Eccolo copio anche tutto così non si perde:
(fonte:
Il prestito tra privati - GIURIDICAMENTE - Blog - Genova - Repubblica.it
Molti di voi ci hanno chiesto di fare il punto sul
prestito tra privati (amici, parenti o conviventi).
Innanzitutto, precisiamo che il
contratto di prestito tra privati è consentito se si tratta di erogazione occasionale e non sia svolta nei confronti del pubblico in modo continuativo e abituale (Corte di Cassazione, sentenza n. 2404 del 2010).
In secondo luogo, è sempre meglio dare forma scritta al
prestito di una somma di denaro. Questo perché:
- l’Agenzia delle Entrate, avendo accesso ai nostri conti correnti, potrebbe valutare la somma ricevuta o concessa in prestito come reddito non dichiarato, vale a dire “nero”, applicando salatissime sanzioni e costringendo a fornire la prova che quei soldi sono stati prestati, prova ardua se non avete un documento che lo attesti;
- conferisce la corretta solennità ai patti tra chi eroga e chi riceve denaro, stabilendone modi (in unica soluzione o a rate, interessi, rivalutazione ecc.) e tempi di restituzione ed eventuali garanzie;
- attesta le condizioni nel caso in cui chi deve restituire i soldi non lo faccia.
Caratteristiche del contratto di prestitoBrevemente andiamo a riepilogare le caratteristiche che deve avere il contratto di prestito tra privati o la scrittura privata, che dir si voglia (per correttezza, giuridicamente si dovrebbe parlare di “ contratto di mutuo” ex art. 1813 cod. civ.):
1. gli estremi dei contraenti (nome, data di nascita, codice fiscale), le modalità e le scadenze della restituzione, la causale del prestito, le eventuali penali in caso di ritardo, gli interessi sulla somma erogata se dovuti;
2. deve essere firmato da ogni singolo contraente in ogni pagina e in calce;
3. deve avere la “data certa”. Il modo più semplice per ottenerla è quello di andare in posta e farsi apporre il timbro con la data in ogni foglio del contratto.
Avvertenze fiscaliUn altro importante aspetto da non sottovalutare sono gli impatti fiscali sul prestito. Facciamo chiarezza:
- Interessi attiviAlla somma concessa in prestito le parti possono decidere di applicare o meno gli interessi. Va ricordato che, se sono previsti gli interessi, chi li percepisce deve dichiararli nella dichiarazione dei redditi (Modello UNICO, Persone fisiche – Quadro RL 2).
- Interessi passiviPer chi paga gli interessi, non c’è la possibilità di detrarre gli interessi passivi dall’IRPEF. Tale facoltà è prevista solo nel caso di prestiti concessi dagli istituti finanziari o banche.
- Imposte indiretteIn caso di registrazione dei contratti di prestito sono previste:
- l'imposta di bollo pari a € 16,00 ogni quattro facciate del contratto di prestito;
- l’imposta di registro pari al 3% sull'importo del prestito erogato, da pagarsi entro 20 giorni dalla stipulazione del contratto. In caso di prestito fruttifero va calcolata sulla somma erogata maggiorata degli interessi.
Se vengono concesse delle garanzie, deve essere inoltre pagata:
- l’imposta di registro pari allo 0,50% sull'importo ipoteca o fidejussione;
- l’imposta ipotecaria pari al 2% sul valore dell’ipoteca.
- RegistrazioneAbbiamo visto che la registrazione del contratto comporta il versamento del 3% del capitale prestato.
Per la normativa italiana, la registrazione del contratto è obbligatoria solo se il contratto è redatto in forma di “scrittura privata” o “contratto”.
La registrazione non è obbligatoria se il contratto è compilato nella forma “per corrispondenza”, che consiste in un atto scritto nella forma epistolare che viene spedito all’altro contraente. Chi lo riceve, perfeziona il contratto ricopiandolo integralmente, firmandolo e rispedendolo al mittente.
In tale ipotesi, la registrazione (con la stessa tassazione del 3% sull'importo prestato) diverrà obbligatoria solo in caso d'uso: nel caso di deposito in una cancelleria giudiziaria per attività amministrative, oppure negli uffici della pubblica amministrazione o di enti pubblici territoriali o loro organi di controllo.
Non si deve pagare la registrazione se il deposito del contratto deve avvenire per adempiere un obbligo nei confronti delle suddette amministrazioni, o sia obbligatorio per legge o regolamento.
Altre avvertenzeE' bene ricordare anche:
- il rispetto delle norme sull'antiriciclaggio che prevede l’uso dei contanti fino alla soglia di 1.000 euro, oltre tale limite i soldi devono necessariamente essere trasferiti tramite assegno o bonifico, pena l’applicazione di una sanzione amministrativa che va da 1% a 40% dell'importo trasferito;
- se trasferite la somma mediante bonifico, ricordatevi di inserire la causale corretta: prestito infruttifero (o fruttifero se vengono applicati degli interessi).
RIEPILOGANDOSe dovete prestare o ricevere un prestito da familiari, amici, conviventi, insomma da terzi in genere, consigliamo:
1. scegliere un prestito infruttifero;
2. redigere un contratto nella forma “per corrispondenza”;
3. apporre sul contratto la data certa;
4. trasferire il denaro mediante bonifico con causale che faccia riferimento al contratto.
Questi sono i fac simile di contratto di prestito che potete scaricare.