Quello che mi interessa è essere legalmente e fiscalmente a posto.
Qui ti do ragione: e a volte il fai da te può riservare sorprese.
Per correttezza mi sento il dovere di precisare alcune mie prese di posizione, che in qualche modo hanno attinenza con quanto vorresti.
Ho contestato alcune conclusioni, perchè non credo corretto prendere al contrario i problemi. Purtroppo a volte per brevità gli interventi, miei e degli altri, possono apparire tali.
vedi discussione sul codice fiscale, o sulle irregolarità fiscali:
per fare una sorta di esempio (lo so che ha i suoi limiti...), può star bene dire che tutti quelli coi capelli rossi hanno le lentiggini, ma questo non autorizza a sostenere che tutti quelli con le lentiggini hanno i capelli rossi.
veniamo al tuo caso.
Sono convinto, dopo aver provato a cercare riferimenti, vedi il DL sulla anagrafe fiscale ed istituzione CF, che non sia scritto nella legge che è obbligatorio avere il CF e chiederlo. E' obbligatorio usarlo (quindi averlo, quindi chiederlo) se si devono adempiere determinati atti.
Adesso applichiamolo al condominio: ho rintracciato, sollecitato da questa discussione, molti articoli che perentoriamente indicavano la obbligatorietà per il condominio di richiedere il CF:
Anche questa mi è parsa una sorta di disinformazione, o meglio una informazione parziale: è sicuramente vero che nella generalità dei casi è un adempimento dovuto ed espletato.
Ma possono pur esserci delle eccezioni: o meglio, non è detto che alcune prescrizioni non possano essere eluse (non sempre è un illecito), senza che si compia un illecito.
Mi pare che la discussione si era focalizzata su lavori di manutenzione su una parte condominiale (il cancello comune).
E' vero che la legge prescrive che i lavori su parti condominiali siano soggetti a ritenuta d'acconto. La stessa legge dice però che gli stessi lavori su parti comuni (in una comunione ereditaria o contrattuale) non hanno questo obbligo. Saremmo nel primo caso, ma in fondo non è l'intervento a discriminare, ma chi è il soggetto che paga.
Indubbiamente il fisco ha individuato nel condominio un soggetto che si prestava ad essere considerato come sostituto d'imposta, ed ad esso ha imposto alcuni adempimenti al fine di limitare la possibile evasione fiscale.
Ora per applicare la ritenuta certamente occorre avere il CF, ed il condominio deve pure far fare poi la dichiarazione sul 770 dei fornitori e delle ritenute applicate.
Ma se i 4 condomini non fanno fatturare al condominio, ed ognuno liquida direttamente la sua parte di competenza al fornitore, siamo di fronte ad una elusione della norma, ma non ad una evasione di imposte (almeno da parte dei condomini che pagheranno l'IVA).
Questo comportamento è perseguibile e sanzionabile? Non so rispondere per certo sul punto di diritto. Ma certamente ha una probabilità di 0, 0001% che venga contestato dal fisco, che non ha modo di interferire in questa transazione e/o venirne direttamente a conoscenza.
Certo prima o poi sarà inevitabile dover compiere atti che richiedono di essere trattati come da norma. ad esempio quando si delibereranno lavori di cui si vuole chiedere la detrazione fiscale, si assumerà un dipendente, si stipulerà un contratto a nome del condominio....Fino a quel momento potrà durare un fai da te semplificando gli adempimenti ed i costi indotti.
Dopo sarà obbligatorio trattare professionalmente la questione: il che non significa che non si possa continuare a non avere un amministratore esterno. Ma chiunque amministri, dovrà avere le medesime competenze e le medesime regole.