Luciano e Maurizio, grazie per i consigli che mi state fornendo, concordo perfettamente sul fatto che dare "le chiavi di casa" a qualcuno che, per il ruolo che dovrebbe ricoprire, è sempre un estraneo alla società, per questo motivo, farò tesoro delle vostre dritte
Volevo però soffermarmi sull'art. 3 dell'enunciata legge 39 del 1989, citata da Luciano che, al comma 5 recita:
"TUTTI COLORO CHE ESERCITANO, A QUALSIASI TITOLO, LE ATTIVITÀ DISCIPLINATE DALLA PRESENTE LEGGE
PER CONTO DI IMPRESE ORGANIZZATE, ANCHE IN FORMA SOCIETARIA, PER L'ESERCIZIO DELL'ATTIVITÀ DI MEDIAZIONE DEBBONO ESSERE ISCRITTI NEL RUOLO".
A questo punto potrei propsettare la seguente ipotesi, e qui vi chiedo lumi
: posso costituire una S.a.s. con la mia amica, naturalmente con la prospettiva di sostenenre a breve gli esami per il conseguimento del patentino, escludendo dalla società il soggetto che attualmente ne ha il possesso?
come inquadrare giuridicamente la collaborazione esterna del soggetto nei confronti della società?
Ragazzi vi prego di darmi una risposta, il consulente ci ha detto che chi ha il patentino deve fare necessariamente parte della società ed amministrarla "Accomandatario". E' tutto vero o abbiamo qualche altra possibilità. Aspetto con trepidazione le vostre risposte grazie