Non glielo impedisco. Nel contratto d'affitto specifico che è relativo al 45% dell'appartamento e che gli inquilini non dovranno impedire il godimento del 55% all'altro comunista. ;-)
Se trovi un inquilino che lo fa.... :D

Certo non so se si possa fare comunque... andrebbe vista la cosa... ma è interessante la tesi :D

Poi non puoi parlare del 45% dell'appartamento (è comunione indivisa).

Ma che può comunque usufruire di quegli spazi si.
 
Se trovi un inquilino che lo fa.... :D
In realtà magari non è nemmeno necessario trovare l'inquilino che lo fa, è sufficiente sapere che si può fare, stilare una bozza di contratto, mettere in pubblicità l'avviso e mandare il tutto alla sorella... Vediamo come la prende...
 
I consigli di Marcello e Ponz e Diego hanno tutti una parte di utilità: che portano a trattare la vendita portando argomentazioni a favore di un miglioramento dell'offerta.

Rimane però non chiarita l'altra domanda: a che titolo la sorella ha messo in comunicazione i due alloggi? Di fatto in questo modo ne usufruisce direttamente ed in modo esclusivo: come tale "dovrebbe" corrispondere al fratello il 45% di un canone di locazione potenziale, o rimuovere l'accesso diretto.

Si può poi ipotizzare una vendita reciproca sulla base della migliore offerta a buste chiuse: e senza strafare (non considerando il maggior vantaggio della sorella ad unire i due appartamenti) si potrebbero confrontare i seguenti valori:

X = offerta acquisto del 45%
Y = offerta acquisto del 55%

Dato X, questo equivale a Y=X/45*55 o viceversa, dato Y questo equivale a X = Y *45/55

Chi fa l'offerta maggiore si aggiudica l'appartamento.
 
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Sono anch'io sulla stessa lunghezza d'onda, eviterei come la peste un qualsivoglia giudizioe perchè non si sa poi dove si va a parare!! inutile perdita di tempi e di costi. Ragionate sulle quote fatevi periziare di nuovo l'appartamento se serve magari chiamando un tecnico che possa avere la stima di entrambi e in base a quello ragionate, d'altra parte siete sempre sangue dello stesso sangue, penso che questo dovrebbe pur valer più di un appartamento... seppure capisco che cominci, ahimè, a diventare una posizione "romantica".
 
I consigli di Marcello e Ponz e Diego hanno tutti una parte di utilità: che portano a trattare la vendita portando argomentazioni a favore di un miglioramento dell'offerta.

Rimane però non chiarita l'altra domanda: a che titolo la sorella ha messo in comunicazione i due alloggi? Di fatto in questo modo ne usufruisce direttamente ed in modo esclusivo: come tale "dovrebbe" corrispondere al fratello il 45% di un canone di locazione potenziale, o rimuovere l'accesso diretto.

Si può poi ipotizzare una vendita reciproca sulla base della migliore offerta a buste chiuse: e senza strafare (non considerando il maggior vantaggio della sorella ad unire i due appartamenti) si potrebbero confrontare i seguenti valori:

X = offerta acquisto del 45%
Y = offerta acquisto del 55%

Dato X, questo equivale a Y=X/45*55 o viceversa, dato Y questo equivale a X = Y *45/55

Chi fa l'offerta maggiore si aggiudica l'appartamento.
Probablmente erano da sempre in comunicazione, magari ci stava il genitore....
 
Probablmente erano da sempre in comunicazione, magari ci stava il genitore....
Probabile: ma non mi pare una buona ragione per mantenere questo stato di fatto.

E' chiaro che in questi frangenti, senza azioni di disturbo, la sorellina ripeterà sempre la nota frase " hic manebimus optime"
Per curiosità, l'alloggio sottostante intercomunicante è di pari superficie di 140 mq o inferiore?
 
E' stata progettata come casa unifamiliare molto grande, quindi le scale di comunicazione tra i piani ci sono sempre state, ognuno dei tre piani ha grosso modo la stessa superficie dell'altro, tenendo presente che in soffitta le altezze sono variabili e quindi meno utilizzabile.
Al momento non mi lascia opzioni, vuole solo comprare e al prezzo che decide lei...per me è impensabile svendere non avendone neanche affatto la necessità.
Quindi se per forza devo scegliere la via giudiziale poi il giudice o acconsente la divisione nelle parti che ci spettano o chiede se qualcuno di noi vuol comprare (entrambi a quel punto) o la mette all'asta.
 
E' stata progettata come casa unifamiliare molto grande, quindi le scale di comunicazione tra i piani ci sono sempre state, ognuno dei tre piani ha grosso modo la stessa superficie dell'altro, tenendo presente che in soffitta le altezze sono variabili e quindi meno utilizzabile.
Al momento non mi lascia opzioni, vuole solo comprare e al prezzo che decide lei...per me è impensabile svendere non avendone neanche affatto la necessità.
Quindi se per forza devo scegliere la via giudiziale poi il giudice o acconsente la divisione nelle parti che ci spettano o chiede se qualcuno di noi vuol comprare (entrambi a quel punto) o la mette all'asta.


Mmmh.. Vediamo. Proponigli di metterlo a reddito per 5 anni a tuo completo beneficio e poi ti da 50 k.
Vediamo 30mila lorde, dai quali toglierete tasse ognuno in quota, e poi ti da 50k e siete pari. ;-)

In cedolare vi rimane circa 20-24 tolte IMU ecc. Tu alla fine prendi 70 più interessi su 9, lei paga 50 più 11 più interessi su 11. (Conti fatti a occhio, male, ma puoi studiare un piano economico preciso).

Lo tenete locato fino al raggiungimento della quota e poi date disdetta... Un 3+2 ci sta preciso se siete in comune agevolato pagate ancora meno di tasse... E ti rimane più ciccia.

Ti fai dare un acconto di 10k, e scrivete il resto a seconda delle vostre esigenze.
 
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