plutarco

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Capisco però se sugli atti magari c'è scritto che il valore di quella vendita è di diciamo tipo 400/500 mila euro non si può battere su questa cosa?Cioè lei non lavorava e pur lavorando non averebbe mai raggiunto una cifra così grossa...
Potrebbe certamente essere una strada percorribile, ma il tutto andrebbe attentamente vagliato da un legale rigorosamente esperto in diritto di famiglia.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
non ho mai visionato atti notarili essendo che li possiede lei sto muovendo un po le acque solo adesso.
La prima cosa è avere in mano l’atto notarile di vendita: sono atti pubblici, quindi si possono chiedere al notaio che ha stipulato, o comunque reperire senza troppa difficoltà.
Ancora non è chiaro se lei ha comprato la nuda proprietà, o la piena proprietà.
Se fosse la prima ipotesi, non si capisce perché chiede un affitto, o ha mandato via di casa qualcuno, non avendone lei il diritto.
Se tuo padre si è disfatto dei beni perché aveva debiti, rischiate di sollevare un gran polverone, per poi scoprire che la vendita fittizia (se scoperta) , va a favore dei creditori e non vostra (dipende anche dal tempo trascorso, perché i debiti vanno anche in prescrizione).
Ci sono molti aspetti da chiarire .
 

matusalemme

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Privato Cittadino
Gae90Sud,

sei ancora poco informato sulle vicende e ,quindi, si va anche male a discuterne: potrebbe esser questo oppure quell'altro

come ti è stato ripetuto ormai più volte, vedi di procurarti gli atti di vendita: quelli non li ha solo tua sorellastra, ma anche tuo padre (forse), ed anche il notaio che li ha redatti (presso di sè oppure ,se vecchissimi, presso l'archivio notarile), oppure li puoi recuperare presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, competente per territorio (il territorio è quello dove si trovano gli immobili). Basta prendere appuntamento ed avere con te nome e cognome del papà e data di nascita e far cercare tra le trascrizioni "contro", oppure con i medesimi dati di tua sorellastra e far cercare le trascrizioni "a favore"


per quel che riguarda gli eventuali contenziosi da porre in essere, tu e tuo fratello avete un bel problema col papà al 50%

per andare in "guerra", occorrono mente lucida, nervi saldi e un certo pizzico di cattiveria o, quanto meno, una forte spinta a rimediare (a vs. favore) ad una stupidaggine fatta tanto tempo fa

inoltre, serve non avere troppi scheletri nell'armadio: a questo proposito, che tu sappia, ci sono delle "contro-dichiarazioni" dette anche "scritture di verità" stilate tra tuo papà e la figliastra all'epoca delle stipule notarili? oppure non c'è nulla di scritto?


le due mamme son vive? sanno qualcosa?
 

Gae90Sud

Membro Junior
Privato Cittadino
La prima cosa è avere in mano l’atto notarile di vendita: sono atti pubblici, quindi si possono chiedere al notaio che ha stipulato, o comunque reperire senza troppa difficoltà.
Ancora non è chiaro se lei ha comprato la nuda proprietà, o la piena proprietà.
Se fosse la prima ipotesi, non si capisce perché chiede un affitto, o ha mandato via di casa qualcuno, non avendone lei il diritto.
Se tuo padre si è disfatto dei beni perché aveva debiti, rischiate di sollevare un gran polverone, per poi scoprire che la vendita fittizia (se scoperta) , va a favore dei creditori e non vostra (dipende anche dal tempo trascorso, perché i debiti vanno anche in prescrizione).
Ci sono molti aspetti da chiarire .

Mi sono messo in contatto stamani con un legale e mi ha chiesto tutti i dati di mio padre e se possibile di mia sorella così recupera gli atti notarili per capirci meglio qualcosa...da quello che ho appreso 2 immobili gli ha venduto la nuda proprietà ma tiene ancora lui l'usufrutto mentre nei restanti risulta proprietaria 100/100,chiede l'affitto a mio padre perchè la casa in cui vive non ha l'usufrutto...

Rispondendo a Matusalemme: Purtroppo la guerra possiamo farla solo io e mio fratello e far si che venga rimesso tutto in discussione togliendo meriti e demeriti chi ha fatto più e chi meno i figli sono tutti uguali non ci devono essere preferenze...come dicevo purtroppo mio padre non è più lucido al 100% ed essendo in sedia a rotelle sarebbe assai complicato farlo uscire di casa.

Ad occhio e croce dite che c'è qualche possibilità di rivalutare il tutto?
Se io e mio fratello la portiamo in tribunale ora o in futuro?
ne ho lette di gente che ha trascinato in tribunale i familiari per eredità non divise in maniera equa,ecc.molte sono state riaperte dal giudice e rivalutate...

Comunque se arrivo ad avere gli atti penso che il mio legale una copia può darmela posto le foto ( se è possibile ).
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
ne ho lette di gente che ha trascinato in tribunale i familiari per eredità non divise in maniera equa,ecc.molte sono state riaperte dal giudice e rivalutate...
Se si parla di eredità di qualcuno, bisogna aspettare la morte della persona .
Come detto, prima di allora potete solo aiutare vostro padre a non subire le angherie della sorellastra.
Ad esempio, vostro padre potrebbe trasferirirsi in uno degli immobili di cui ha usufrutto, e affittare l’altro con usufrutto, in modo da non dovere nulla a lei.
Ma non avendo in mano i documenti, procurateveli e poi seguite i suggerimenti dell’avvocato, se vi pare la strada giusta.
 

matusalemme

Membro Attivo
Privato Cittadino
Gae,

la situazione è complessa e va chiarita con l'esame degli atti notarili ed una minuziosa e particolareggiata cronistoria dei fatti, ovviamente di quelli veri e realmente accaduti, non di quelli di fantasia o per sentito dire

potrebbe anche succedere che - alla fine - tuo padre risulti il vero "regista" di quanto accadutogli e che vs. sorellastra si sia limitata ad accettarne le disposizioni per amore filiale (oltrechè per tornaconto personale)

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il problema non è la sedia a rotelle di vs. padre, farlo uscire di casa, etc., ma se questi ha ancora voglia - o meno - di "combattere" per riparare ad un torto e per ristabilire una situazione equa tra i suoi futuri eredi

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personalmente ritengo ,poi, che - per procedere civilmente e,se del caso, anche penalmente - non si debba attendere la morte di vs. papà

e ciò anche perchè determinate azioni può proporle solo lui, oggi , e non voi due fratellastri, domani, e che comunque proposte da voi domani potrebbero risultare meno fruttuose se non proprio tardive, anche al fine di ricostituire la massa poi da dividere

mi riferisco, ad es., ad eventuali denunce- querele per truffa ed altri reati (da verificarne la ricorrenza degli estremi!!): sempre che io abbia capito bene, diversamente da quanto asserito dall'avvocato del papà, i termini per la querela non sarebbero decorsi, attesa la ricorrenza di più di una circostanza aggravante (ad es., gravità ed entità del danno, abuso di relazioni domestiche)

stessa cosa vale per le eventuali azioni civili: ad es., in questo momento mi vengono in mente l'azione di nullità delle vendite (per mancanza di causa e/o per difetto di pagamento del prezzo),e l'azione di simulazione relativa perchè celerebbe una donazione

le due azioni civili hanno presupposti ,finalità e conseguenze diverse per cui occorre capire da cosa si parte e dove si può arrivare

poi penso, ad es., anche all'obbligo per il donatario di prestare gli alimenti al papà bisognoso prima degli altri figli di cui all'art. 438 cod. civ., o alla revocazione delle donazioni (sempre che - prima- in queste ipotesi si dimostri che si è trattato di donazioni, e non di vendite)

attendere di muoversi solo dopo che vs. padre morirà ,secondo me, non sarebbe la strada migliore, e ciò per il semplice motivo che vs. sorella - messa sull'avviso delle vs. manovre sotterranee - potrebbe iniziare a vendere i beni a terzi, veri o fittizi, e così le cose - già complicate di per se stesse - si complicherebbero ulteriormente

comunque, il legale che avete incaricato - dopo aver esaminato le carte e studiato per benino la situazione - saprà certamente consigliarvi meglio e di più di quanto si possa fare qui sul forum un po' alla cieca
 

plutarco

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Mi sono messo in contatto stamani con un legale e mi ha chiesto tutti i dati di mio padre e se possibile di mia sorella così recupera gli atti notarili per capirci meglio qualcosa...da quello che ho appreso 2 immobili gli ha venduto la nuda proprietà ma tiene ancora lui l'usufrutto mentre nei restanti risulta proprietaria 100/100,chiede l'affitto a mio padre perchè la casa in cui vive non ha l'usufrutto...

Rispondendo a Matusalemme: Purtroppo la guerra possiamo farla solo io e mio fratello e far si che venga rimesso tutto in discussione togliendo meriti e demeriti chi ha fatto più e chi meno i figli sono tutti uguali non ci devono essere preferenze...come dicevo purtroppo mio padre non è più lucido al 100% ed essendo in sedia a rotelle sarebbe assai complicato farlo uscire di casa.

Ad occhio e croce dite che c'è qualche possibilità di rivalutare il tutto?
Se io e mio fratello la portiamo in tribunale ora o in futuro?
ne ho lette di gente che ha trascinato in tribunale i familiari per eredità non divise in maniera equa,ecc.molte sono state riaperte dal giudice e rivalutate...

Comunque se arrivo ad avere gli atti penso che il mio legale una copia può darmela posto le foto ( se è possibile ).
Prima della morte di tuo padre potete fare ben poco...

personalmente ritengo ,poi, che - per procedere civilmente e,se del caso, anche penalmente - non si debba attendere la morte di vs. papà

e ciò anche perchè determinate azioni può proporle solo lui, oggi , e non voi due fratellastri, domani, e che comunque proposte da voi domani potrebbero risultare meno fruttuose se non proprio tardive, anche al fine di ricostituire la massa poi da dividere

mi riferisco, ad es., ad eventuali denunce- querele per truffa ed altri reati (da verificarne la ricorrenza degli estremi!!): sempre che io abbia capito bene, diversamente da quanto asserito dall'avvocato del papà, i termini per la querela non sarebbero decorsi, attesa la ricorrenza di più di una circostanza aggravante (ad es., gravità ed entità del danno, abuso di relazioni domestiche)

stessa cosa vale per le eventuali azioni civili: ad es., in questo momento mi vengono in mente l'azione di nullità delle vendite (per mancanza di causa e/o per difetto di pagamento del prezzo),e l'azione di simulazione relativa perchè celerebbe una donazione

le due azioni civili hanno presupposti ,finalità e conseguenze diverse per cui occorre capire da cosa si parte e dove si può arrivare

poi penso, ad es., anche all'obbligo per il donatario di prestare gli alimenti al papà bisognoso prima degli altri figli di cui all'art. 438 cod. civ., o alla revocazione delle donazioni (sempre che - prima- in queste ipotesi si dimostri che si è trattato di donazioni, e non di vendite)

attendere di muoversi solo dopo che vs. padre morirà ,secondo me, non sarebbe la strada migliore, e ciò per il semplice motivo che vs. sorella - messa sull'avviso delle vs. manovre sotterranee - potrebbe iniziare a vendere i beni a terzi, veri o fittizi, e così le cose - già complicate di per se stesse - si complicherebbero ulteriormente

comunque, il legale che avete incaricato - dopo aver esaminato le carte e studiato per benino la situazione - saprà certamente consigliarvi meglio e di più di quanto si possa fare qui sul forum un po' alla cieca


Concordo pienamente, ma se il papà è ancora certificatamente in grado di intendere e volere pur non disponendo di voglia necessaria ad affrontare il tutto, i due figli non potranno far altro che attenderne il trapasso per poter procedere... Inoltre ritengo che non sia saggio mettere un'anziano di quell'età in una simile situazione.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Situazione ingarbugliatissima, anche se avessi tutte le carte sottomano non saprei dare una risposta che non sia "andate da un avvocato bravo e sperate".
Tirando ad indovinare, se all'epoca l'atto venne fatto con criterio in maniera da poter frodare i creditori, penso che reggerà anche nei vostri confronti.
 

matusalemme

Membro Attivo
Privato Cittadino
in realtà, rileggendo meglio il primo post, potrebbe trattarsi anche di una vendita fiduciaria (dal babbo alla figlia) per i più vari scopi, leciti (gestione dei beni),ma anche illeciti (frode ai creditori, frode al fisco, diseredazione degli altri figli, etc.)

quindi, vendita vera ed effettiva, e non simulata

sarà tutta una questione di prove e, secondo me (ma prometto che non lo scriverò più), di tempestività nell'attivazione delle necessarie procedure di recupero

ciò non solo al fine di evitare dispersioni interessate del patrimonio da parte della sorellastra, ma anche per un problema di prove, soprattutto se mancassero contestuali scritture di riconoscimento, di verità o dichiarazioni di fiducia


buon lavoro all'avvocato di Napoli (ed ai suoi clienti)
 

matusalemme

Membro Attivo
Privato Cittadino
ho dimenticato di precisare che la vendita fiduciaria ,vera ed effettiva, prevede un patto fiduciario: nel caso del papà di Gae, dovrebbe esser stato pattuito che la sorellastra (a semplice richiesta od altro) avrebbe retrovenduto i beni (o solo alcuni) ai fratellastri

obbligo (pattuito col padre) cui oggi non vuole più adempiere
 

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