Le domande sono queste:
1) Può il promittente giustificarsi dicendo che non era a conoscenza di questa discordanza?
a mio avviso no
2) Chi aveva l’obbligo di verificare che il lotto corrispondesse alle risultanze catastali, visto che il preliminare è stato predisposto da un’agenzia immobiliare?
in base agli obblighi professionali nessuno, avresti potuto fare l'atto senza che il notaio ne fosse responsabile.
3) Considerato anche che ci troviamo in centro città dove il terreno non costa poco e quindi ha una certa rilevanza sul prezzo complessivo della compravendita, la mia richiesta è legittima o no?
dipende da cosa è stato scritto nel contratto.
4) Se il promittente non riesce a vendermi quanto promesso (ad esempio se il vicino facesse valere il diritto all’usucapione) e l’affare dovesse andare a monte, ho diritto a richiedere indietro il doppio della caparra versata?
dipende da cosa è stato scritto nel contratto ovvero se compri a corpo o a misura. Il venditore ti dovrà vendere il terreno conforme ( ovvero frazionato) e " sistemare" il resto con il vicino. Se poi riesce a rientrarne in possesso , potreste mettervi d'accordo su come.
Conoscendo i tempi legali in italia, io consiglio sempre di trovare accordi "extragiudiziali" si spende meno e si fa prima.
5) Che ruolo deve avere l’agente immobiliare in questa situazione?
Ad oggi la norma prevede che l'agente sia un mediatore commerciale, non un tecnico.
Questo è ciò che prevede la normativa in italia.
Una bella "cosa" sarebbe stato imporre non riciclaggio, ecc ecc ma allegare perizia di professionista attestante la regolarità ecc ecc . Ma non si potrà mai fare perchè , a mio modesto avviso, edifici in italia che rispettino TUTTE le norme sono delle mosche bianche.
spero di aver risposto in modo chiaro .
saluti