Che esistano persone con il pelo e/o avide di denaro, si sa come anche che esistono pene certe se commettono reati... il problema sono i tempi tecnici di giustizia e per fortuna in Europa, sono facilmente perseguibili.Quando ti trovi che un'azienda apre un'altra società chiede ai dipendenti di licenziarsi che verranno assunti dall'altra del socio... E tutto va bene...
Poi dopo qualche mese iniziano a non arrivare gli stipendi... ma i dipendenti pensano che sia il momento, bisogna dare fiducia al datore di lavoro... beh i mesi passano e passano...
Il datore di lavoro prende e scappa... attualmente ha un'altra società in Francia...
Bene... nella società non c'è + niente... è stato un modo come un'altro per droppare i dipendenti velocemente...
E di + di 1 anno di stipendi non pagati... l'INPS lo sappiamo tutti che ne riconosce solo 3... Per non parlare dei contributi non versati etc...
Se hai un'attività e hai dei dipendenti a meno che sono a progetto (per cui si parla di MiniAspi + altre cose ma c'è fermento) o partita IVA... rientri in un contratto nazionale no?
Ma bisogna capire che il dipendente riceve x in busta paga e y va tra contributi e stato. Il partita IVA... non gli va dato x... gli va dato x+y+z perché il fatto che domani ci si può dire ciao con la stretta di mano... deve avere un costo.
Ma questo non avviene perché si distorce il concetto di partita IVA = se posso ti sfrutto.
Io sono per la totale eliminazione del denaro contante... una volta che si traccia tutto... si potrà pagare in base a quello che uno effettivamente prende? E non doversi inventare cose di congruità e coerenza?
Il doppio lavoro regolare non è assolutamente condannabile a maggior ragione se serve per sopravvivere. Posso capire chi pur di "arrotondare" sia disposto a lavorare in nero ma non giustifico chi lo fa per mantenere i privilegi acquisiti ( sostegno al reddito, casa, ticket sanitario..)
La tutela della salute e sicurezza sul lavoro, è stata ed è tuttora una tematica in cui prevenzione, comportamenti/procedure, comunicazione, informazione -formazione -addestramento, ecc.. sono e dovrebbero essere attuati in ogni realtà aziendale tranne poche ed ovvie esclusioni.
Il settore metalmeccanico di cui parlavi, evidenzia che il sistema delle relazioni è carente anzi penso che non ci fosse un buon RLS e forse, neppure RSU di appoggio
Ho avuto modo di tastare personalmente il settore metalmeccanico per un periodo di soli 40 gg. e me ne sono andata non perché non avessi necessità di lavorare/ produrre reddito ma perché il DdL avrebbe voluto che come RSPP esterno, farmi siglare un contratto in cui di fatto ero un Dirigente senza poteri di spesa comunque (sottinteso) con tutte le responsabilità del caso, quindi scaricare su di me responsabilità civili e penali a €. 500/600 max al mese con 2 presenze obbligatorie minimo settimanali ( non importante il n. di ore ma non meno di 2 ca per volta). Azienda con molteplici pericoli incluse radiazioni, cadute dall'alto, spazi confinati ... ma soprattutto con tantissimi lavoratori stranieri sino ad un massimo di 120 uomini gg.
Dire: "Paura delle responsabilità" ci sta tutto soprattutto conoscendo i rischi ma anche consapevolezza della situazione oggettiva e quindi capacità di rimanere integri per quanto potessero servirmi i i soldi che mi proponeva
Ah! tanto per stare in termini di furbetti lazzaroni, avrei preso in teoria 1000 euro al mese dovendo tutelare anche una seconda azienda intestata alla moglie la quale operava in sub appalto non autorizzato (da impresa affidataria e Committente) nel settore dipinture/verniciature
Questo per tornare a dire che si tratta di scelte soprattutto quando ne va dell'incolumità delle persone e ciò indipendentemente che si tratti di imprenditore, prestatore d'opera occasionale, dipendente o altro.