Etica Nuovo Mondo

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In breve il caso:
In seguito all'acquisto immobiliare, l’acquirente ha domandato al professionista che ha redatto la certificazione obbligatoria (APE), copia dei documenti e calcoli di stima. In particolare il compratore non ha ricevuto dal cedente il libretto d’impianto e relative conformità di quello del gas, elettrico e scarico fognario e questi davvero non ne consegna e fa sapere che l’edificio, del 1986 sia venduto come nelle condizioni in cui l’ha ricevuto e dunque conforme alle norme all’epoca vigenti. L’effetto suscitato nel compratore dall’affermazione ha generato perplessità sulla classe assegnata come “D” per l’assenza di opere di pregio. Potrà aiutare conoscere che la zona climatica sia “E” e che la costruzione sia realizzata in cemento armato e tamponata con tufo; piano terra con camera vuota sottostante un “gretonato” minore a un centimetro di spessore e con cantina disperdente nel retro; pure che le finestre di legno e vetro doppio, appaiano montate senza controtelaio. La domanda di conoscere i particolari dal professionista non ottiene risposta e il parere dell'ordine a cui il professionista appartiene sembra orientarsi verso concetti legati alla esclusiva committenza, alla proprietà intellettuale. Presupposti volti a indicare l'impossibilità a ottenerli. L'unica cosa da farsi a questo punto è svolgere nuova perizia e dunque subire un altro esborso.
Con effetto successivo che l’apertura di una lite in caso di discordanza non potrà che concludersi nel nulla, per il principio richiamato della personale e libera interpretazione delle voci che regolano la stima.
Una nuova “Ape”, oltretutto condurrebbe a riscrivere la precedente forse cancellandone taluni elementi e forse a confondere refusi...
 

francesca63

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Non capisco a cosa possa servire una nuova Ape, mentre la presenza di eventuali abusi edilizi o l’assenza delle caratteristiche promesse andava verificata prima del rogito.
Chi ha fatto l’Ape non ha nessun dovere di interfacciarmi con il nuovo proprietario, ne di dare documenti altrui.
Spiega meglio.
 

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Membro Ordinario
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Non capisco a cosa possa servire una nuova Ape, mentre la presenza di eventuali abusi edilizi o l’assenza delle caratteristiche promesse andava verificata prima del rogito.
Chi ha fatto l’Ape non ha nessun dovere di interfacciarmi con il nuovo proprietario, ne di dare documenti altrui.
Spiega meglio.
Grazie Francesca63, direi che la tua importante risposta sia riassuntiva di quanto è nella opinione professionale dell’ordine a cui il professionista appartiene, tranne per quanto segnali di non comprendere circa il rifacimento dell'Ape.

Qui il loro pare sembra essere - che se la nuova Ape, redatta da altro professionista, descrivesse una classe diversa per l’appartamento del caso, potrebbe essere impugnabile in giudizio per affermare che il professionista precedente ha svolto male il lavoro o commesso errore.

Vero però che a questo punto ne occorrerebbe una terza, d’ufficio per determinare chi , tra i due professionisti sbaglia davvero, perché mica è detto che è vero che errare sia il primo. Per quanto ne sa il giudice potrebbe essere il secondo.

Che bel guazzabuglio inventato!

Eppure sarebbe semplice uscirne:

sarebbe sufficiente che il professionista che redige il certificato consegnasse copia dei documenti di calcolo. In breve un foglio in Excel.

Un poco come fa il ristoratore, c’è l’albo anche per loro, consegnando il conto della cena: ostriche e champagne per due e voilà, non potremo dire che si sbaglia e che eravamo da soli e pagare la metà.

Quanto oppone al rilascio documentale, è che il professionista redige l'attestato con libertà e che si tratta d'opera di ingegno coperta da diritti.

Anche per il cuoco non è poi diverso se ha usato ingredienti di fantasia.

Giochi a parte, nulla di male, mi scuso, non fosse sufficiente questo a scoraggiare l’ingenuo Consumatore, la nuova Ape sembra capace di riscrivere la precedente e dunque è possibile finire a comprendere nulla per nessuno della classe reale dell’immobile.

A questo punto a che e a chi serve?

In merito al punto che i difetti vadano osservati prima del rogito, con tali premesse, viene da capire come sia possibile farlo.

Fidiamo che il professionista ci consegni i calcoli prima del rogito perché è il committente a domandarli?

Non credo che arrivino neppure in questo caso.

Se si compra sulla carta, nutrendo fiducia di quanto riportato e detto, si compie errore?

Si è sprovveduti o persone che credono nelle garanzie offerte dal venditore e dalla agenzia immobiliare?

In ultimo, Consumatori che rivolgono a Professionisti.

Non sembra esserci obbligo di legge a non comprare sulla carta che poi è quello che si fa, appunto: fidando.

E a badarci : effettuiamo milioni di acquisti ogni giorno basandoci su foto e promesse di consegna.

Su Ebay si vendono gioielli per milioni, magari non tutti i giorni.

Non credo sia questo il punto. .

Il Professionista deve imparare a considerare chi sulla sua perizia svolge l’acquisto e dunque a prescindere da costi a renderlo pari al committente.

Non può esserci sentimento diverso e i Consumatori dovrebbero imparare a rifiutare la vendita, almeno di prima casa, quando non contenga la promesse, nel Rogito, che la casa sia totalmente a norma con le leggi vigenti e al pari del vendibile dal giorno successivo.

Dovrebbero imparare a corrispondere agli Agenti Immobiliari le provvigioni, al Rogito e non alla stipula dell’accordo per quanto questo fatto stia nelle condizioni della legge.

Altra cosa che approfitto per portare a conoscenza generale è che sembrerebbe che in caso di necessità di bonus lavori ecc, la medesima possa passare da "G" in "C" e dunque nuovamente "g" per andare in "C".

A che vale allora quest’Ape?
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Mi pare che ci sia una certa commistione tra argomenti diversi.
L’Ape pare purtroppo essere più un obbligo di legge che un documento che abbia una qualche rilevanza, almeno per le case usate; praticamente un costo obbligato per chi vende, con poca utilità per chi compra.
Infatti ci sono professionisti che fanno Ape in maniera approssimativa, addirittura senza sopralluogo, ed è obbligatorio anche per case da ristrutturare (quando averlo non è di particolare interesse, poiché si modificano i parametri)..
Mentre il fatto che l’edificio sia dell’86, e non siano stati fatti interventi successivi, non garantisce la cosa più importante, cioè la regolarità urbanistica e catastale.
Fino a qualche anno fa non si facevano controllo urbanistici approfonditi, mentre ora si rende necessario farli fare da parte di chi compra, per essere tranquilli.
Le conformità di gas e elettricità non sono obbligatorie; lo sono solo nel caso il venditore abbia promesso l’immobile con impianti a norma.

Qual’ è il tuo problema, concretamente ?
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
In seguito all'acquisto immobiliare, l’acquirente ha domandato al professionista che ha redatto la certificazione obbligatoria (APE), copia dei documenti e calcoli di stima. In particolare il compratore non ha ricevuto dal cedente il libretto d’impianto e relative conformità di quello del gas, elettrico e scarico fognario
Con la citazione riporto quale sembra essere il problema, in quanto non ho compreso il tuo successivo post.
La richiesta da parte dell'acquirente di avere copia dei documenti di calcolo è ingiustificata e bene ha fatto l'ordine professionale a mandarvi a ...... se leggeste quello che vi viene dato a pag 2 dell'APE trovate scritto la metodologia di calcolo utilizzata ed il software di calcolo utilizzato.
Quindi un altro tecnico utilizzando gli stessi parametri non arriverebbe a grandi variazioni dell' "EP tot." tali da passare da una categoria ad un'altra, detto questo aggiungo che nel valore dell'immobile ha peso se è una classe A o B dalla C in giù non cambia di tanto.
Gli hanno assegnato una classe D, gli è andata bene, che classe pretendeva??
Per le altre conformità doveva farsele dare prima di andare a rogito, se l'edificio è un ante 1986 ed il venditore dichiara, giustamente, che è conforme alle norme vigenti all'epoca che lite vuole iniziare?
 

Etica Nuovo Mondo

Membro Ordinario
Professionista
Con la citazione riporto quale sembra essere il problema, in quanto non ho compreso il tuo successivo post.
La richiesta da parte dell'acquirente di avere copia dei documenti di calcolo è ingiustificata e bene ha fatto l'ordine professionale a mandarvi a ...... se leggeste quello che vi viene dato a pag 2 dell'APE trovate scritto la metodologia di calcolo utilizzata ed il software di calcolo utilizzato.
Quindi un altro tecnico utilizzando gli stessi parametri non arriverebbe a grandi variazioni dell' "EP tot." tali da passare da una categoria ad un'altra, detto questo aggiungo che nel valore dell'immobile ha peso se è una classe A o B dalla C in giù non cambia di tanto.
Gli hanno assegnato una classe D, gli è andata bene, che classe pretendeva??
Per le altre conformità doveva farsele dare prima di andare a rogito, se l'edificio è un ante 1986 ed il venditore dichiara, giustamente, che è conforme alle norme vigenti all'epoca che lite vuole iniziare?
Per rispondere alla tua, membro assiduo marchesini - per fortuna nessuno ha ancora mandato a .... nessuno e che freghi o meno che sia G o C lo lascerei al sentire delle persone che caretterizzano il caso e speso i loro soldi. Comprenderesti facilmente che è sciocchezza. Sì.
 

Etica Nuovo Mondo

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Professionista
..al fine di...?
convalidare lo stesso risultato. Cortese PyerSilvio non si può giungere al medesimo risultato passando per l'immissione di nuovi dati. Una verifica seria dovrebbe ribattere i medesimi dati, avere il medesimo motore di calcolo. Ribattere i medesimi dati e controllarne il flusso permette di trovare il refuso. Non penso che ci sia il dolo.
 

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