Non ho detto (e non avevo intenzione di dire) quello che ipotizzi.... ma .... non sei molto distante dal vero....
A quanto mi risulta, risponderei:
1) Se il contratto è stato registrato c/o l'ufficio in modo tradizionale, possono esere effettuati i versamenti successivi ANCHE in modo telematico, ma si può riutilizzare successivamente un F23 cartaceo.
2) Se il contratto è stato registrato con modalità telematica, mi è stato detto che occorre continuare ad eseguire gli adempimenti fiscali successivi con il medesimo mezzo (si spiegherebbe col fatto che l'ufficio reale di destinazione non sarebbe quello locale indicato ma la banca dati centrale, e sussiste l'obbligo di eseguire i versamenti successivi presso il medesimo ufficio iniziale)
3) Non avrei per ora timori sulla possibilità tecnica di "agganciare" i vari versamenti: ma come ti dicevo sopra, rogne per incompetenza degli addetti periferici possono sempre nascere.
Visto che stiamo sul piano delle disavventure in ambito AdE, ti racconto il caso della settimana (deve essere la mia luna sbagliata) anche se in parte OT.
- Mi trovo, causa crisi, nella situazione di dover/voler accordare ad un inquilino una riduzione del canone di locali commerciali: ho in mano la Risoluzione n. 60 del 28/06/2010 che spiega perfettamente le modalità e gli aspetti collaterali, tra i quali quelli che ovviamente mi interessano, tipo dare data certa alla diminuzione di reddito e relative conseguenze su IRPEF e Registro: manca però l'indicazione del codice tributo da utilizzate per il pagamento dei 67€ richiesti.
- Ho la fortuna di riuscire a parlare col Call Center: questo mi dice che conosce benissimo la Risoluzione, ma si permette di avere un parere opposto (alla faccia della normativa sui compiti del call center), nel senso che ritiene non applicabile la procedura suggerita; indica invece come necessara la risoluzione del vecchio contratto e la stipula del nuovo. Come se non bastasse aggiunge anche che alcune Direzioni Regionali accettano la modifica dell'importo contrattuale, altre la rifiutano.
- Tralascio gli improperi che ho telefonicamente inoltrato alla centralinista, e mi reco in agenzia.
- Questa con un sorriso mi dice due volte che non c'è obbligo di registrare, che non c'è necessità, e via ripetendo. Ho insistito, e poi chiesto: scusi ma senza registrazione avrei potuto dichiarare il minor reddito?
Risposta con sorriso beffardo: "E no signore, ci mancherebbe..."
Una bassezza simile, evidentemente frutto di una direttiva dall'alto per ostacolare ogni azione influente sulle future entrate dello stato, ti confesso che non osavo immaginarla.
Dopo questa, tutti gli impedimenti per non risolvere un banale errore formale, via CIVIS o comunicazione PEC, hanno per me una sola giustificazione.
Spero tutto vada a buon fine: a costo di piantare le tende sulla scrivania del direttore dell'ufficio.
A quanto mi risulta, risponderei:
1) Se il contratto è stato registrato c/o l'ufficio in modo tradizionale, possono esere effettuati i versamenti successivi ANCHE in modo telematico, ma si può riutilizzare successivamente un F23 cartaceo.
2) Se il contratto è stato registrato con modalità telematica, mi è stato detto che occorre continuare ad eseguire gli adempimenti fiscali successivi con il medesimo mezzo (si spiegherebbe col fatto che l'ufficio reale di destinazione non sarebbe quello locale indicato ma la banca dati centrale, e sussiste l'obbligo di eseguire i versamenti successivi presso il medesimo ufficio iniziale)
3) Non avrei per ora timori sulla possibilità tecnica di "agganciare" i vari versamenti: ma come ti dicevo sopra, rogne per incompetenza degli addetti periferici possono sempre nascere.
Visto che stiamo sul piano delle disavventure in ambito AdE, ti racconto il caso della settimana (deve essere la mia luna sbagliata) anche se in parte OT.
- Mi trovo, causa crisi, nella situazione di dover/voler accordare ad un inquilino una riduzione del canone di locali commerciali: ho in mano la Risoluzione n. 60 del 28/06/2010 che spiega perfettamente le modalità e gli aspetti collaterali, tra i quali quelli che ovviamente mi interessano, tipo dare data certa alla diminuzione di reddito e relative conseguenze su IRPEF e Registro: manca però l'indicazione del codice tributo da utilizzate per il pagamento dei 67€ richiesti.
- Ho la fortuna di riuscire a parlare col Call Center: questo mi dice che conosce benissimo la Risoluzione, ma si permette di avere un parere opposto (alla faccia della normativa sui compiti del call center), nel senso che ritiene non applicabile la procedura suggerita; indica invece come necessara la risoluzione del vecchio contratto e la stipula del nuovo. Come se non bastasse aggiunge anche che alcune Direzioni Regionali accettano la modifica dell'importo contrattuale, altre la rifiutano.
- Tralascio gli improperi che ho telefonicamente inoltrato alla centralinista, e mi reco in agenzia.
- Questa con un sorriso mi dice due volte che non c'è obbligo di registrare, che non c'è necessità, e via ripetendo. Ho insistito, e poi chiesto: scusi ma senza registrazione avrei potuto dichiarare il minor reddito?
Risposta con sorriso beffardo: "E no signore, ci mancherebbe..."
Una bassezza simile, evidentemente frutto di una direttiva dall'alto per ostacolare ogni azione influente sulle future entrate dello stato, ti confesso che non osavo immaginarla.
Dopo questa, tutti gli impedimenti per non risolvere un banale errore formale, via CIVIS o comunicazione PEC, hanno per me una sola giustificazione.
Spero tutto vada a buon fine: a costo di piantare le tende sulla scrivania del direttore dell'ufficio.