco tartari

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las
Salve,

Ho partecipato ad una vendita senza incanto presentando regolare domanda. Alla vendita ha partecipato anche l'aggiudicatario finale che però ha presentato domanda con un vizio di forma che il notaio non ha invalidato.
In pratica la domanda conteneva il prezzo offerto incongruente tra quello in cifre e lettere ,inferiore (quello in lettere) alla base d'asta anche se l'assegno di cauzione aveva cifra esatta.
Premetto che le regole del suddetto tribunale prevedono l'esclusione e l'inefficacia della domanda se presentanta con prezzo offerto inferiore alla base d'asta e la prevalenza dell'offerta a lettere in caso di difformitá.
Il notaio, uscito dall'aula e sentito verbalmente il giudice, ha ritenuto valida la domanda e asserito che il giudice emettera un provvedimento scritto a riguardo.

Ora a questo punto sto aspettando che il giudice mi fornisca il provvedimento autorizzativo alla domanda con vizio di forma e la copia della domanda dell'aggiudicatario.

È possibile secondo voi fare opposizione e chiedere l'annullamento dell'aggiudicazione e/o l'annullamento della efficacia della domanda con vizio?
Nel caso faccia opposizione, il giudice deve annullare la vendita o aggiudicarla a chi ha fatto la penultima offerta?

Scusate la lunghezza della domanda ma è la prima volta che mi capita una tale situazione.

Grazie!,



lascia perdere ![DOUBLEPOST=1400843672,1400843620][/DOUBLEPOST]
capisco e sono con te nella scarsa probabilita' di successo. Mi sembra comunque una ingiustizia, bella e buona.

Valutero' bene con il mio legale cosa e come mi conviene muovermi. Il dubbio che ho e' che la decisione di non invalidare l'offerta (confermata verbalmente dal notaio delegato dopo consultazione verbale, a detta sua, col giudice E' uscito dall'aula ma non sappiamo con chi ha parlato) non sia stata presa dal giudice. Non ho ancora ne il verbale ne il provvedimento del giudice ne la copia della domanda dell'aggiudicatario, ne tantomeno il notaio ci ha fatto vedere l'originale della domanda con l'errore nel prezzo offerto.

ti ringrazio intanto per i suggerimenti.
potevi rilanciare !
 

Paenutella

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Privato Cittadino
rilanci fatti fino a quanto mi ero prefisso di spendere. Si e' arrivati a quasi il doppio della base d'asta.

Son curioso di vedere il provvedimento del giudice ed il verbale, quello mi spetta. La domanda con l'errore non mi e' concesso vederla a quanto pare
Capisco le vostre raccomandazioni, ma mi scoccia comunque non vedere rispettate le regole.
 

Avv Luigi Polidoro

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Tenga conto che una cosa è chiedersi se prevalga la cifra indicata in lettere o quella scritta in numeri, un'altra è parlare di "prezzo offerto inferiore alla base d'asta": il prezzo offerto è quello portato dall'assegno, anche perché esso è concorde con l'indicazione in cifre riportata sull'offerta.
Io non credo che l'opposizione sarebbe fondata, comunque per rispondere con maggiore cognizione di causa si dovrebbero leggere la istruzioni del Tribunale.
 

Paenutella

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Privato Cittadino
La discordanza e/o errore nella domanda(che pero' non ci e' concesso di vedere) era nel prezzo offerta scritta in cifre e lettere. L'importo in lettere era sbagliato e discordante con quello in cifre.

La regolamentazione del tribunale dice chiaramente che, a pena di esclusione, l'offerta DEVE contenere"l’indicazione del prezzo offerto, in cifre e in lettere precisando che in caso di difformità prevale l’importo scritto in lettere, che non potrà essere inferiore al prezzo minimo indicato in ordinanza, a pena di inefficacia dell’offerta".
Ora, l'offerta conteneva scritto come offerta e base d'asta qualcosa come 64.200 euro (settantaquattroeuro/20). Ovvio che e' quello che il notaio ha letto e non posso vedere.

La somma offerta con assegno era corretta (6.420), ma NON indica la cifra offerta bensi' la sola cauzione del 10% della base d'asta. L'assegno non ha mai l'intera cifra offerta ma solo al max il 10%, concondera' con me.
A riscontro, il sito del notariato.it asserisce che non si puo' desumere il prezzo offerto dagli assegni depositati come cauzione. La domanda infatti e' inefficace se presentata senza la specifica della cifra offerta ma solo con gli assegni.

Son sempre stati fiscali, stavolta pare di NO!
 

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