elios1982

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Salve a tutti, spero possiate aiutarmi anche stavolta.
Dopo la morte di mio zio, che ha prima nominata erede universale mia zia, è stata fatta la successione con relativa richiesta di voltura.
Prima della successione, nel sito dell'agenzia delle entrate - risultanze catastali, entrambi i coniugi risultavano proprietari di un immobile con quota 1/2, e fin qui è tutto giusto.

Dopo la successione però, vedo che la situazione catastale è stata aggiornata (oggi, sempre su risultanze catastali), ma mia zia, oltre ad essere piena proprietaria dell'immobile (quota 1/1), è spuntata una riga sotto con scritto "abitazione 1/2".
Che senso ha? Mia zia non ha figli ed è l'unica proprietaria! Abitazione di cosa?
Secondo voi si tratta di un banale errore catastale ?
Se sì, è facilmente correggibile tramite il loro contact center o bisogna attendere i soliti tempi biblici?

Vi ringrazio
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
A pag. 8 delle istruzioni per denuncia di successione dell'Agenzia delle Entrate, si indicano i vari casi che vanno annotati in merito al diritto di abitazione, che spetta al coniuge automaticamente e non si distingue tra il caso che il coniuge superstite sia unico erede o coerede... ne desumo che, quindi, l'abitazione sorga per forza anche se è erede unico e quindi non ci sia alcun consolidamento. Anche perchè, ripeto, l'erede unico coniuge deve poter poi vendere la casa, trattenendo l'abitazione, se lo ritiene.

anche il nuovo modello di dichiarazione di successione e volture prevede un apposito campo dove si prevede tutta la casistica ad esso relativa"
Dieci anni fa avevo compilato personalmente sia la DS che la voltura e depositato il tutto: a quei tempi il diritto di abitazione, contemplato dal c.c. nnon compariva tra le scelte possibili del menù a tendina dei diritti proposti.
Questo sia per la DS cartacea (mod 4) dove avevo solo riportato la annotazione, che per la voltura (Voltura 2.0) dove appunto mancava il campo possibile e mi ero limitato ad annotarlo tra le note (così che compare nella visura)

Sembra quindi che oggi, con la procedura integrata di DS e voltura lo abbiano previsto, con .... la limitazione illogica per cui una volta espresso, questo non viene naturalmente assorbito quando si diventa pieni proprietari.
 

STUDIO DUCHEMINO

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Dieci anni fa avevo compilato personalmente sia la DS che la voltura e depositato il tutto: a quei tempi il diritto di abitazione, contemplato dal c.c. nnon compariva tra le scelte possibili del menù a tendina dei diritti proposti.
Questo sia per la DS cartacea (mod 4) dove avevo solo riportato la annotazione, che per la voltura (Voltura 2.0) dove appunto mancava il campo possibile e mi ero limitato ad annotarlo tra le note (così che compare nella visura)

Sembra quindi che oggi, con la procedura integrata di DS e voltura lo abbiano previsto, con .... la limitazione illogica per cui una volta espresso, questo non viene naturalmente assorbito quando si diventa pieni proprietari.
Continui a dire che è illogico il mancato "assorbimento", come lo chiami tu, nell'unico proprietario e io continuo a dirti che se non lo annoti, il pieno proprietario non può ad esempio vendere trattenendolo per sè, oppure non può rinunciare all'eredità senza per questo rinunciare ad avere una casa, solo per citare qualche esempio. Mi sa che non ne verremo mai a capo, o accetti che è un diritto previsto dalla legge (il codice civile pone una norma di pubblico valore, inderogabile), oppure continuerai a ritenere che ti sembra assurdo il sistema giuridico.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Continui a dire che è illogico
Per un comune mortale, se ieri ero proprietario al 50% con mia moglie, ed alla morte di mia moglie eredito con mio figlio ciascuno il 25% dell'intero, in questo caso il risultato sara:
Mio figlio titolare del 25% (e la vecchia voltura lo trattava illogicamente come in piena proprietà
Io titolare del 75% con annotazione del diritto di abitazione.

(Fin qui ne convieni?

Nel caso di assenza di figli invece, al momento del decesso del comproprietario, con la successione testamentaria, io divento pieno proprietario: il diritto ad abitare diventa implicito con la piena proprietà e sarebbe illogico (o errato?) indicare un fantasmagorico diritto di abitazione. Ci mancherebbe altro che al pieno proprietario fosse necessario dargli anche il permesso, per abitare.

Successione legittima senza figli: in questo caso se dovesse insorgere una quota in successione agli ascendenti del defunto, si tornerebbe come conseguenza al caso simile al primo (Ma non sembra sia stata questa la situazione della zia)

io continuo a dirti che se non lo annoti, il pieno proprietario non può ad esempio vendere trattenendolo per sè
Qui la frase italiana, presenta purtroppo una indeterminazione: se non annoti "COSA"?
Se vorrà vendere e riservarsi un diritto, lo potrà fare specificandolo sul rogito.
Se il diritto di abitazione esiste ed è annotato, è chiaro che vada prima rimosso rinunciando o cedendolo assieme alla pseudonuda proprietà. Ma....

E torniamo al punto iniziale: tu sostieni che per via del'art 540 il diritto si mantiene anche quando avviene in consolidamento della piena proprietà sullo stesso soggetto che deteneva tale diritto.
Io ribadisco che sul piano logico non sia strettamente necessario: la proprietà intera , indipendentemente da come si sia formata, non dovrebbe essere soggetta a curiose autorizzazioni o limitazioni.

Se poi invece tale residuo rimane per trascinamento non eliminato dalla stessa procedura di voltura, che non è stata messa in condizione di capire che il bicchiere era già stato riempito e non potevi quindi aggiungerci altra acqua (l'abitazione), io la considererei un limite dovuto alla burocrazia cieca.

Quindi escludendo le risposte non pertinenti, il caso del postante sembra ridursi a queste due possibili alternative.
1) Ha sbagliato il tecnico che ha operato la prima voltura a indicare un diritto quando la zia ha ereditato anche l'altra metà
2) Oppure se era obbligato dalla procedura a comportarsi così,
allora il notaio oggi potrebbe chiedere alla zia se intende vendere riservandosi però quel diritto, o venderlo insieme alla nuda, (calcolando quindi l'imponibile di registro). La voltura conseguente scavalcherà tutti i problemi.
 
Ultima modifica:

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Per un comune mortale, se ieri ero proprietario al 50% con mia moglie, ed alla morte di mia moglie eredito con mio figlio ciascuno il 25% dell'intero, in questo caso il risultato sara:
Mio figlio titolare del 25% (e la vecchia voltura lo trattava illogicamente come in piena proprietà
Io titolare del 25% con annotazione del diritto di abitazione.

(Fin qui ne convieni?

Nel caso di assenza di figli invece, al momento del decesso del comproprietario, con la successione testamentaria, io divento pieno proprietario: il diritto ad abitare diventa implicito con la piena proprietà e sarebbe illogico (o errato?) indicare un fantasmagorico diritto di abitazione. Ci mancherebbe altro che al pieno proprietario fosse necessario dargli anche il permesso, per abitare.

Successione legittima senza figli: in questo caso se dovesse insorgere una quota in successione agli ascendenti del defunto, si tornerebbe come conseguenza al caso simile al primo (Ma non sembra sia stata questa la situazione della zia)


Qui la frase italiana, presenta purtroppo una indeterminazione: se non annoti "COSA"?
Se vorrà vendere e riservarsi un diritto, lo potrà fare specificandolo sul rogito.
Se il diritto di abitazione esiste ed è annotato, è chiaro che vada prima rimosso rinunciando o cedendolo assieme alla pseudonuda proprietà. Ma....

E torniamo al punto iniziale: tu sostieni che per via del'art 540 il diritto si mantiene anche quando avviene in consolidamento della piena proprietà sullo stesso soggetto che deteneva tale diritto.
Io ribadisco che sul piano logico non sia strettamente necessario: la proprietà intera , indipendentemente da come si sia formata, non dovrebbe essere soggetta a curiose autorizzazioni o limitazioni.

Se poi invece tale residuo rimane per trascinamento non eliminato dalla stessa procedura di voltura, che non è stata messa in condizione di capire che il bicchiere era già stato riempito e non potevi quindi aggiungerci altra acqua (l'abitazione), io la considererei un limite dovuto alla burocrazia cieca.

Quindi escludendo le risposte non pertinenti, il caso del postante sembra ridursi a queste due possibili alternative.
1) Ha sbagliato il tecnico che ha operato la prima voltura a indicare un diritto quando la zia ha ereditato anche l'altra metà
2) Oppure se era obbligato dalla procedura a comportarsi così,
allora il notaio oggi potrebbe chiedere alla zia se intende vendere riservandosi però quel diritto, o venderlo insieme alla nuda, (calcolando quindi l'imponibile di registro). La voltura conseguente scavalcherà tutti i problemi.
Appunto.
Ti faccio un altro esempio. Viene scoperto dopo anni un testamento olografo e il beneficiario si fionda a pubblicarlo. Egli diventa coerede insieme alla vecchia zia. In questo caso, se si adisse alla tesi che l'abitazione si è già estinta per consolidazione di abitazione e piena proprietà in capo allo stesso soggetto, si creerebbe un errore burocratico e giuridico.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Ti faccio un altro esempio.
Sarà che non sono stato infettato :innamorato: da nozioni di diritto, ma non ti seguo.

Se dopo anni salta fuori un coerede, l'ultimo dei problemi sarà la annotazione del diritto di abitazione.
Primo si dovrà pubblicare il testamento
2) Si dovrà retrocedere dalla attribuzione della proprietà alla zia: come tecnicamente ciò avvenga non lo so, ma aprirà uno scenario non trascurabile. Che fine faranno le imposte ipocatastali, IRPEF IMU che aveva nel frattempo sostenuto la zia.
3) Poi discuteranno: ed insieme alla modifica dei diritti dsulla proprietà, certamente la zia solleverà anche il suo ex art 540 e farà inserire il diritto di abitazione
4) In realtà in questi casi spesso avviene che la zia in questione, avendo la disponibilità, procederà a proporre il riacquisto della quota del coerede, e tutto probabilmente si ridurrà in uno scambio di soldi a quietanza.
 

STUDIO DUCHEMINO

Membro Attivo
Professionista
Sarà che non sono stato infettato :innamorato: da nozioni di diritto, ma non ti seguo.

Se dopo anni salta fuori un coerede, l'ultimo dei problemi sarà la annotazione del diritto di abitazione.
Primo si dovrà pubblicare il testamento
2) Si dovrà retrocedere dalla attribuzione della proprietà alla zia: come tecnicamente ciò avvenga non lo so, ma aprirà uno scenario non trascurabile. Che fine faranno le imposte ipocatastali, IRPEF IMU che aveva nel frattempo sostenuto la zia.
3) Poi discuteranno: ed insieme alla modifica dei diritti dsulla proprietà, certamente la zia solleverà anche il suo ex art 540 e farà inserire il diritto di abitazione
4) In realtà in questi casi spesso avviene che la zia in questione, avendo la disponibilità, procederà a proporre il riacquisto della quota del coerede, e tutto probabilmente si ridurrà in uno scambio di soldi a quietanza.
Secondo la tua tesi no. L'abitazione si sarebbe già estinta e ci vorrebbe un'intera causa per accertare che non avrebbe dovuto estinguersi. Per quello ti dico che non ha alcuna logica la tua soluzione.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
L'abitazione si sarebbe già estinta e ci vorrebbe un'intera causa per accertare che non avrebbe dovuto estinguersi.
Allora noi siamo messi male: tu invece avresti scelto una professione con il futuro garantito.

Mi stai ricordando ad es. che sia normale vincere una causa, dove il soccombente viene condannato a sostenere certe spese.
Però se non le dovesse poi sostenere e pagare, occorre una seconda causa per obbligarlo in qualche modo a pagarle:
terzo: ma forse è nullatenente, quindi terzium non datur.
..................

L'intelligenza "artificiale" è ancora molto lontana dall'intelligenza standard di un cervello umano. Si ammette la resuscitazione del testamento con i conseguenti nuovi diritti, ma si prescrive un concomitante diritto? Auguri....
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Una novità in proposito: ieri , forse l'ho scritto da qualche parte, sono stato redarguito da una simpatica user dell'altro forum, Propit, perche spesso brontolo circa le inerzie della nostra amministrazione, ed in particolare della AdE con la quale prima o poi abbiamo tutti (o quasi) a che fare.

Bene: con D.lgs 139 del 18/09/2024 art. 8 hanno finalmente provveduto ad emendare il testo del 1938 ed approfittare della anagrafe del 73, per effettuare le cancellazioni degli usufrutti, usi ecc, d'ufficio in caso di decesso dell'avente diritto.
 

elios1982

Membro Junior
Privato Cittadino
Ciao ragazzi, non ho nessun aggiornamento perchè in questi giorni mi stanno solamente rimbalzando. Il notaio a quanto pare ha dato risposta a quello della pratica di successione, ma non ha voluto dirmi tale risposta perchè erano troppo "impegnati". Sono quindi andato dall'altro tizio, e mi ha fatto dire che ancora non ha ricevuto risposta dal notaio, quindi devo andarci lunedì (ma dai...).

Vi giuro che la situazione è quasi umiliante (soprattutto dal notaio) perchè devi praticamente supplicare per avere una risposta, roba da 5 secondi, e la loro prassi è mandarti via prima possibile rimandandoti al giorno dopo. Eppure siamo ottimi clienti, abbiamo sempre pagato profumatamente tutto. Che schifo.

Vi aggiornerò
 

STUDIO DUCHEMINO

Membro Attivo
Professionista
Ciao ragazzi, non ho nessun aggiornamento perchè in questi giorni mi stanno solamente rimbalzando. Il notaio a quanto pare ha dato risposta a quello della pratica di successione, ma non ha voluto dirmi tale risposta perchè erano troppo "impegnati". Sono quindi andato dall'altro tizio, e mi ha fatto dire che ancora non ha ricevuto risposta dal notaio, quindi devo andarci lunedì (ma dai...).

Vi giuro che la situazione è quasi umiliante (soprattutto dal notaio) perchè devi praticamente supplicare per avere una risposta, roba da 5 secondi, e la loro prassi è mandarti via prima possibile rimandandoti al giorno dopo. Eppure siamo ottimi clienti, abbiamo sempre pagato profumatamente tutto. Che schifo.

Vi aggiornerò
Ci sono gli avvocati.
 

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